Il 20 febbraio 2025, Intuitive Machines ha confermato che il lander lunare Nova-C, chiamato Athena, è stato integrato con successo all’interno del fairing del Falcon 9 di SpaceX. Il lancio è attualmente previsto per il 26 febbraio dal complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center.
Athena è il lander della missione IM-2 del programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA e avrà il compito di esplorare la regione di Mons Mouton, uno dei siti candidati per l’allunaggio della missione Artemis III. La missione IM-2 segue IM-1, che si è svolta a febbraio 2024. Durante la prima missione, il lander Odysseus ha raggiunto il suolo lunare, anche se con un allunaggio rocambolesco, compiendo il primo atterraggio di un lander americano fin dall’epoca Apollo.
A bordo di Athena ci saranno diversi strumenti per studiare la Luna, tra cui PRIME-1 della NASA, composto da un trapano e uno spettrometro di massa. L’obiettivo è analizzare la presenza e la quantità di ghiaccio d’acqua sulla Luna. A bordo ci saranno anche un sistema di comunicazione sviluppato da Nokia e un piccolo Hopper della stessa Intuitive Machines. Il nuovo lander Nova-C impiegherà circa una settimana dopo il lancio, per raggiungere la Luna.
Oltre ad Athena, a bordo del Falcon 9 ci saranno anche altri due satelliti: il Lunar Trailblazer della NASA e Odin di AstroForge.
I passeggeri del Falcon 9
Il Lunar Trailblazer della NASA impiegherà diversi mesi per raggiungere la Luna, poiché seguirà una traiettoria simile a quella di Resilience di ispace. Il suo arrivo in orbita lunare è infatti previsto per i primi giorni di luglio. Da qui, il piccolo satellite avrà il compito di mappare e caratterizzare la distribuzione dell’acqua sulla superficie lunare.
La sua missione principale avrà la durata di due anni, durante i quali raccoglierà i dati necessari per comprendere il ciclo dell’acqua sui corpi privi di atmosfera. Per fare questo, il Lunar Trailblazer è dotato di due strumenti: lo spettrometro a infrarossi High-resolution Volatiles and Minerals Moon Mapper (HVM3) e il Lunar Thermal Mapper (LTM) multispettrale a infrarossi. Il satellite ha una massa di circa 200 kg e una lunghezza di 3,5 metri con i pannelli solari dispiegati.
Farewell, Odin. The insights and discoveries from the #IM2 mission will help AstroForge push the boundaries of Deep Space resource extraction. pic.twitter.com/oDxLuJxyRJ
— AstroForge (@astroforge) February 4, 2025
La destinazione di Odin di AstroForge, invece, non sarà la Luna, bensì il piccolo asteroide 2022 OB5, la cui orbita interseca quella della Terra. Si stima che abbia un diametro compreso tra 3 e 13 metri, e che possa essere di tipo metallico. L’obiettivo di Odin sarà quello di ottenere immagini ad alta risoluzione dell’asteroide e valutarne con precisione la composizione. AstroForge punta a sviluppare la tecnologia che le consentirà in futuro di estrarre metalli dagli asteroidi per poi riportarli sulla Terra.