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Satelliti in avvicinamento: si rischiano altri detriti spaziali

Pochi minuti prima delle 01:00 del 30 gennaio (ora italiana) è previsto l'avvicinamento fra due enormi satelliti che potrebbero scontrarsi e produrre migliaia di detriti spaziali.

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Febbraio 6, 2020
in Agenzie Spaziali, Esplorazione spaziale, NASA, News, Satelliti
IRAS

Render artistico del telescopio IRAS

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Il problema dei detriti spaziali sta diventando sempre più preoccupante. Man mano che la nostra capacità di lanciare satelliti aumenta, non sta aumentando di conseguenza la nostra capacità di rimuoverli e/o normarli. Certo, alcune strategie sono state messe in pratica per ridurre il problema.

Ad esempio, praticamente tutti i satelliti che vengono lanciati nel 21esimo secolo sono dotati di sistemi di deorbitamento in grado di farli rientrare in atmosfera al termine della loro vita operativa. Questo per esempio non veniva quasi mai previsto nello scorso secolo. Quando un satellite non era più operativo rimaneva nella sua orbita come vero e proprio rifiuto. Impossibile da raggiungere e impossibile da “riaccendere”.

Questo è il caso del telescopio spaziale IRAS, costruito dalla NASA con la partecipazione di UK e Paesi Bassi. Questo telescopio osservava lo spazio nell’infrarosso e durante la sua vita operativa riuscì ad individuare più di 500 000 sorgenti infrarosse, molte delle quali sono ancora oggi da identificare. La missione di IRAS durò circa 10 mesi per colpa di un guasto al sistema di raffreddamento.

Questo telescopio dal peso di circa una tonnellata e lungo 3,25 metri è rimasto per più di 35 anni indisturbato nella sua orbita. Fino ad ora. Il sistema di tracciamento dei detriti spaziali dell’azienda americana LeoLabs ha previsto che alle ore 00:39 del 30 gennaio passerà a soli 15/30 metri da un altro satellite.

A scontrarsi con IRAS sarà probabilmente il satellite GGSE-4, un satellite sperimentale lanciato dalla NASA a Maggio del 1967. Questo è formato da due satelliti del peso di qualche Kg collegati fra di loro da un cavo. Secondo la simulazione fatta da LeoLabs i due payload si avvicineranno con una velocità relativa di circa 14Km/s (più di 50 000 Km/h), sufficiente per generare migliaia di detriti nel caso di uno scontro diretto.

2/ On Jan 29 at 23:39:35 UTC, these two objects will pass close by one another at a relative velocity of 14.7 km/s (900km directly above Pittsburgh, PA). Our latest metrics on the event show a predicted miss distance of between 15-30 meters. pic.twitter.com/Hlb1KeQ50U

— LeoLabs, Inc. (@LeoLabs_Space) January 27, 2020


Attualmente la probabilità di un impatto diretto è stimata con una probabilità di 1/100 ma la situazione è in costante aggiornamento. Nonostante questo rappresenti un incidente particolarmente importante (nel caso avvenisse) ancora non è stato diramato nessun allarme dal comando spaziale americano. Il contatto ravvicinato fra questi due oggetti avverrà a circa 900 Km di altitudine esattamente sopra la città di Pittsburgh, in Pennsylvania.

AGGIORNAMENTO.

Secondo gli ultimi modelli costruiti da LeoLabs (azienda che traccia detriti spaziali e satelliti in disuso) la probabilità di uno scontro è aumentata dall’1% al 5%. 
 
La distanza di avvicinamento è ora stimata in circa 12 metri. L’orario invece rimane alle 00:39 (ora italiana).
Questa nuova misura di probabilità dello scontro è stata calcolata aggiornando i modelli in base a nuove informazioni ottenute dall’azienda sulla dimensione dei due satelliti in particolare su quella di GGSE 4.

AGGIORNAMENTO.

Il passaggio ravvicinato dei due satelliti di questa notte non sembra aver prodotto danni.
Secondo le osservazioni i due satelliti non si sono scontrati. Ulteriori osservazioni verranno fatte ai successivi passaggi dei due satelliti.

Passaggio ravvicinato fra i due satelliti.
Una lunga esposizione del passaggio dei due satelliti fatta dall’utente Twitter Greg_NJ.
Tags: Detritidetriti spazialiGGSE-4IRASRifiutiRifiuti spazialiSpace Debris

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