SpaceX torna a lanciare 60 Starlink tutti in una volta, completando con successo la missione Starlink-11. Questa volta non era presente nessun carico extra inserito nel programma Rideshare, e quindi tutto lo spazio di carico è stato occupato dagli Starlink.
Le ultime tre missioni con i satelliti di SpaceX hanno portato in orbita anche 6 SkySat, grazie a due diversi lanci, e 2 BlackSky. L’ultima volta che SpaceX lanciò 60 dei suoi satelliti fu con la missione Starlink-7, partita il 4 giugno. In quell’occasione partì anche per la prima volta un singolo VisorSat, ovvero uno Starlink dotato di parasole per ridurre la propria luminosità.
Con il lancio di oggi invece, tutti e 60 i satelliti erano dotati di parasole, come sta avvenendo dalla missione Starlink-9. Vista l’assenza di altri carichi, la missione è durata poco meno di 15 minuti, dato che SpaceX ha potuto portare i satelliti direttamente nell’orbita iniziale degli Starlink. Il secondo stadio del Falcon 9 ha rilasciato i satelliti su un’orbita ellittica, poi in autonomo raggiungeranno quella finale. Questa particolare orbita consente ai satelliti di risparmiare carburante, allungandone la vita operativa.
Grazie al successo di questa missione, SpaceX ha stabilito anche un nuovo record interno: il minor tempo tra due lanci partiti da Cape Canaveral. Sono passati solamente 3 giorni 13 ore e 28 minuti dal lancio precedente, durante il quale l’azienda californiana ha portato in orbita il satellite SAOCOM 1B.
Aggiornamenti della costellazione Starlink
Grazie a questo nuovo lancio il numero di Starlink portati in orbita sale a 713. Maggiore sarà questo numero e migliore sarà la qualità e la continuità della connessione ad internet che gli Starlink offriranno. Attualmente, in base ai dati emersi dai primi test, si è registrata una velocità di connessione in download di 61,32 Mbps, in upload di 19,54 ed un ping di soli 20 millisecondi. Durante la diretta di questo lancio SpaceX ha dichiarato che negli ultimi test si sono raggiunte velocità di 100 Mbps e bassissime latenze.

Oltre a questo, nei pochi minuti precedenti il lancio SpaceX ha annunciato di aver completato i primi test di connessione laser fra i vari Starlink. Questo tipo di connessioni sono un grande vantaggio delle costellazioni di satelliti rispetto ai cavi di terra in quanto la trasmissione dati via laser è più veloce (avvenendo nel vuoto) di quella delle fibre ottiche. Ogni satellite Starlink è dotato di 4 terminali di comunicazione di questo tipo, in modo da potersi collegare ad altri quattro starlink.
“Solo” due voli per il Falcon 9 B1060
Per la terza volta SpaceX fa partire un Falcon 9 senza eseguire il consueto static fire test. Questo consiste nell’accensione dei 9 motori Merlin mentre il razzo è ancorato a terra. Viene effetuato per verificare che tutti i sistemi funzionino correttamente.
Con questa missione e con il lancio di SAOCOM 1B, tale test non è stato effettuato per evitare di causare problemi a terra. Nelle vicinanze dei pad usati da SpaceX infatti, si trova anche il Delta IV Heavy di ULA, che partirà per la missione NROL-44. Il Falcon 9 utilizzato per la missione odierna è il Falcon 9 B1060, utilizzato precedentemente solo con il lancio del satellite GPS IIIA SV03 del 30 giungo. Quella volta fu il primo Falcon 9 recuperato durante una missione per conto della Space Force.
Dopo poco più di otto minuti, questo razzo è atterrato perfettamente sulla chiatta Of Course I Still Love You, posizionata a circa 635 km dalla costa di Cape Canaveral.

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