Uncategorized
| On 5 anni ago

57 nuovi Starlink arrivano in orbita. SpaceX torna a lanciare.

Arrivano in orbita 57 nuovi Starlink, questa volta però potrebbero avere un impatto sull'osservazione astronomica molto minore.

Share

Dopo più di un mese di rinvii SpaceX riesce a completare con successo la missione Starlink-9, che oggi ha portato in orbita 57 Starlink e 2 satelliti BlackSky. Tali rinvii sono stati causati da diversi fattori: problemi tecnici, meteo avverso ed alta priorità di missioni per conto di enti terzi.

Con Starlink-9 continuano i lanci del programma Rideshare, con cui viene offerto il trasporto di piccoli satelliti in orbita terrestre bassa a bordo di lanci Starlink.

Grazie a questo programma, SpaceX riesce ad offrire un servizio di trasporto ad un costo molto basso proprio perché il razzo viene condiviso. Essendo gli Starlink il carico primario della missione, è la stessa SpaceX a far fronte al grosso delle spese mentre la parte restate rimane, in queso caso, alla BlackSky. Questa azienda sta realizzando una costellazione di piccoli satelliti dal peso di circa 55kg per l’acquisizione di immagini con risoluzione di 1 metro. In totale i BlackSky in orbita saranno 60. Quelli trasportati oggi da SpaceX sono il numero 7 e 8.

I due satelliti Blacksky lanciati con questa missione

Con quest’ultimo lancio, sale a 595 il numero di Starlink portati in orbita e per la prima volta quelli di oggi potrebbero non causare problemi alle osservazioni astronomiche.

Starlink con la visiera

I satelliti di SpaceX sono caratterizzati da un’alta luminosità che causa diversi problemi agli astronomi. Un rimedio a questo problema sembrerebbe essere stato trovato: dotare gli Starlink di una visiera. Le parti più riflettenti di questi satelliti sono le 4 antenne, che riflettono a terra la luce una volta colpite dai raggi solari. Per evitare ciò, i satelliti sono ora stati dotati di un parasole che funziona esattamente come quelli che si trovano in auto. Questi genereranno un’ombra, impedendo ai raggi solari di colpire le antenne.

Un primo prototipo è stato lanciato con la missione Starlink-7 ad inizio giugno. Oggi invece, tutti i satelliti erano dotati di questa nuova modifica. A causa di questo loro componente aggiuntivo, la massa dei satelliti è leggermente aumentata. Ciò potrebbe aver costretto SpaceX a ridurre il numero di Starlink all’interno dei fairing per consentire il recupero del Falcon 9.

Si è passati quindi dai primi lanci con 60 Starlink, ai 58 satelliti della precedente missione, ai 57 di oggi.

Schema del nuovo satellite Starlink Visorsat dotato di un sistema di parasole. Le frecce indicano la direzione della luce solare riflessa dallo Starlink. Credits: SpaceX.

Con l’ingrandimento della costellazione ed una maggiore copertura mondiale, presto SpaceX aprirà al pubblico la possibilità di iscriversi al programma di beta testing. Per poter partecipare è già possibile iscriversi al sito che trovate qui.

Il quinto riutilizzo diventa la normalità

Per la terza volta, l’azienda aerospaziale californiana riesce a riutilizzare un Falcon 9 per la quinta volta con successo. Per questa missione, il razzo designato è stato il B1051, divenuto celebre per aver portato per la prima volta in orbita la capsula Dragon V2. Si trattava della missione Demo-1, partita il 2 marzo 2019. Oltre a quella, seguirono poi la missione Radarsat e le Starlink-3 e 6.

Dopo circa 8 minuti e mezzo dalla partenza, il B1051 è atterrato senza problemi sulla chiatta Of Course I Still Love You, situata a 632 km dalla costa di Cape Canaveral. Anche questo razzo quindi, potremmo vederlo presto volare nuovamente. Anche questa volta non è riuscito il recupero dei fairing, le coperture superiori del razzo.

Il momento in cui il primo stadio è rientrato sulla chiatta. A destra il secondo stadio del Falcon 9 ancora acceso.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram e sulla pagina Facebook per non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.