Per la terza volta a Starbase gli operai hanno posizionato il Booster 4 sul pad orbitale in vista di possibili test. La prima volta accadde il 4 agosto per un primo controllo sui sistemi di accoppiamento. Due giorni dopo SpaceX posizionò sul booster anche la Ship20. Gli accertamenti durarono pochi giorni e successivamente il Booster 4 fece ritorno nell’High Bay. Il secondo incontro tra il nuovo prototipo di Super Heavy e il pad è avvenuto a settembre. L’intenzione iniziale era quella di effettuare delle prime accensioni con i Raptor. L’idea è stata però scartata per iniziare a lavorare sull’installazione dei bracci della torre e sui diversi sistemi di rifornimento. Fino a ieri, 13 dicembre, il Super Heavy era rimasto su un supporto, sempre al sito di test, in vista di un nuovo spostamento.
Ora che le infrastrutture di terra sembrano essere quasi pronte a supportare i lanci, SpaceX potrebbe quindi iniziare la campagna di test anche con questo booster. Nonostante l’azienda non abbia ancora i permessi di volo, potrebbe ancora dare spettacolo entro la fine del 2021. Il volo infatti, è attualmente previsto tra gennaio e febbraio del prossimo anno, ma nulla è ancora certo e tutto dipenderà dall’esito dei prossimi test.
Gli aggiornamenti allo Stadio Zero
Starship e Super Heavy formano un unico grande razzo a due stadi, il più grande mai costruito dall’uomo. Con i suoi 120 metri di altezza circa, una volta che sarà arrivato in orbita strapperà il record al Saturn V. Sebbene il razzo sia a due stadi, nella mente di Musk l’intero sistema è composto da tre stadi, in quanto bisogna contare anche le infrastrutture di terra. Il fondatore di SpaceX lo ha chiamato stadio zero, e comprende: l’Orbital Launch Mount (OLM, ovvero il pad), la torre di lancio chiamata Mechazilla e i diversi serbatoi. Da agosto l’azienda ha dirottato la forza lavoro proprio al completamento dei diversi sistemi di supporto di terra, per potersi concentrare solo in seguito sui test.
Mechazilla ha ottenuto i suoi bracci proprio in questo periodo. Uno serve a rifornire la Starship, mentre altri due avranno il compito di posizionare il Super Heavy sul pad orbitale e poi afferrarlo al volo durante il rientro.
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Booster Quick disconnect Hood!
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Lo stesso pad ha ottenuto tutte le diverse tubazioni necessarie sia a rifornire il Super Heavy che per l’attivazione del Sound Suppression System. L’ultima componente installata prima dell’arrivo del Booster 4 è stata una protezione al Quick Disconnect (QD). Questo dispositivo avrà il compito di rifornire il Super Heavy prima della sua partenza, per poi sganciarsi solamente qualche istante prima del lancio. La protezione installata serve a evitare che dopo la partenza le fiamme generate dai 29 Raptor (33 in futuro) danneggino le tubazioni. Qualche giorno fa, durante la notte, SpaceX ha testato proprio l’azionamento di tale meccanismo di protezione.
L’arrivo del Booster 4
Il prototipo di Super Heavy ha raggiunto l’OLM grazie alla nuova gru che SpaceX ha acquistato dalla Liebherr, il modello LR11000. Quando la gru ha sollevato da terra il Booster 4, abbiamo potuto notare le nuove protezioni termiche dei motori.
Musk ha rivelato al TIME, che lo ha eletto persona dell’anno, che la sua più grande preoccupazione è il fatto che un motore possa prendere fuoco e che le fiamme possano propagarsi nell’intera zona sezione inferiore. Per evitare che ciò accada, gli operai hanno aggiunto delle paratie per separare ogni Raptor, come accade anche con il Falcon 9 grazie all’Octaweb. Questa protezione non era presente durante i precedenti spostamenti.

Gli operai hanno installato sul Super Heavy anche altre protezioni termiche esterne. Queste hanno il compito di riparare durante il volo sia i Composite Overwrapped Pressure Vessel (COPV) che le centraline idrauliche per la gestione dei flussi. Ora che il Booster 4 si trova sull’OLM SpaceX potrebbe iniziare a testare tutte le componenti non solo del prototipo ma anche dello stadio zero. Probabilmente le prime prove si focalizzeranno sulla pressurizzazione dei serbatoi del Super Heavy, per verificare la tenuta delle tubazioni e di diversi sistemi di rifornimento.
Entro la fine dell’anno potremmo assistere anche a un primo static fire del Booster 4. Difficilmente SpaceX deciderà di avviare subito tutti e 29 i Raptor insieme, ma potrebbe procedere per gradi, avviandone un numero maggiore dopo ogni prova.
Se qualcosa non dovesse andare come programmato durante i test, SpaceX ha già pronto il prototipo successivo. Il Booster 5 infatti ha lasciato l’High Bay l’8 dicembre per raggiungere l’area di “parcheggio”, dove si trovano anche le Starship SN15 e 16. Questo nuovo Super Heavy è dotato di tutti i sistemi per il volo, tranne i motori Raptor.
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