L’ESA ha comunicato che il 20 marzo 2025 hanno trasportato presso il sito di test dello Europe’s Spaceport in Guyana Francese il nuovo motore P160C, destinato a svolgere nei prossimi mesi il suo primo test di accensione statico. Il P160C rappresenta un importante aggiornamento per i razzi europei, un’evoluzione significativa rispetto all’attuale P120C che serve come booster laterale dell’Ariane 6 e come primo stadio del Vega-C.
Il P160C ha oltre 14 tonnellate in più di propellente, permettendo prestazioni superiori in termini di capacità di carico utile. Il P160C sarà un elemento chiave per le versioni future dei vettori europei Ariane 6 e Vega-C.
Il nuovo motore europeo
Il motore P160C è uno stadio a propellente solido sviluppato da Europropulsion su contratto di ArianeGroup e Avio. Con un’altezza di oltre 14 metri e un diametro di 3.4 metri, il P160C è uno dei più grandi motori monoblocco a propellente solido attualmente in produzione al mondo e il più grande in Europa.
Il nome P160C riflette le sue caratteristiche principali: “P” per “Powder” (propellente solido), “160” per le 160 tonnellate di propellente contenute e “C” per “Common”, poiché sarà utilizzato su più lanciatori. Il suo impiego è previsto, infatti, sia per Vega-C che come booster laterale per la futura versione potenziata Ariane 6 Block 2. Inoltre, il P160C sarà utilizzato anche sulla prossima versione del Vega, il Vega-E.
Grazie alla maggiore quantità di propellente, il P160C aumenterà la capacità di carico utile e offrirà maggiore flessibilità nelle traiettorie di volo, migliorando le performance di lancio.
Tra i vari utilizzi del motore P160C, è previsto anche il supporto a 16 lanci dedicati al trasporto dei satelliti Kuiper per la costellazione di Amazon. Quest’ultima ha stretto accordi con diversi operatori per sfruttare più vettori, in modo da mantenere un alto tasso di lanci. Tra questi c’è anche l’Ariane 64, la versione dotata di quattro booster di Ariane 6 L’adozione del P160C permetterà di lanciare fino a 40 satelliti Kuiper alla volta, sfruttando così appieno le prestazioni del lanciatore europeo Ariane 6.