Agenzie Spaziali
| On 2 mesi ago

La missione Hera dell’ESA si prepara a sorvolare e fotografare Marte e le sue lune

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Hera, missione di difesa planetaria dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), sta per completare una tappa importante nel suo viaggio verso il sistema binario di asteroidi Didymos e Dimorphos. Il 12 marzo 2025, la sonda eseguirà un flyby ravvicinato di Marte, sfruttando la sua gravità per ottimizzare la traiettoria verso il suo obiettivo finale.

Durante il sorvolo, Hera utilizzerà i suoi strumenti scientifici per acquisire immagini del Pianeta Rosso e delle sue lune, concentrandosi in particolare su Deimos, la più piccola e distante delle due lune marziane. Le tre principali fotocamere di bordo, la Asteroid Framing Camera (AFC), lo spettrometro HyperScout-H e il sensore TIRI (Thermal Infrared Imager) sviluppato dall’agenzia giapponese JAXA, effettueranno osservazioni dettagliate della superficie marziana e dei due satelliti naturali del pianeta.

Deimos, che orbita a circa 23 400 km da Marte, sarà osservato da appena 1000 km di distanza, offrendo un’opportunità rara per studiare questo piccolo e misterioso corpo celeste. Il flyby permetterà anche di calibrare gli strumenti scientifici della sonda in vista della sua missione primaria: studiare da vicino l’impatto di DART su Dimorphos e valutare l’efficacia della deviazione orbitale indotta dall’esperimento NASA.

Un’importante tappa per la missione Hera

Il flyby di Marte rappresenta una tappa chiave per Hera, che ha iniziato il suo viaggio il 7 ottobre 2024 con il lancio a bordo di un Falcon 9. La manovra del 12 marzo non solo permetterà di sfruttare la gravità del pianeta per regolare la traiettoria della sonda, ma offrirà anche un’occasione unica per studiare da vicino il sistema marziano.

Il massimo avvicinamento a Marte avverrà alle 13:50 italiane, quando Hera raggiungerà la minima distanza dal pianeta e inizierà la raccolta di dati e immagini ad alta risoluzione.

Uno degli obiettivi principali sarà l’osservazione di Deimos, che con il suo diametro di appena 12 km rimane un oggetto poco studiato. La sua origine è ancora dibattuta: una delle teorie più accreditate suggerisce che sia un asteroide catturato dalla fascia principale, data la somiglianza della sua superficie con i corpi di tipo C. Tuttavia, altre ipotesi indicano una possibile origine da un grande impatto su Marte, con frammenti che avrebbero formato sia Deimos che la sua luna gemella, Phobos. Le immagini e le analisi raccolte da Hera potranno fornire nuovi indizi su questa questione irrisolta.

Timeline della missione Hera. Credits: ESA – Science Office

Le prime immagini

Il giorno successivo al flyby, l’ESA terrà un evento per presentare i primi dati e immagini della manovra. I file raccolti verranno scaricati ed elaborati a partire dalle 9:00 italiane del 13 marzo, e saranno poi mostrati pubblicamente alle 12:00. Durante la conferenza stampa, gli esperti dell’ESA e i ricercatori internazionali coinvolti nella missione commenteranno le prime analisi dei dati.

Questa fase preliminare sarà fondamentale per verificare il corretto funzionamento degli strumenti di Hera e affinare le tecniche di analisi che verranno impiegate una volta arrivata nel sistema di Didymos. Il successo del flyby di Marte non solo garantirà il proseguimento della missione, ma arricchirà anche la nostra comprensione dei piccoli corpi celesti che orbitano attorno al Pianeta Rosso.

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