Il 19 dicembre, è stato segnalato da diverse aziende private, che si occupano di tracciare e osservare satelliti in orbita, la rottura di un satellite militare americano. Questo incidente ha generato più di 50 detriti in orbita terrestre bassa, portando alla luce ancora una volta quanto sia delicata la gestione dei satelliti dismessi o rotti in orbita.
Il satellite in questione era il DMSP-5D2 F14 (definito dal codice Norad: 24753), un satellite meteorologico usato per la produzione di dati a uso prevalentemente militare. Il satellite era formalmente di proprietà della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e parte del programma Defense Meteorological Satellite Program. Secondo l’azienda Slingshot Aerospace l’evento distruttivo è avvenuto il 19 dicembre alle 02:15 italiane.
Non si conosce la causa della rottura di questo satellite, ma è probabile che sia avvenuto per un problema alle batterie. Il DMSP-5D2 F14 è stato lanciato nel 1997 ed è stato dismesso nel 2020. Da quattro anni non era quindi più attivo.
Lo studio di detriti spaziali, come la loro osservazione e tracciamento è una pratica sempre più diffusa e chiamata SSA (Space Situational Awareness), e attualmente l’unico modo per “proteggersi” dai detriti spaziali. In questo approfondimento abbiamo analizzato nel dettaglio l’approccio alla SSA della Cina, molto diverso da quello americano.
Evitare la rottura di satelliti dismessi
Il DMSP-5D2 F14 si trovava in un’orbita eliosincrona a circa 750 km di quota, l’orbita prevalentemente scelta per i satelliti di osservazione della Terra e per lo studio del nostro pianeta. Si tratta di orbite molto importanti, dove la generazione di detriti è particolarmente fastidiosa, anche perché non scenderanno in atmosfera in poco tempo. A seconda della loro inclinazione e quota dovuta al fenomeno di rottura, potrebbero impiegare anni.
Per evitare questi eventi di rottura, i satelliti di nuova generazione, soprattutto quelli in orbita terrestre bassa, devono essere riportati in atmosfera, distruggendosi. Per quelli di vecchia generazione però, spesso questa operazione non si può fare. Per mitigare problemi e rotture pericolose quindi, si esegue una dissipazione del propellente e delle batterie. Si “svuota” cioè il satellite prima di spegnerlo definitivamente.
Questa operazione sembra però non abbia funzionato per il satellite DMSP-5D2 F14 e quelli della sua categoria. Già tre satelliti del programma Defense Meteorological Satellite Program si sono infatti rotti in orbita, l’F12 si è rotto nel 2016, l’F13 nel 2015 e l’F11 nel 2004.
Da questi è poi stata creata un’altra classe di satelliti meteo per uso civile, che ha generato lo stesso tipo di incidenti. Il NOAA-16 si è rotto nel 2015 e il NOAA-17 nel 2021.