La prossima missione di Arianespace, la prima per la nuova configurazione “ride-share” sui razzi Vega e del programma SSMS (“Small Spacecraft Mission Service”), ha ripreso i preparativi e il lancio è ora previsto per il 18 giugno.
La missione prevede il trasporto in orbita di 53 micro e nano satelliti per 21 diversi clienti. Sette avranno un peso variabile tra i 15 e 150 kg mentre i restanti sono “Cubesats” (più piccoli e leggeri e di dimensioni standardizzate). Quest’ultimi verranno impiegati per le più disparate applicazioni: osservazione terrestre, telecomunicazioni così come per ricerca scientifica e tecnologica.
Il lancio, rinominato “Flight VV16”, è previsto per la metà di giugno e partirà dallo spazioporto di Arianespace nella Guiana Francese. Ia destinazione è l’orbita eliosincrona.

Il Programma SSMS
Questo lancio sarà un nuovo test per lo “Small Spacecraft Mission Service” (SSMS), iniziato dall’ESA con il preciso scopo di potenziare la capacità di Arianespace. L’obbiettivo è riuscire ad offrire soluzioni pensate specificatamente per il nascente mercato dei piccoli satelliti commerciali.
Allo sviluppo del programma ha partecipato Avio, la società italiana fornitrice principale dei lanciatori Vega. SAB Aerospace, altra PMI (piccola/media impresa) italiana indipendente ha progettato invece il cosiddetto “multi payload dispenser” .
Questo sistema è estremamente flessibile ed è stato disegnato al fine di adattarsi a caricare sui Vega le più svariate combinazioni di microsatelliti e CubeSats in modo da essere estremamente funzionale. Appetibile sia per un utilizzo “istituzionale” sia per le necessità dei potenziali clienti privati, verso i quali ha già dimostrato di voler puntare in futuro.
Lo STOP per la pandemia
L’assemblaggio del razzo Vega per la missione SSMS è iniziato a Febbraio 2020 ma ha incontrato ritardi e poi un vero e proprio stop quando la pandemia da Covid-19 è esplosa. Le operazioni erano divenute difficili e poi proprio impossibili, richiedendo lo studio di tutta una serie di misure sanitarie di protezione.
Solo a metà Marzo le operazioni sono riprese con un gruppo di 70 addetti diretti proprio da tecnici e ingegneri di Avio. Questi hanno comunque dovuto passare un periodo di quarantena prima di cominciare i lavori, in quanto provenienti dall’Europa in piena emergenza sanitaria.

Therry Wilmart, responsabile missione, ha tenuto a precisare come le operazioni siano ricominciate nel pieno rispetto delle misure sanitarie necessarie per la tutela del personale:
“Protective measures relating to COVID-19 have been taken throughout the launch site’s facilities, and mission personnel have received instructions on respecting the sanitary guidelines.”
“Misure di protezione relative al Covid-19 sono state adottate in tutte le strutture del sito di lancio e il personale di missione ha ricevuto istruzioni precise su come comportarsi per il rispetto delle linee guida sanitarie”.
Innovazione Tecnologica
Wilmart ha inoltre sottolineato un importante novità che è stata introdotta proprio con questa missione. Per la prima volta sono stati utilizzati degli speciali “smart glasses” con i quali i singoli clienti hanno potuto connettersi in remoto e supervisionare tutte le operazioni di carico dei loro satelliti. Il test ha soddisfatto ampiamente le aspettative e potrebbe diventare uno standard per il futuro.

Nonostante l’emergenza medica quindi il programma SSMS ha ripreso la sua tabella di marcia e sembra sia stato un utile banco di prova per nuove soluzioni. Le nuove tecnologie testate, senza la pandemia che le ha rese necessarie, sarebbero state introdotte più timidamente e con tempi molto più lunghi.