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Il satellite russo RESURS-P1, non più operativo, si è distrutto in orbita

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Giugno 27, 2024
in ISS, NASA, News, Satelliti
Un render del satellite RESURS-P1

Un render del satellite RESURS-P1

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Tra le 17:05 italiane di ieri, 26 giugno 2024, e le 2:51 di stanotte è stata rilevata la creazione di un gruppo di detriti in orbita terrestre bassa, frammenti originati dalla distruzione di un satellite russo per l’osservazione della Terra, non più attivo dal 2021.

Il primo annuncio è arrivato dall’azienda privata LeoLabs questa notte, che ha parlato di un veicolo spaziale russo non operativo come possibile responsabile, il RESURS-P1 (SATNO 39186). Al momento dell’evento il satellite, da circa 5600 kg di massa, si trovava in un’orbita quasi circolare a 350 x 363 km.

Poco dopo le 3:00 italiane di stanotte la NASA, informata sulla rottura del satellite, ha ordinato agli equipaggi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale di ripararsi nelle rispettive capsule come misura precauzionale standard. Il Controllo Missione ha continuato a monitorare il percorso dei detriti e, dopo circa un’ora, l’equipaggio è stato autorizzato a uscire e a riprendere le normali operazioni.

La conferma dell’evento è arrivata alle 13:39 italiane del 27 giugno, quando lo U.S. Space Command ha confermato la distruzione del satellite alle 18:00 di ieri 26 giugno, e ha dichiarato di aver tracciato 100 diversi frammenti. Lo Space Command è la divisione della Space Force americana che si occupa di tracciamento e studio dei detriti spaziali.

#USSPACECOM statement on the break-up of RESURS-P1 (#39186): pic.twitter.com/sGXkwuPSPq

— U.S. Space Command (@US_SpaceCom) June 27, 2024

L’origine del problema

Lo U.S. Space Command non ha ufficialmente assegnato come origine dei detriti il RESURS-P1, ma ha confermato si tratti di un satellite russo. Attualmente non ci sono conferme ufficiali sulla causa dei detriti. Essi infatti potrebbero essersi originati per una rottura spontanea del satellite, per l’urto di quest’ultimo con un altro detrito o un altro satellite, oppure per un test antisatellite eseguito dalla Russia.

Quest’ultima ipotesi non è da scartare, anche se molto improbabile. La Russia è stato l’ultimo Stato a eseguire test distruttivi di armi anti satellite (ASAT) ma non sembra questo il caso, data la mancanza di indizi. Improbabile anche la seconda ipotesi, dato che non ci sono indicazioni di altri satelliti tracciati che si sono distrutti. La più probabile rimane quella dell’usura, e quindi della rottura.

Ils atellite RESURS-P1
Ils atellite RESURS-P1

Il satellite RESURS-P1, lanciato nel 2013, è stato dismesso nel 2021 per un malfunzionamento interno. Inoltre, la bassa orbita in cui trovava, comporta un attrito con l’atmosfera non banale. A questa quota è stimato che i satelliti possano rientrare in atmosfera in pochi anni, e quindi è normale che durante il rientro siano soggetti a sollecitazioni e usura maggiori rispetto a orbite più alte.

In assenza di rischi e di ulteriori dettagli nell’immediato, la Space Force ha confermato di proseguire il monitoraggio di routine sui detriti, in maniera tale da garantire la sicurezza dei satelliti in orbita e della Stazione Spaziale.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: detriti spazialiISSsatellite

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