Il telescopio spaziale James Webb potrebbe presto affrontare una riduzione significativa del suo budget operativo. Attualmente, il JWST richiede circa 180 milioni di dollari all’anno, ma è in corso di valutazione un ridimensionamento delle spese, con possibili impatti sulla sua capacità operativa.
La questione è emersa durante recenti discussioni relative al budget del 2025, nel contesto di vincoli finanziari più ampi che interessano tutte le missioni scientifiche dell’agenzia. La NASA ha richiesto 187 milioni di dollari per il Webb nella sua proposta di bilancio per l’anno fiscale 2025 lo scorso marzo, 127 milioni di dollari per le operazioni del telescopio e 60 in sovvenzioni scientifiche agli astronomi che utilizzano il telescopio. L’agenzia prevedeva di mantenere tali finanziamenti fino all’anno fiscale 2029.
Tuttavia, secondo Tom Brown, capo dell’ufficio missione JWST presso lo Space Telescope Science Institute (STScI), il budget operativo del telescopio era stato stimato in modo ottimistico durante la fase di pianificazione, avvenuta oltre dieci anni prima del lancio. Inoltre, l’aumento dell’inflazione negli ultimi anni ha ridotto il potere d’acquisto dei fondi disponibili.
“Ora ci viene chiesto di considerare un taglio significativo – circa il 20% – al budget operativo della missione” ha dichiarato Brown, aggiungendo che la riduzione potrebbe entrare in vigore già da ottobre 2025, all’inizio dell’anno fiscale 2026.
Gli impatti tecnici di un budget ridotto per il Webb
Uno dei principali rischi dei tagli riguarda la riduzione delle ore di osservazione disponibili per la comunità scientifica. Attualmente, il JWST opera secondo un programma estremamente strutturato, con il tempo di osservazione assegnato attraverso un processo competitivo basato su proposte scientifiche. Una diminuzione delle risorse potrebbe limitare il numero di progetti approvati e ridurre l’accesso ai dati.
Un budget più ristretto potrebbe anche influire sulla manutenzione dei sistemi di terra del telescopio, fondamentali per garantire la gestione efficiente dei dati raccolti e la comunicazione tra il Webb e la Terra.
A differenza di missioni precedenti come il telescopio Hubble, il James Webb richiede una gestione più sofisticata. Gli strumenti di bordo, come il NIRCam (Near-Infrared Camera) e il MIRI (Mid-Infrared Instrument), necessitano di un monitoraggio continuo e di aggiornamenti per mantenere la qualità delle osservazioni nel corso del tempo. Una contrazione del budget rischierebbe di compromettere la precisione e l’affidabilità di questi strumenti.
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La durata operativa

Un altro aspetto da considerare è l’impatto sui piani a lungo termine del JWST. La missione ha una durata di progettazione di 10 anni, ma si prevede che il propellente durerà più di 20 anni. Ciò significa che il Webb potrebbe operare fino al 2040 e sovrapporsi all’Habitable Worlds Observatory, un futuro grande telescopio spaziale che potrebbe essere lanciato già nei primi anni ’40.
Tuttavia, i tagli al budget potrebbero influenzare la pianificazione futura, accorciando potenzialmente la vita operativa del telescopio.
Non è ancora chiaro quale sia la strategia della NASA per affrontare questi tagli, ma una possibilità resta comunque il passaggio a un modello di gestione condivisa con altre agenzie, come l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e la CSA (Agenzia Spaziale Canadese). Queste agenzie, già partner del progetto, potrebbero assumere un ruolo più significativo nella gestione operativa per ridurre i costi diretti a carico della NASA.
Ce lo aspettavamo? Non per il Webb
Il James Webb si è dimostrato fin da subito degno del suo ruolo di telescopio più grande e potente mai costruito, diventando una risorsa unica per l’astrofisica. I dati raccolti finora hanno rivoluzionato lo studio delle galassie lontane, dei pianeti extrasolari e delle prime fasi di formazione dell’Universo.

Tuttavia, la sostenibilità operativa del telescopio ora dipenderà dalla capacità di bilanciare le limitazioni economiche con la necessità di massimizzare il suo potenziale scientifico. Affrontando una sfida che no, non ci si aspettava, non ora per lo meno.
Attualmente i budget ristretti sia per la NASA in generale che per i suoi programmi scientifici in particolare stanno provocando una scelta di riduzione di budget su diverse missioni scientifiche. Solo una settimana fa i funzionari dello Space Telescope Science Institute (STScI) hanno annunciato possibili tagli per il telescopio spaziale Hubble, anch’esso gestito dall’istituto, che influenzerebbero le operazioni del telescopio e aumenterebbero il rischio di termine della missione.
Ma Hubble è nello spazio da quasi 35 anni, la sua missione è stata estesa più volte, e si avvicina ormai al termine; il James Webb invece ha iniziato le operazioni da appena 3 anni, e ancora ne ha molti davanti per proseguire le sue attività. Preoccupa un po’, quindi, che si stia già parlando di ridurre la disponibilità di fondi per mantenerlo operativo.
La NASA ha comunque dichiarato che le operazioni del JWST continueranno ad avere alta priorità. Resta da vedere come saranno implementati eventuali tagli, e quali saranno le loro conseguenze.