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| On 2 anni ago

Ecco le 57 (di 63) azioni correttive fatte da SpaceX prima del secondo volo di Starship

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L’8 settembre la Federal Aviation Administration ha pubblicato un documento per confermare la conclusione delle indagini sul primo volo di Starship, avvenuto il 20 aprile. Nel comunicato, l’agenzia federale ha stabilito che per ottenere nuovi permessi di volo, SpaceX avrebbe dovuto intraprendere 63 azioni correttive. Inoltre, hanno confermato che questi permessi non sono ancora stati rilasciati, nonostante la seconda Starship sia già assemblata sul pad di lancio.

Oggi, 10 settembre, tramite un post su X, Musk ha condiviso la lista dettagliata di queste 63 modifiche, delle quali 57 sono già completate. SpaceX potrebbe quindi essere vicina all’ottenimento dei nuovi permessi, ma non è dato sapersi se queste 57 operazioni siano sufficienti, e quanto tempo la FAA impieghi a confermarle.

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Una delle conseguenze emerse dopo lo scambio avvenuto in questi giorni fra la FAA e SpaceX, è stata la confusione nel valutare il compito dell’Agenzia Federale FAA. Più volte, da diversi osservatori ma anche dalle parti coinvolte, è stato sottolineato come il rapporto in questione, come l’individuazione delle specifiche azioni da correggere, non provenga dalla FAA, ma da SpaceX stessa. L’Agenzia ha un ruolo di supervisione, certificazione e controllo, ma non di richiesta esplicita.

Di seguito, la lista precisa delle azioni correttive operate da SpaceX.
Il post su X di Musk si può leggere, se non verrà cancellato, qui.

Le 63 azioni correttive approvate dalla FAA dopo il primo volo di Starship. Credits: Elon Musk.

Le modifiche apportate

Le 63 azioni correttive individuate sono suddivise in 14 sezioni, quattro delle quali riguardano il booster. In totale, 24 modifiche riguardano i motori Raptor, mentre 25 il Super Heavy. Sono invece 12 quelle dedicate al pad di lancio e alla tank farm. Veniva chiesto ad esempio, di incrementare la capacità del fire suppression system (C2) di 15 volte.

I tecnici di SpaceX hanno rinforzato le diverse protezioni tra i motori e aggiunto sistemi di controllo per monitorare le eventuali perdite di propellente. Musk aveva già dichiarato, prima del 20 aprile, che le protezioni sul Booster 7 erano delle rivisitazioni di quelle progettate per il prototipo successivo. Non erano ottimizzate quindi per quello specifico Super Heavy, risultando inefficienti nel momento dell’insorgere di problemi. In caso di fiamme, Space X ha inoltre incrementato di quindici volte la capacità del sistema di soppressione delle fiamme.

Le modifiche maggiori, riguardano anche il pad di lancio, con l’implementazione del Water Deluge System (WDS), per evitare che la base venga danneggiata. Dopo il decollo di Starship, parti di cemento sono state scagliate fino ad alcuni km di distanza, e la polvere ha raggiunto anche alcuni centri abitati.

Il rapporto ha posto l’attenzione su diverse procedure per migliorare la sicurezza e la progettazione delle componenti, utilizzando ulteriori prototipi per i test. Delle 63 azioni SpaceX attualmente ne ha completate 57, mentre le ulteriori 6 verranno adottate dal terzo lancio. Questo perché sono inerenti a componenti che non è possibile sostituire sugli attuali prototipi. 

Il motivo dell’esplosione

A seguito del comunicato della FAA, anche SpaceX ha pubblicato una dichiarazione su quanto accaduto il 20 aprile, fornendoci qualche dato in più su quel lancio. Il volo è durato 237.474 secondi e il vettore ha raggiunto un’altezza massima di 39 km, conclusosi poi con un’esplosione. Questa è stata innescata dall’Autonomous Flight Safety System (AFSS), un sistema di cariche esplosive che entra in funzione in caso il vettore rischi di diventare un pericolo per le persone e le infrastrutture a Terra.

Ciò che ha portato Starship a deviare dalla sua traiettoria è stata una serie di incendi scaturiti nella zona motori del Booster, a seguito di perdite di propellente. SpaceX non ha però specificato il motivo di tali perdite. Gli incendi hanno poi danneggiato anche diverse parti elettriche, con conseguente interruzione delle comunicazioni con i computer di bordo primari.

Starship ha continuato la sua ascesa in maniera incontrollata, portando alla successiva attivazione dell’AFSS. Questo però ha impiegato più del previsto a distruggere l’intero vettore. Anche questo aspetto è stato indagato attentamente dalla FAA.

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