Sulla Stazione Spaziale Internazionale sta per arrivare una Dragon in versione cargo molto particolare. È dotata infatti di motori Draco aggiuntivi, per effettuare alcuni test di modifica dell’orbita della ISS. I dati saranno fondamentali per SpaceX nello sviluppo dell’U.S. Deorbit Vehicle, la speciale Dragon che servirà in futuro a deorbitare la ISS. SpaceX ha ottenuto un finanziamento di 863 milioni di dollari per lo sviluppo di questo mezzo per deorbitare la Stazione Spaziale.
Il lancio è avvenuto alle 8:45 italiane del 24 agosto, dal complesso di lancio numero 40 di Cape Canaveral. L’attracco alla ISS è previsto verso le 13:30 del 25 agosto e avverrà al portellone “frontale” del modulo Harmony. A differenza delle precedenti missioni di rifornimento, della durata media di 35 giorni, la Dragon rimarrà agganciata alla ISS per circa 4 mesi. Per il lancio, SpaceX ha utilizzato il primo stadio con numero di serie B1090, al suo settimo volo. Il rientro, a differenza delle missioni simili precedenti, non è avvenuto sulla terraferma ma sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas.

La missione, classificata come CRS-33, è la numero 13 facente parte della seconda fase del programma Commercial Resupply Services della NASA. Le prime 20 missioni sono state eseguite con la prima versione della capsula Dragon, dal 2012 al 2020.
A bordo della Dragon vi sono, oltre all’hardware per i test di modifica dell’orbita, rifornimenti e nuovi esperimenti per gli astronauti che vivono sulla ISS.
Dragon per il reboost della ISS
All’interno della sezione non pressurizzata della Dragon, chiamata trunk, SpaceX ha collocato due motori Draco e un sistema indipendente di serbatoi che contengono il propellente per alimentarli. A partire da settembre, SpaceX prevede di eseguire 4 o 5 accensioni, che permetteranno alla ISS di mantenere la sua orbita. Queste operazioni solitamente venivano effettuate con le capsule russe e, più recentemente, erano stati condotti alcuni test anche con le Cygnus di Northrop Grumman. Nel video seguente vediamo l’alloggiamento dei serbatoi aggiuntivi per questo sistema di propulsione indipendente della Dragon.
While docked, Dragon will perform a series of burns to help the @Space_Station maintain its current altitude, using an independent propellant system and two Draco engines in the spacecraft’s modified trunk pic.twitter.com/suIdBQivUr
— SpaceX (@SpaceX) August 24, 2025
La Dragon è in grado di generare tre volte la spinta di quest’ultima e permetterà alle capsule russe di risparmiare carburante. In futuro, la Dragon sviluppata come Deorbit Vehicle sarà dotata di 30 motori Draco collocati all’interno del trunk. SpaceX aveva già condotto un primo test durante la missione CRS-31, a novembre 2024. In quell’occasione, però, SpaceX sfruttò i Draco della capsula utilizzati per le manovre orbitali, senza aggiungerne altri nel trunk.
Uno dei compiti principali della missione CRS-33 è il trasporto sulla ISS, oltre ai rifornimenti per gli astronauti, di strumentazione e nuovi esperimenti. Uno riguarda le cellule staminali ossee, utili a capire come contrastare la perdita di massa ossea che colpisce gli astronauti nelle missioni di lunga durata. I ricercatori studieranno se bloccare i segnali della proteina IL-6 possa ridurre questo problema, con benefici anche per malattie legate all’invecchiamento.
Un altro esperimento riguarda il bioprinting di tessuti epatici con vasi sanguigni. Osservare il loro sviluppo nello spazio potrebbe aprire la strada a organi trapiantabili creati in laboratorio.
Verrà inoltre testata la stampa 3D di componenti metallici, un passo fondamentale per produrre strumenti e ricambi resistenti senza dover dipendere dalla Terra. La Dragon utilizzata per CRS-33 è al suo terzo viaggio in orbita, avendo già supportato le missioni CRS-26 e CRS-29.








