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| On 3 anni ago

Starship SN10 vola ed atterra con successo!

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Al terzo tentativo SpaceX ce la fa, riesce per la prima volta a far atterrare con successo un prototipo completo di Starship, dopo le esplosioni avvenute con SN8 ed SN9. L’azienda di Musk si è mostrata molto più fiduciosa con questo nuovo prototipo, effettuando meno test rispetto a quanto accaduto ai razzi precedenti. Dopo solo un mese dal volo di SN9, avvenuto il 2 febbraio, SpaceX riesce a completare con successo un nuovo test ad alta quota. E’ stato effettuato un primo tentativo di volo verso le 21, orario italiano ma è stato interrotto. Come confermato da Musk uno dei Raptor ha ecceduto il livello di spinta considerato sicuro per il lancio. La soglia è stata poi alzata per il nuovo tentativo, avvenuto circa due ore mezza dopo, alle 00:15 del 4 marzo.

Grazie ai dati ricavati dalle precedenti Starship, gli ingegneri sono riusciti a modificare velocemente anche la procedura per riportare il razzo in verticale. Questa è stata infatti completamente modificata rispetto a quella dei due precedenti voli. Nel seguente video il replay del volo.

Il volo e l’analisi delle nuova manovra finale

Grazie alla Starship SN10, abbiamo potuto osservare nel dettaglio come SpaceX abbia progettato la manovra di rientro, soprattutto per quanto riguarda l’atterraggio. Come avvenuto con SN8 ed SN9, la fase ascendente del volo è stata completata senza problemi. I 3 motori Raptor sono stati spenti uno alla volta man mano che il razzo si avvicinava alla quota massima stabilita, ovvero 10 km.

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Successivamente, SN10 ha eseguito il belly flop, la “spanciata” che porta la Starship in posizione orizzontale. Questa manovra sverrà utilizzata per i rientri dallo spazio, perché consente di offrire una maggiore superficie di contatto con l’atmosfera. Ciò consente una distribuzione del calore generato più uniforme e si sfrutta maggiormente l’attrito dell’atmosfera per iniziare a rallentare il razzo.

Per riposizionare la Starship in verticale, SpaceX ha utilizzato una procedura leggermente differente rispetto a quanto fatto in precedenza. SN10 infatti, ha riacceso tutti e tre i Raptor, mentre prima accadeva solamente con due. Così facendo, in caso di mancata ripartenza di un motore, la Starship riuscirebbe comunque a ruotare utilizzando i due rimanenti. Se invece tutti e 3 i Raptor dovessero accendersi correttamente, i computer di bordo spegnerebbero all’istante quello che contribuisce meno alla rotazione del razzo, ovvero il Raptor che si trova più in alto, guardando la Starship posta orizzontalmente. Una volta raggiunta la posizione verticale, la Starship ha continuato a rallentare la discesa utilizzando i due motori.

Gli ultimi istanti

A pochi metri dal suolo, i computer di bordo hanno spento anche il secondo motore. Siccome i motori possono ridurre la potenza fino ad un certo limite prima di spegnersi, è necessario che uno venga spento, altrimenti la spinta generata farebbe salire nuovamente il razzo. Abbiamo visto con i prototipi SN5 e 6 quanto la Starship possa comunque atterrare senza problemi avendo un solo motore, e la spinta fuori asse rispetto al baricentro. Nonostante fossero prototipi incompleti, privi di nose cone ed ali, il loro compito era quello di testare proprio l’ultimissima fase. In cima a questi prototipi era stata posta anche una massa, per simulare il peso delle parti mancanti.

Finalmente, con SN10 sono state utilizzate per la prima volta su una Starship completa anche le gambe di atterraggio. Queste sono solamente una primissima versione e necessarie solamente per questi piccoli voli. È possibile che in futuro vedremo gambe di atterraggio con un design molto diverso. Con SN10, SpaceX raggiunge un altro importante traguardo. Le prove da superare però sono ancora moltissime prima che Starship possa diventare operativa. Per questa ragione, al sito di costruzione SN11 è già pronta a raggiungere il pad di lancio, per iniziare la sua fase di test. Questa potrebbe infatti essere la prima Starship ad eseguire un volo perfetto, dato che quello di SN10 non si è concluso una volta atterrato. Pochi minuti dopo, la Starship è infatti esplosa. 

L’esplosione

L’atterraggio di Starship SN10 purtroppo non è stato completamente riuscito, tanto che all’arrivo ha eseguito un piccolo rimbalzo prima di fermarsi al suolo. Pochi minuti dopo, per colpa di una perdita, la Starship è esplosa. Probabilmente, la manovra a tre motori, la novità di questo volo, deve essere ancora perfezionata, e la Starship disponeva ancora di un po’ troppa velocità al momento del contatto col suolo.

Per sapere con precisione di quale problema si sia trattato dovremmo aspettare i tweet di Elon Musk, che ci comunicherà se è stata veramente la velocità eccessiva, e per quale motiva la Starship non ha rallentato correttamente. In questo video un replay dell’esplosione:

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Una Starship dalla storia meno travagliata

SN10 ha dovuto superare solamente un test di pressurizzazione a temperature criogeniche e due prove di accensione dei motori.

Il 25 febbraio, questa Starship accese i 3 motori Raptor per la prima volta. A seguito di questa prova però, Musk annunciò la necessità di sostituire un motore. Non sappiamo però se questo sia stato fatto per un vero e proprio guasto o semplicemente in via precauzionale, siccome affermò solo di aver ricavato dati sospetti. Nel giro di 24 ore, gli operai hanno sostituito il Raptor ed eseguito una nuoca accensione di tutti e 3 i motori. SpaceX non aveva mai ripetuto una prova così velocemente, soprattutto dopo una manutenzione di questo tipo. Ciò dimostra quanto abbiano imparato dai test precedenti, anche per quanto riguarda le procedure di manutenzione della Starship.

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