Il 2021 si è concluso con diverse novità in ambito spaziale, ma per la maggior parte sarà ricordato come un anno d’inizio di molte cose. Su Marte sono iniziate le missioni di Perseverance e Ingenuity, oltre a quella cinese di Tianwen-1. Alla fine del 2021 un altro record che è stato infranto è quello del numero di lanci orbitali. Per la prima volta il primato precedente di 136 lanci effettuati nel 1967 è stato battuto, con un totale di 146 lanci orbitali nel 2021 (135 successi e 11 fallimenti).
Nel seguente grafico è possibile osservare il numero di lanci orbitali per ogni anno. In blu i lanci di successo, in rosso i lanci falliti. Si nota immediatamente come negli anni della prima corsa allo spazio i lanci siano stati veramente tanti, considerando anche i pochi player coinvolti nel portare in orbita satelliti e missioni spaziali. Allo stesso tempo si può notare come negli ultimi 10 anni, dopo aver raggiunto il minimo storico di 54 lanci totali nel 2004 la frequenza sia cresciuta di molto fino al record del 2021.
In questo grafico è invece possibile notare nel dettaglio l’evoluzione dei lanci degli ultimi sei anni. Si può osservare come la Cina (area verde nelle varie colonne) abbia aumentato considerevolmente il numero di lanci nel 2021. Questo è stato anche l’anno in cui la Cina ha lanciato più vettori orbitali nella sua storia, con un totale di 56 missioni. Un altro aspetto importante del 2021 è la quantità di lanci commerciali. Se negli anni ’60 nessuno dei lanci effettuati fosse commerciale, nel 2021 70 missioni sono state lanciate da governi, 27 da aziende commerciali ma sotto contratti governativi, mentre 49 da aziende private per altre aziende private.
Quali sono stati i vettori più utilizzati e perchè?
Il grande numero di lanci effettuati nel 2021 è principalmente dovuto a tre fattori. Il primo, numericamente meno importante ma comunque significativo, è l’arrivo sul mercato di diversi player di Paesi storicamente non impegnati nello spazio. Nel 2021 ad esempio, abbiamo assistito al primo lancio della Corea del Sud, e a 2 lanci dell’Iran. Nel 2022 questa tendenza crescerà ancora, con diversi lanci programmati anche di Taiwan, Israele, Germania, Inghilterra e tanti altri.
Il secondo aspetto riguarda il contributo del vettore principale di SpaceX. Il Falcon 9 ha infatti battuto ogni record, con ben 31 lanci nel 2021. Il terzo aspetto è il grande uso dei vettori Lunga Marcia cinesi, che sono la tipologia di razzi più utilizzati al mondo.
A questo crescente numero di lanci corrisponde però un crescente numero di satelliti portati in orbita? Sì. Complice la miniaturizzazione dei satelliti, la diminuzione dei costi per raggiungere l’orbita e l’inizio della costruzione delle megacostellazioni in orbita terrestre bassa, il numero di satelliti nello spazio è cresciuto decisamente di più del numero di razzi utilizzati, come si può vedere da questo grafico.
Si nota inoltre come i satelliti Starlink (nel 2021 hanno raggiunto l’orbita 989) portino il conteggio dei satelliti USA a crescere. A tutto questo si aggiunge il concetto di missioni rideshare, cioè la condivisione fra satelliti di operatori diversi dello stesso vettore. Nel 2021 abbiamo assistito anche al record di payload diversi in un unico lancio, proprio con una missione rideshare di SpaceX chiamata Transporter-1.
Nel 2022 possiamo solo aspettarci una crescita di tutti questi numeri. SpaceX prevede infatti di battere nuovamente il suo record di 31 missioni in un anno, e tantissimi nuovi vettori sono pronti per il loro primo lancio. Fra questi, i più importanti sono l’SLS della NASA, l’Ariane 6 europeo, il Vulcan di ULA, ma sono decine i piccoli lanciatori attesi sulle rampe di lancio di tutto il mondo.
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