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Scoperta con Gaia una famiglia di stelle della Via Lattea che si disperderà in tempi record

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Aprile 30, 2025
in Agenzie Spaziali, Astronomia e astrofisica, ESA, News, Scienza
Rappresentazione artistica del satellite Gaia dell'ESA che osserva la Via Lattea. L'immagine di sfondo del cielo è compilata dai dati di oltre 1.8 miliardi di stelle dell'Early Data Release 3 di Gaia (Gaia EDR3) nel dicembre 2020. Credits: ESA/Gaia/DPAC

Rappresentazione artistica del satellite Gaia dell'ESA che osserva la Via Lattea. L'immagine di sfondo del cielo è compilata dai dati di oltre 1.8 miliardi di stelle dell'Early Data Release 3 di Gaia (Gaia EDR3) nel dicembre 2020. Credits: ESA/Gaia/DPAC

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Utilizzando i dati del satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), un team internazionale di ricercatori ha scoperto una famiglia stellare in rapido dissolvimento, mai osservata prima nella nostra Galassia. Il gruppo, denominato Ophion, è composto da oltre mille stelle giovani situate a circa 650 anni luce dal Sole. Ed è destinato a disperdersi nello spazio interstellare, lasciando la nostra “casa”, ovvero la Via Lattea, in tempi eccezionalmente brevi.

Le “famiglie stellari”, o associazioni di stelle, si formano generalmente in modo coeso: stelle nate nello stesso luogo e periodo rimangono legate gravitazionalmente per milioni o miliardi di anni, spesso muovendosi in modo coordinato. Ophion, invece, è caratterizzato da una dinamica completamente diversa. Nonostante la sua numerosità, le stelle mostrano traiettorie divergenti e poco ordinate, suggerendo che il gruppo si stia rapidamente disgregando.

La scoperta è stata resa possibile dalla combinazione tra la qualità senza precedenti dei dati spettroscopici di Gaia e l’applicazione di nuovi modelli di analisi. Il risultato mette in discussione le modalità con cui, fino ad oggi, venivano identificate e classificate le famiglie stellari. E indica che potremmo aver sottovalutato la varietà dinamica degli ambienti di formazione stellare nella Via Lattea.

Un nuovo approccio per individuare Ophion

Il gruppo Ophion è stato individuato grazie a un modello innovativo chiamato Gaia Net, sviluppato per analizzare i dati spettroscopici contenuti nel terzo data release di Gaia. Il modello è stato progettato per riconoscere stelle giovani di piccola massa in prossimità del Sole, un compito reso possibile solo grazie all’enorme quantità e qualità dei dati raccolti dalla missione.

Filtrando le stelle con età inferiore a 20 milioni di anni, i ricercatori hanno isolato Ophion come un’associazione anomala, sfuggita ai metodi convenzionali basati sulla similarità dei moti propri. Il fatto che le stelle del gruppo si muovano in modo disordinato, senza una direzione comune, avrebbe reso impossibile la sua identificazione con strumenti tradizionali.

Ophion dimostra quindi l’efficacia dei nuovi approcci interdisciplinari, che combinano astrofisica, data science e intelligenza artificiale. Il progetto ha coinvolto anche studenti universitari in informatica.

Mappa dell'intero cielo creata e rilasciata dalla missione Gaia che comprende dati provenienti da oltre 1.8 miliardi di stelle. Sovrapposte come punti gialli sono le posizioni di oltre 1000 giovani stelle che costituiscono la famiglia Ophion, che presto si sarà completamente dispersa dal suo vivaio stellare e sparsa in tutta la Via Lattea. Credits: ESA/Gaia/DPAC
Mappa dell’intero cielo creata e rilasciata dalla missione Gaia che comprende dati provenienti da oltre 1.8 miliardi di stelle. Sovrapposte come punti gialli sono le posizioni di oltre 1000 giovani stelle che costituiscono la famiglia Ophion, che presto si sarà completamente dispersa dal suo vivaio stellare e sparsa in tutta la Via Lattea. Credits: ESA/Gaia/DPAC

Un comportamento anomalo e ancora senza spiegazione

Resta aperta la domanda sul perché Ophion si comporti in modo così anomalo. Le ipotesi principali riguardano l’ambiente circostante: il gruppo si trova vicino ad altre grandi associazioni di stelle giovani, e potrebbe aver subito l’influenza gravitazionale di questi vicini più massicci. In alternativa, esplosioni di supernova nelle vicinanze potrebbero aver alterato la dinamica del gruppo, espellendo materia e imprimendo velocità anomale alle sue stelle.

Le osservazioni suggeriscono che eventi energetici significativi potrebbero aver disperso Ophion in tempi estremamente brevi rispetto a quanto atteso per gruppi di simili dimensioni. Non esistono al momento altri esempi noti di famiglie stellari con questa configurazione, il che rende la scoperta particolarmente interessante per lo studio della formazione stellare e dell’evoluzione galattica.

La sua individuazione sfida anche i modelli esistenti di classificazione stellare, che si basano su parametri motori e dinamici troppo restrittivi per catturare fenomeni fuori standard come questo.

Il satellite Gaia è stato disattivato nel marzo 2025, ma i suoi archivi continueranno a produrre risultati per anni. I prossimi rilasci, previsti per il 2026 e il 2030, offriranno nuove opportunità per identificare strutture stellari elusive e ripensare la storia dinamica della Via Lattea.

Lo studio, pubblicato su The Astrophysical Journal, è reperibile qui.

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Tags: ESAformazione stellareGaiaOphionStelle

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