Per la seconda volta nel 2022 SpaceX porta in orbita un carico top secret per conto del National Reconnaissance Office (NRO), un ente americano che fa capo al Dipartimento della Difesa e ha il compito di gestire diverse operazioni in campo spaziale. Si occupa di tutte le diverse fasi che portano poi all’utilizzo di un satellite in orbita, quindi dalla sua progettazione ai contratti di lancio. La partenza è avvenuta nella prima mattinata americana, con un meteo non dei migliori.
Trattandosi di missioni per la difesa nazionali, i dettagli sul carico non vengono mai rivelati. Persino il numero di satelliti a bordo del Falcon 9 è ignoto. È possibile sapere solamente che il carico era abbastanza leggero da permettere al booster di fare ritorno sulla terraferma. Questo lancio è classificato come NROL-85 ed è il numero 14 portato a termine in questo 2022 da SpaceX. La partenza è avvenuta dalla base militare di Vandenberg, in California, quando in Italia erano le 15:13 del 17 aprile. Per quanto riguarda invece i lanci effettuati per conto del NRO la questione diventa un po’ più complessa, proprio per la natura di questo dipartimento.
La prima missione di SpaceX per conto del National Reconnaissance Office è avvenuta a maggio del 2017, denominata NROL-76. A gennaio dell’anno successivo, l’azienda di Musk ha portato in orbita un carico talmente segreto che non si conosceva nemmeno il dipartimento che lo gestiva. Si tratta della famigerata missione Zuma, fallita poiché il carico è rimasto agganciato al secondo stadio. Il malfunzionamento non è stato dovuto ai sistemi di SpaceX, ma all’adattatore realizzato dalla Northrop Grumman.
NRO di recente ha rilasciato un documento in cui sono raccolte le immagini e le patch delle missioni dal 1996 al 2021. NRO è famosa in campo spaziale per il design molto elaborato delle sue patch e nel documento molte di queste riportano la loro descrizione e la simbologia utilizzata. All’interno di questa lista è presente anche Zuma, e ciò potrebbe confermare che la missione fosse gestita proprio dal NRO. Le altre missioni di SpaceX, oltre a NROL-76 e Zuma, sono state: NROL-108 a dicembre 2020 e NROL-87 a febbraio di quest’anno. Questo vorrebbe dire che la missione appena conclusa, NROL-85, sia il lancio numero cinque eseguito da SpaceX per il NRO, ma secondo i diversi canali ufficiali è invece è il quarto.
La missione che non fa tornare i conti però non è Zuma, bensì NROL-108. Infatti, il National Reconnaissance Office ha affermato che con NROL-85 un suo carico ha viaggiato per la prima volta su un booster riutilizzato. Questo però non è vero se si considera NROL-108, dato che in quell’occasione il primo stadio era il B1059 alla sua quinta missione. Il Falcon 9 quindi aveva già diversi lanci alle spalle. Si tratta di una semplice svista da parte di chi nel dipartimento americano si occupa delle comunicazioni?
Trattandosi di missioni top secret sono sconosciuti anche eventuali collaboratori che hanno preso parte alla realizzazione e gestione del carico. È quindi possibile che il lancio numero 108 non fosse operato interamente dal National Reconnaissance Office, perciò non contato come missione principale. Per la missione NROL-85 il dipartimento americano ha specificato che non ci sono stati altri satelliti che condividono il Falcon 9, come avvenuto in passato.
Con NROL-108 sono stati classificati due diversi oggetti in orbita, denominati USA-312 e USA-313. È possibile che si tratti di satelliti sperimentali oppure che non siano gestiti entrambi dal NRO. Ciò potrebbe aver portato il dipartimento a non far rientrare la missione tra le sue principali.
Il Falcon 9 che ha portato il carico in orbita ha come numero di serie B1071, utilizzato in precedenza solo con una missione, ovvero NROL-87. Diventa sempre più frequente vedere carichi viaggiare su booster riutilizzati, mentre è ormai raro osservare sul pad di lancio un Falcon 9 nuovo. Persino gli astronauti raggiungono l’orbita sfruttando primi stadi con diverse missioni alle spalle, come con la recente missione Ax-1.
Con NROL-85 non abbiamo potuto assistere al rilascio del carico, ma è stato possibile comunque intravedere l’atterraggio del booster. Grazie alla massa non eccessiva posizionata sul secondo stadio infatti, il booster ha potuto conservare abbastanza propellente per rientrare direttamente sulla terraferma. Per eseguire tale manovra infatti, il Falcon 9 deve completare con successo tre diverse accensioni dei motori Merlin con consumo di propellente non indifferente
Dopo circa 8 minuti dalla partenza il B1071 è atterrato per la seconda volta sulla Landing Zone numero 4 (LZ-4). Questa si trova a pochi metri dal pad di lancio, mentre le piattaforme che si trovano in Florida sono state posizionate a diversi kilometri dal LC-39A e SLC-40 utilizzati da SpaceX.
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