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La NASA ha confermato che l’orbita di Dimorphos è cambiata di 32 minuti dopo lo scontro con DART

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Ottobre 12, 2022
in Agenzie Spaziali, Esplorazione spaziale, NASA, News
Una nuova foto dell'asteroide Dimorphos dopo lo schianto di DART. Credits: NASA/ESA/STScI/Hubble

Una nuova foto dell'asteroide Dimorphos dopo lo schianto di DART. Credits: NASA/ESA/STScI/Hubble

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Oggi la NASA ha tenuto una conferenza stampa per confermare i primi risultati scientifici ottenuti dalla sonda DART, che si è schiantata intenzionalmente sull’asteroide Dimorphos il 27 settembre. Le prime osservazioni ottenute con i telescopi a Terra hanno confermato che l’orbita del piccolo asteroide è cambiata di circa 32 minuti. Questa è una prova della fattibilità di usare una tecnica di questo tipo per deviare un asteroide.

L’orbita dell’asteroide è cambiata, passando da una durata di 11 ore e 55 minuti a 11 ore e 23 minuti. Per la prima volta nella storia l’umanità è riuscita a cambiare intenzionalmente l’orbita di un oggetto naturale nello spazio, un’impresa importante, che porta le nostre capacità di difesa planetaria ad un nuovo livello.

La precisione con cui è stata misurata fin’ora il cambio di orbita è di circa 2 minuti. Prima dello scontro veniva stimato un cambio dell’orbita di 73 secondi, il che rende il risultato ben oltre le aspettative. I modelli stimavano però una variazione da pochi secondi ad alcune decine di minuti. Si tratta quindi di un risultato incredibile, ma non del tutto estraneo alle previsioni.

Alla conferenza stampa era presente anche Giorgio Saccoccia, in rappresentanza dell’Agenzia Spaziale Italiana e del contributo dell’Italia alla missione. Con DART era infatti presente il cubesat LICIACube, che ha ripreso lo schianto della sonda sull’asteroide. LICIACube fa parte del contributo italiano alla missione, ed è stato gestito e finanziato dall’ASI, e progettato e costruito da Argotec a Torino. In questa intervista parlammo proprio con Argotec della missione di DART e LICIACube.

Saccoccia ha riportato che il satellite si è avvicinato fino a 59 km dalla superficie di Dimorphos durante il suo flyby. Durante l’intervento del presidente dell’ASI sono inoltre state mostrate altre foto scattate dal piccolo satellite italiano, affermando che ne sono scattate 720, di più delle circa 600 previste.

? Nuove immagini dell’impatto della #DARTmission sull’asteroide #Dimorphos, che variato la sua traiettoria attorno a #Didymos di oltre 30 minuti.
✨ New images of DART’s impact on #Dimorphos asteroid, which caused a deviation of its trajectory around #Didymos by over 30 minutes. pic.twitter.com/MSJXOvlf6W

— LICIACube (@LICIACube) October 11, 2022

Le analisi sono appena iniziate

Le analisi dell’orbita di Dymorphos sono solo all’inizio. Dopo aver dimostrato che l’orbita dell’asteroide è cambiata, ora le osservazioni continueranno per migliorare la precisione nella durata della nuova orbita, ma non solo. Già dalle prime analisi si è notato come un cambiamento così ampio non è stato dato solo dallo schianto di per sé, ma anche dal getto di detriti che si sono originati. Questi hanno agito come una sorta di gas di scarico di un razzo, spingendo ancora di più l’asteroide. Nell’immagine di copertina scattata da Hubble, la coda di detriti si estende per oltre 10000 km.

“Il DART ci ha fornito dati affascinanti sia sulle proprietà degli asteroidi che sull’efficacia di un impattatore cinetico come tecnologia di difesa planetaria”, ha dichiarato Nancy Chabot, responsabile del coordinamento del DART presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) di Laurel, Maryland. “Il team del DART sta continuando a lavorare su questo ricco set di dati per comprendere appieno questo primo test di difesa planetaria di deviazione degli asteroidi”.

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Tags: DARTDidymosDimorphosLICIACube

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