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Ottenuto con Hubble il più vasto mosaico mai realizzato della galassia di Andromeda

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Gennaio 17, 2025
in Agenzie Spaziali, Astronomia e astrofisica, NASA, News, Scienza
Fotomosaico della galassia di Andromeda realizzato a partire da 600 immagini del telescopio spaziale Hubble raccolte in due diversi indagini nell'arco di 10 anni e 1000 orbite dell'osservatorio. Credits: NASA, ESA, B. Williams (University of Washington)

Fotomosaico della galassia di Andromeda realizzato a partire da 600 immagini del telescopio spaziale Hubble raccolte in due diversi indagini nell'arco di 10 anni e 1000 orbite dell'osservatorio. Credits: NASA, ESA, B. Williams (University of Washington)

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Utilizzando il telescopio spaziale Hubble, è stato ottenuto il più grande mosaico realizzato finora della galassia di Andromeda (Messier 31).

Il progetto, frutto di oltre un decennio di osservazioni e composto da più di 600 immagini, ha prodotto un ritratto dettagliato che include circa 200 milioni di stelle distribuite su 2.5 miliardi di pixel.

La complessità del mosaico è il risultato di anni di lavoro e rappresenta un importante contributo alla comprensione delle galassie vicine.

Qui è scaricabile il mosaico nella sua massima risoluzione.

La sfida dell’osservazione di Andromeda

Andromeda, situata a circa 2.5 milioni di anni luce dalla Terra, è la galassia a spirale più vicina alla Via Lattea. Il suo disco è visibile quasi di traverso dalla nostra posizione, con un’inclinazione di circa 77 gradi, e copre un’area del cielo pari a quella della Luna piena. Questo ne ha fatto un bersaglio impegnativo per il telescopio Hubble, che solitamente osserva galassie molto più lontane, spesso a miliardi di anni luce.

L’immagine è stata realizzata attraverso due programmi di osservazione, che hanno richiesto oltre 1000 orbite di Hubble e un impegno distribuito su più di un decennio:

  1. Il Panchromatic Hubble Andromeda Treasury (PHAT)** ha mappato la metà settentrionale della galassia.
  2. Il Panchromatic Hubble Andromeda Southern Treasury (PHAST) ha completato l’indagine includendo la metà meridionale.

Le osservazioni hanno utilizzato diverse lunghezze d’onda, dal quasi-ultravioletto al quasi-infrarosso, grazie all’Advanced Camera for Surveys (ACS) e alla Wide Field Camera 2 (WFC-2) di Hubble, fornendo una visione dettagliata di entrambe le regioni del disco di Andromeda.

Fotomosaico di Andromeda realizzato a partire da 600 scatti del telescopio spaziale Hubble, e cinque diversi zoom su regioni interessanti e oggetti all'interno della galassia. Credits: NASA, ESA, B. Williams (U. of Washington)
Fotomosaico di Andromeda realizzato a partire da 600 scatti del telescopio spaziale Hubble, e cinque diversi zoom su regioni interessanti e oggetti all’interno della galassia. Credits: NASA, ESA, B. Williams (U. of Washington)

Andromeda come modello per lo studio delle galassie

Andromeda rappresenta un’importante opportunità di studio per gli astronomi, grazie alla sua vicinanza e alla sua struttura a spirale, simile a quella della Via Lattea. Tuttavia, i dati di Hubble mostrano che le due galassie hanno avuto evoluzioni molto diverse, nonostante si siano formate nello stesso periodo e nello stesso contesto cosmico.

In particolare, Andromeda presenta un numero maggiore di stelle giovani e regioni di formazione stellare attiva, insieme a tracce di fusioni galattiche recenti, come flussi (streams) di stelle coerenti che potrebbero derivare dall’interazione con altre galassie. Una di queste, la Messier 32, potrebbe aver influenzato significativamente la struttura e la dinamica di Andromeda.

Questi dati sono essenziali per ricostruire la storia evolutiva della galassia e per comprendere come eventi come le fusioni galattiche influenzino la formazione stellare. Le osservazioni di Hubble, infatti, offrono informazioni sull’età, la composizione chimica e la distribuzione delle masse stellari all’interno della galassia, che saranno fondamentali per modelli di simulazione più accurati.

Questi dati supporteranno anche le osservazioni future del James Webb Space Telescope, che con le sue capacità nel vicino e medio infrarosso potrà indagare ulteriormente le caratteristiche stellari e galattiche non visibili con Hubble.

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Tags: Andromedaformazione galatticagalassieHubblemosaicoTelescopio spaziale

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