Il 20 aprile Starship ha volato ed è esplosa durante il primo volo di prova del vettore in configurazione completa. Sia durante il decollo che a seguito della distruzione di Starship e Super Heavy, attorno l’intera area di Boca Chica sono stati diffusi detriti e provocati diversi danni, oltre che ad aver alzato diversa polvere, che ha raggiunto aree distanti fino a 10 km.
Dopo il test, diverse organizzazioni ambientaliste non profit hanno fatto causa alla Federal Aviation Administration (FAA). Le organizzazioni che hanno mosso azioni legali contro l’agenzia americana sono: l’American Bird Conservancy, il Center for Biological Diversity, Save RGV, Carrizo/Comecrudo Nation of Texas e il Surfrider Foundation.
Queste organizzazione contestano il fatto che la FAA, non ha condotto un Environmental Impact Statement (EIS), un’analisi molto approfondita sugli impatti ambientali. Questo tipo di analisi può richiedere diversi anni e avrebbe causato quasi la totale interruzione dei lavori a Starbase. La FAA invece ha redatto solo un Environmental Assessment, più veloce da rilasciare ma meno dettagliato rispetto all’EIS.
Se la FAA dovesse perdere la causa, dovrà annullare i permessi rilasciati a SpaceX. Per tale ragione, l’azienda ha deciso di prendere parte al processo come coimputato.
Le accuse alla FAA e le motivazioni di SpaceX
Sebbene dalle prime analisi post lancio non sono emersi danni ambientali rilevanti o problemi legati alla fauna, le organizzazioni non profit sostengono il contrario. Nell’area attorno a Starbase vivono delle specie protette, come tartarughe marine e diversi uccelli migratori, che potrebbero essere minacciate dalle operazioni di lancio. Viene contestato anche il numero di ore in cui viene chiuso l’accesso alla spiaggia pubblica vicino il pad di lancio.
Venerdì 19 maggio, SpaceX ha depositato una mozione in cui viene fatta richiesta di partecipare alla causa come imputato a fianco della FAA. La scelta di SpaceX è dovuta al fatto che, l’eventuale perdita della causa comporterebbe lunghissimi ritardi nel programma Starship, con conseguente perdita di diversi milioni di dollari.
Starship pieces everywhere!
No seashell hunting today, it’s all Starship tiles on South Padre Island !
Too cool 🤙 pic.twitter.com/CHOvQvDBTn— Bubba Gucci (@bubbagucci) May 10, 2023
Bret Johnsen, direttore finanziario di SpaceX, ha dichiarato che l’azienda ha già investito circa 3 miliardi di dollari per lo sviluppo di Starbase dal 2014. Prevede inoltre che, solamente in questo 2023, ne vengano spesi altri 2 miliardi.
SpaceX ha già ottenuto diversi contratti per l’utilizzo di Starship, sia per il trasporto umano, come i voli di Jared Isaacman per il programma Polaris, e i viaggi attorno alla Luna della missione DearMoon o di Dennis Tito, oltre a diversi contratti per il lancio di satelliti. Starship inoltre sarà un importante elemento del programma Artemis, in quanto è uno dei due lander selezionato per riportare l’Uomo sulla Luna. Con il programma HLS, l’azienda di Musk ha ottenuto un finanziamento di 4.2 miliardi di dollari per le missioni Artemis III e Artemis IV.
I rallentamenti che subirebbe Starship comporterebbero anche perdite all’interno del programma Starlink, in quanto non si potrebbe lanciare la seconda versione dei satelliti. Questi sono fondamentali per poter servire un elevato numero di utenti, garantendo velocità di connessione adeguate al mercato. Il servizio attualmente conta più di 1.5 milioni di abbonati in 50 Paesi, e SpaceX ha già investito diversi miliardi per lo sviluppo del servizio.
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