• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Nuove conferme alla tensione di Hubble, a partire dai dati di DESI

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Gennaio 21, 2025
in Astronomia e astrofisica, News, Scienza
Ammasso di galassie della Chioma. Credits: NOIRLab
Condividi su FacebookTweet

Nuove misurazioni rafforzano la tensione di Hubble, una discrepanza sempre più evidente tra il tasso di espansione dell’Universo ottenuto da misure locali e le previsioni teoriche basate sull’Universo lontano. I risultati sono del team guidato da Dan Scolnic della Duke University, e mostrano che l’espansione dell’Universo procede a un ritmo più rapido rispetto a quanto previsto dal modello cosmologico standard. Scenario che pone interrogativi fondamentali sulla nostra comprensione dell’Universo, e della fisica che lo descrive.

La determinazione del tasso di espansione, noto come costante di Hubble, è una delle questioni centrali della cosmologia moderna. Utilizzando dati del Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI), che osserva migliaia di galassie ogni notte, e le curve di luce di 12 supernove di tipo Ia nell’ammasso di galassie della Chioma, il team di Scolnic ha ottenuto una misura molto precisa: 76.5 km/s per megaparsec. Questo valore è in linea con precedenti misurazioni locali, ma ancora una volta, è in netto disaccordo con i calcoli basati sull’Universo primordiale.

Secondo Scolnic, “il modello cosmologico standard potrebbe essere rotto”. Le nuove evidenze suggeriscono infatti che il problema non risieda nelle misurazioni, ma nei modelli teorici che descrivono l’evoluzione cosmica.

Una scala cosmica per la costante di Hubble

Per misurare l’espansione dell’universo, gli astronomi costruiscono una scala cosmica: una serie di metodi che si basano l’uno sull’altro per calcolare con precisione le distanze cosmiche. Ogni “gradino” della scala è calibrato grazie a un metodo di misurazione specifico e ben definito. Il primo gradino, o “piolo”, è spesso costituito da oggetti vicini e facilmente misurabili, come le stelle o gli ammassi di galassie.

Nel caso dello studio di Scolnic, il punto di partenza è stato l’ammasso della Chioma (Coma cluster), un insieme di galassie situato a circa 320 milioni di anni luce dalla Terra. Questa distanza è stata calcolata utilizzando le supernove di tipo Ia, particolari esplosioni stellari che fungono da indicatori di distanza molto affidabili. La loro luminosità intrinseca è prevedibile, il che significa che misurando quanto sono brillanti da Terra, si può risalire con precisione alla loro distanza.

Usando 12 supernove di tipo Ia nell’ammasso di Coma, il team ha determinato con grande precisione la distanza dell’ammasso stesso. Questa misura ha permesso di calibrare tutti i successivi gradini della scala cosmica, che includono osservazioni di oggetti più lontani, come galassie e supernove in regioni remote dell’Universo.

L'immagine mostra le posizioni delle supernove di tipo Ia (stelle gialle) nell'ammasso di Coma, sovrapposte ai cataloghi di galassie locali (cerchi colorati). A destra, un dettaglio dell'area evidenzia le supernove all'interno del riquadro selezionato. Credits: Scolnic et al. 2025
L’immagine mostra le posizioni delle supernove di tipo Ia (stelle gialle) nell’ammasso di Coma, sovrapposte ai cataloghi di galassie locali (cerchi colorati). A destra, un dettaglio dell’area evidenzia le supernove all’interno del riquadro selezionato. Credits: Scolnic et al. 2025

La tensione di Hubble e il problema dei modelli

Grazie a questa calibrazione, è stato possibile stimare un valore della costante di Hubble (76.5 km/s per megaparsec) che concorda con altre misurazioni locali.

Tuttavia, la stima è in contrasto con i valori previsti dai modelli teorici basati sull’Universo primordiale, osservato tramite la radiazione cosmica di fondo dal satellite Planck. Mentre Planck calcola una costante di circa 67.4 km/s per megaparsec, le osservazioni locali restituiscono valori sistematicamente più alti, attorno a 73-77 km/s per megaparsec.

Questa discrepanza ha spinto gli scienziati a riesaminare sia le tecniche di misurazione che le fondamenta del modello cosmologico standard. E secondo Scolnic:

Anche con approcci diversi, stiamo ottenendo numeri molto simili. Questo rafforza l’idea che il problema non sia negli strumenti o nei metodi, ma nei modelli.

Le implicazioni cosmologiche

Solo nel corso del 2024 sono usciti una serie di studi che hanno coinvolto il James Webb Space Telescope, e che hanno prima quasi smentito, poi confermato (questo, più volte) la presenza della tensione di Hubble, anche avanzando ulteriori metodi indipendenti per stimare il tasso di espansione.

L’entità della tensione di Hubble sta trasformando un’anomalia statistica in una crisi per il modello standard. Questa crisi potrebbe portare a una revisione profonda delle teorie cosmologiche, con implicazioni per la nostra comprensione della materia, dell’energia e delle leggi fisiche fondamentali.

La differenza tra i valori di Hubble potrebbe suggerire una transizione nelle proprietà dell’Universo, avvenuta dopo il Big Bang e non prevista dagli attuali modelli. Oppure, un ruolo che ancora non conosciamo per elementi con i quali già le teorie in qualche modo dialogano.

Gli sviluppi futuri richiederanno misurazioni ancora più precise. In particolare, le osservazioni delle prossime generazioni di telescopi forniranno nuovi dati cruciali, estendendo l’analisi a epoche cosmiche diverse e a regioni più distanti dell’Universo.

Scolnic, comunque, resta dell’idea che la tensione di Hubble è uno stimolo per la ricerca: “Siamo a un punto in cui mettiamo sotto pressione modelli usati per decenni, e le cose non combaciano. È un momento emozionante, con la possibilità di scoprire qualcosa di completamente nuovo sull’Universo”.

Lo studio, pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, è reperibile qui.

Capitol Building

Ti piace questo articolo? C’è molto di più!

Su ORBIT avrai accesso ad approfondimenti, rubriche, report e analisi, live, interviste e alla nostra community, oltre che a rubriche dedicate anche al mondo dell’astronomia. Ti piacerà!



© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: Costante di Hubbleespansione cosmicatensione di Hubbleuniverso

Potrebbe interessarti anche questo:

Immagine scattata con ALMA che mostra il contenuto di gas molecolare di due galassie coinvolte in una collisione cosmica. Quella a destra ospita un quasar, un buco nero supermassiccio che sta accumulando materiale dall'ambiente circostante e rilasciando intense radiazioni direttamente contro l'altra galassia. Credits: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/S. Balashev e P. Noterdaeme et al.

Osservato l’effetto diretto di un quasar su una galassia vicina, durante una collisione

Maggio 21, 2025
Immagine del telescopio spaziale SPHEREx della NASA che mostra una sezione del cielo in una lunghezza d'onda infrarossa (3.29 micron), rivelando una nuvola di polvere fatta di una molecola simile al la fuliggine, o al fumo. Credits: NASA/JPL-Caltech

Il telescopio spaziale SPHEREx ha iniziato la sua mappatura del cielo nell’infrarosso

Maggio 2, 2025
I tecnici al lavoro sul Nancy Grace Roman Space Telescope durante l'integrazione dello Spacecraft Integrated Payload Assembly. Credits: NASA/GSFC

La NASA ha presentato i piani operativi del telescopio Roman, ma il suo futuro rimane incerto

Aprile 28, 2025

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Immagine di Zhúlóng, la galassia a spirale più lontana scoperta fino a oggi. Ha bracci a spirale notevolmente ben definiti, un vecchio rigonfiamento centrale e un grande disco di formazione stellare, simile alla struttura della Via Lattea. Credits: NOIRLab/NSF/AURA/NASA/CSA/ESA/M. Xiao (Università di Ginevra)/G. Brammer (Istituto Niels Bohr)/D. de Martin & M. Zamani (NSF NOIRLab)

Scoperta Zhúlóng, la galassia a spirale più distante mai osservata

Aprile 17, 2025
Una delle prime esposizioni del telescopio spaziale SPHEREx della NASA, ottenuta il 27 marzo. I sei rivelatori dell'osservatorio hanno catturato ciascuno una di queste immagini non calibrate, a cui sono stati aggiunti colori di luce visibile per rappresentare lunghezze d'onda infrarosse. Credits: NASA/JPL-Caltech

Ecco le prime immagini di test del telescopio spaziale SPHEREx

Aprile 2, 2025
Attualmente in riproduzione

I più letti

  • Ship 35 starship

    La FAA rilascia a SpaceX i permessi per il nono volo di Starship, ma con riserva

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • La Cina si prepara al lancio di Tianwen-2, la sua prima missione di recupero campioni da un asteroide

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX ha acquistato l’azienda Akoustis Technologies

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Iniziata una pausa delle comunicazioni con le sonde Voyager. Durerà fino a febbraio 2026

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Mar 15
Marzo 15 @ 6:00 pm - Giugno 2 @ 8:00 pm

Mostra INAF Macchine del tempo

Vedi Calendario

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162