E’ stato indetto, il 23 aprile 2020, un bando con cui l’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) cerca di finanziare la creazione di nuove realtà private in grado di competere nel mercato dei lanciatori spaziali. Nello specifico il bando è finalizzato alla preparazione e allo sviluppo di servizi di trasporto commerciali per lo spazio forniti da operatori economici privati e diretti ad altri clienti privati.
Le aziende interessate a sviluppare dei trasporti in grado di viaggiare dalla Terra verso lo spazio, in orbita o dallo spazio verso la Terra (ad esempio per il rientro di astronauti dall’ISS) dovranno garantire una cosiddetta “complete offering”. Dovranno cioè essere in grado di proporre un servizio tale per cui i possibili acquirenti (l’ESA stessa, ma come si diceva anche altri privati) non dovranno preoccuparsi degli aspetti operativi o provvedere con altri mezzi finanziari per rendere possibile il trasporto.
Proprio come si trattasse di un normale trasporto su ruote, su binari o aereo, i potenziali clienti dovranno poter contare su una servizio “finito”; senza quindi necessità di dover mettere a disposizione strutture, personale o mezzi propri per poter rendere possibile il servizio ed usufruirne. Queste società proporranno una prestazione e il cliente si limiterà a pagarne il prezzo richiesto.
L’obiettivo
Questo aspetto sottolinea un altro dato importante che potrebbe sfuggire ai più: l’ESA non sta cercando di creare un servizio di trasporto spaziale europeo. Quelle che si vogliono individuare sono realtà economiche indipendenti, indirizzate ai privati e che rimarranno private.
Si vogliono andare a sviluppare e ad ampliare realtà analoghe a Virgin Galactic o SpaceX ( per citare le più famose e rappresentative). Aziende cioè che fanno della tecnologia dei lanciatori e del trasporto in orbita il loro business principale, che sia per l’immissione in orbita di satelliti o per il turismo spaziale futuro. Quello del trasporto privato è infatti un settore in cui l’Europa tra poco rischia di rimanere pericolosamente arretrata, nonostante la presenza di alcune eccellenze come l’Italiana Avio, che costruisce il lanciatore Vega.

Queste società di trasporto spaziale privato saranno quindi le sole responsabili della propria proposta commerciale e dovranno essere in grado di esistere indipendentemente dai finanziamenti europei. Certo, in questa prima fase verranno ad essere supportate dall’ente ma da questo poi dovranno affrancarsi ed essere completamente autonome, in grado di sopravvivere in un contesto di concorrenza e libero commercio.
Il bando prevedere che l’ESA andrà a co-finanziare alcune attività e sviluppi in aree fondamentali. Nello specifico:
- la tecnologia alla base dei progetti;
- i sistemi e sottosistemi principali così come il loro test;
- le procedure operative;
- tutti i software necessari;
- la costruzione di tutte le infrastrutture principali (luoghi di produzione, strutture di test, la strumentazione, tutto tranne gli adempimenti più prettamente legati all’ambito civile);
- tecnologie al primo utilizzo e hardware di prova
Ovviamente oltre al finanziamento diretto, l’ESA intende aiutare queste nuove realtà economiche anche collegandole con tutti i più importanti e principali progetti che ha in essere e facilitando l’ottenimento di ulteriori finanziamenti da realtà come la Banca Europea degli Investimenti o da altri potenziali investitori terzi.
LA PROCEDURA
La procedura di partecipazione è costituita da due fasi ma è opportuno specificare che è aperta solo agli operatori economici con sede in uno degli stati membri dell’ESA che partecipano a questo progetto:
- Italia,
- Germania,
- Norvegia,
- Portogallo,
- Romania,
- Svezia
- Regno Unito
Andando ora alla procedura abbiamo:
- FASE UNO: Presentazione di un progetto
Questo permetterà all’ESA di verificare l’attinenza del progetto con quelli che sono i suoi obbiettivi fondamentali nonché di farne un preliminare studio di fattibilità; - FASE DUE: Presentazione del progetto completo
Quest’ultimo deve essere seguito dalle dichiarazioni degli Stati aderenti a questo programma circa la loro disponibilità a finanziare questo specifico progetto;
Questa seconda offerta deve nello specifico descrivere:
1- il potenziale ritorno economico del progetto e la sua fattibilità economica;
2- gli aspetti tecnici nonchè il piano finanziario per lo sviluppo e la distribuzione del servizio;
3- i punti in cui si richiede il co-finanziamento da parte dell’ESA;
TEMPISTICHE
Dopo la presentazione del progetto l’ESA lo analizzerà per sezioni dedicando a ciascuna sei settimane circa.
Dopo l’eventuale approdo alla fase due il progetto completo dovrà essere presentato entro non più di 8 settimane, ovviamente l’analisi di questa seconda fase sarà molto più approfondita quindi non sono state distribuite scadenze o tempistiche.
Ancora non sono state fornite cifre precise per i finanziamenti contenuti in queso nuovo bando ma ciò rappresenta comunque una chiara volontà dell’Agenzia Spaziale Europea di provare a contribuire alla creazione di un settore privato nelle tecnologie di trasporto spaziale più competitivo e variegato. Nonostante le grandi eccellenze in alcuni settori particolari, l’Europa attualmente manca infatti di offerte innovative nel campo del trasporto. Una situazione questa, che forse sarà difficile cambiare con solamente un bando di questo tipo.