• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Quest’anno è attesa la “prima luce” dell’Osservatorio Vera C. Rubin

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Gennaio 4, 2025
in Approfondimento, Astronomia e astrofisica, News, Scienza
L'Osservatorio Vera C. Rubin sul Cerro Pachón in Cile. Credits: Rubin Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/B. Quint

L'Osservatorio Vera C. Rubin sul Cerro Pachón in Cile. Credits: Rubin Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/B. Quint

Condividi su FacebookTweet

Quest’anno è attesa la prima luce dell’Osservatorio Vera C. Rubin, che segnerà l’inizio di una nuova era per l’astronomia moderna.

Situato sul Cerro Pachón, in Cile, questo ambizioso progetto scientifico rappresenta una delle più grandi rivoluzioni nella nostra capacità di osservare e comprendere l’Universo. Con il Simonyi Survey Telescope (SST), l’osservatorio sarà in grado di mappare l’intero cielo visibile ogni pochi giorni, offrendo una visione dinamica e senza precedenti dei fenomeni celesti. L’Osservatorio porta il nome della celebre astronoma Vera C. Rubin, pioniera nello studio della materia oscura, in onore del suo contributo rivoluzionario all’astrofisica.

La tecnologia del Vera C. Rubin è all’avanguardia. Il cuore dell’osservatorio è una fotocamera digitale da 3.2 gigapixel, la più grande mai costruita, capace di scattare immagini straordinariamente dettagliate in tempi rapidissimi. Un’innovazione tecnologica che consentirà di rilevare cambiamenti nel cielo con una frequenza mai vista prima, rendendo possibile lo studio di fenomeni che sfuggono agli strumenti tradizionali.

L’attesa per la prima luce, attualmente prevista per luglio 2025 con un inizio del rilevamento completo più avanti nel 2025, è molto alta: rappresenterà non solo una pietra miliare per il progetto, ma anche un simbolo di quanto possiamo ottenere da questa nuova generazione di tecnologie all’avanguardia.

Che cos’è l’Osservatorio Vera C. Rubin?

L’Osservatorio Vera C. Rubin, precedentemente noto come Large Synoptic Survey Telescope, nasce con l’ambizione di rispondere ad alcune delle domande più fondamentali dell’astrofisica moderna. Situato sulla vetta di Cerro Pachón, a oltre 2600 metri di altitudine nel cuore del deserto cileno di Atacama, è il frutto di una collaborazione internazionale guidata dalla National Science Foundation (NSF) degli Stati Uniti e da altre istituzioni scientifiche.

Il cuore pulsante dell’osservatorio è il Simonyi Survey Telescope, uno strumento progettato per trasformare il modo in cui osserviamo il cielo. A differenza dei telescopi tradizionali, SST è concepito per effettuare una survey sinottica, ossia una mappatura continua e completa dell’intera volta celeste visibile. Ogni immagine coprirà un’area pari a 40 volte la dimensione della Luna piena, consentendo una copertura ampia e dettagliata in tempi brevissimi. L’indagine ha attualmente la durata prevista di dieci anni, e prende il nome di LSST, Legacy Survey of Space and Time.

La costruzione dell’osservatorio è iniziata nel 2015, e nel corso degli anni sono state implementate tecnologie all’avanguardia per garantire una precisione senza precedenti. Tra queste spiccano un sistema ottico innovativo con uno specchio primario di 8.4 metri e una fotocamera digitale da record, che permetterà di raccogliere dati su miliardi di stelle, galassie e altri oggetti celesti.

Installazione dello specchio primario/terziario del Simonyi Survey Telescope presso l'Osservatorio Vera C. Rubin. Credits: RubinObs/NOIRLab/SLAC/NSF/DOE/AURA
Installazione dello specchio primario/terziario del Simonyi Survey Telescope presso l’Osservatorio Vera C. Rubin. Credits: RubinObs/NOIRLab/SLAC/NSF/DOE/AURA

Come cambierà l’osservazione del cielo?

Il Rubin rappresenta un passo avanti rivoluzionario nell’osservazione del cielo. Grazie alla sua capacità di mappare l’intera volta celeste visibile ogni pochi giorni, sarà in grado di offrire una visione dinamica e in continua evoluzione dell’Universo. Questa caratteristica unica permetterà di individuare cambiamenti e fenomeni transienti che sfuggono agli osservatori tradizionali, rendendolo uno strumento fondamentale per monitorare il cosmo in tempo reale.

Tra le principali aree di ricerca, il progetto punta a fare luce su fenomeni come l’energia oscura e la materia oscura, due degli enigmi più complessi dell’astrofisica moderna. La mappatura precisa di miliardi di galassie permetterà di studiarne la distribuzione e l’evoluzione su scale cosmiche, fornendo nuovi indizi sulla struttura e l’espansione dell’Universo.

L’osservatorio giocherà anche un ruolo cruciale nella scoperta e nel monitoraggio di asteroidi e oggetti transienti. Identificare con precisione gli oggetti vicini alla Terra (Near-Earth Objects, NEOs) è essenziale per valutare potenziali rischi e studiare i piccoli corpi del Sistema Solare, che portano informazioni preziose sulla sua formazione.

Illustrazione della cintura degli asteroidi, con il Sole al centro. Dalla Terra, dove sarà posizionato Vera C. Rubin, si apre un cono che vede un mosaico di un paio di dozzine di piccole forme quadrate, rappresentanti l'area del rilevatore della LSST Camera dell'Osservatorio Rubin. Credits: RubinObs/NOIRLab/NSF/AURA/J. Pinto
Illustrazione della cintura degli asteroidi, con il Sole al centro. Dalla Terra, dove sarà posizionato Vera C. Rubin, si apre un cono che vede un mosaico di un paio di dozzine di piccole forme quadrate, rappresentanti l’area del rilevatore della LSST Camera dell’Osservatorio Rubin. Credits: RubinObs/NOIRLab/NSF/AURA/J. Pinto

Un altro punto di forza è la capacità di rilevare esplosioni stellari come supernove e lampi gamma, oltre a eventi più rari e imprevedibili. Questi fenomeni offrono dati fondamentali per comprendere le fasi finali della vita delle stelle e la formazione di oggetti compatti come buchi neri e stelle di neutroni.

Con queste capacità, l’Osservatorio Vera C. Rubin cambierà radicalmente il nostro modo di studiare l’Universo. Non si limiterà a rispondere alle domande aperte dell’astrofisica, ma ne aprirà di nuove, offrendo un livello di dettaglio e completezza senza precedenti.

Un passo avanti nei big data astronomici

E il Rubin non è solo un capolavoro di ingegneria ottica, ma anche una sfida senza precedenti nella gestione dei dati astronomici. Ogni notte, il telescopio produrrà circa 20 terabyte di dati. Questa mole di informazioni richiede infrastrutture tecnologiche avanzate e approcci innovativi per analizzarla e utilizzarla al meglio.

Il progetto sfrutta tecniche di intelligenza artificiale e machine learning per elaborare i dati in modo efficiente e rapido. Gli algoritmi saranno essenziali per identificare eventi transienti, come supernove o asteroidi in movimento, quasi in tempo reale. Questo consentirà agli scienziati di reagire immediatamente e di pianificare osservazioni di follow-up con altri strumenti.

Un (altro) aspetto rivoluzionario del Vera Rubin è la sua politica di dati aperti. Tutti i dati raccolti saranno resi disponibili alla comunità scientifica globale, favorendo la collaborazione tra istituzioni e ricercatori di tutto il mondo. Questa apertura promette di democratizzare l’accesso alle informazioni astronomiche, consentendo anche ai piccoli gruppi di ricerca di contribuire a importanti scoperte.

Potrebbe interessarti –> I telescopi troppo potenti spiano satelliti e asset militari nello spazio. Il caso del Vera C. Rubin Observatory

Il telescopio sarà anche una palestra per le tecnologie del futuro. La gestione di dataset così vasti anticipa le sfide che altre missioni astronomiche e spaziali incontreranno nei prossimi decenni. In questo senso, il Vera Rubin non solo raccoglierà dati preziosi, ma fungerà da banco di prova per nuove tecniche e infrastrutture di analisi.

I primi fotoni catturati dall’osservatorio

Il 24 ottobre 2024 l’Osservatorio Vera C. Rubin ha catturato i suoi primi fotoni di luce, che sono rimbalzati sullo specchio primario, quindi sul secondario e infine sul terziario, per poi essere raccolti e misurati dalla commissioning camera, un detector di prova a bassa risoluzione installato per eseguire alcuni test prima dell’installazione della camera scientifica definitiva.

Photons, meet the Commissioning Camera 🤝

On October 24, Rubin staff successfully completed the first end-to-end on-sky test of the full telescope system using the testing camera — from capturing the night sky to transferring data to @SLAClab! 🧵

🔗: https://t.co/r1HgWt2LcZ pic.twitter.com/NGurTXOmrx

— Rubin Observatory (@VRubinObs) October 29, 2024

Questo evento, noto come “prima luce tecnica” (e non come la “prima luce” dell’osservatorio), ha rappresentato una tappa fondamentale nel processo di calibrazione del Simonyi Survey Telescope.

Questo esercizio di funzionalità del telescopio e delle sue ottiche ha dimostrato in via definitiva che il Rubin è funzionante e performante, ed è pronto per la sua prossima fase. La commissioning camera di Rubin è stata progettata per essere fisicamente delle stesse dimensioni della definitiva LSST Camera, che presto la sostituirà, ma con un rivelatore circa 20 volte più piccolo (144 megapixel, rispetto ai 3200 megapixel della camera scientifica).

Manca poco alla “prima luce” del Rubin

Con l’arrivo della vera e propria “prima luce”, attesa per la metà del 2025, il Vera Rubin inaugurerà una nuova era in cui i fenomeni celesti non saranno più solo catturati, ma monitorati in tempo reale. Ogni scoperta porterà con sé nuove domande, ampliando la nostra comprensione del cosmo di cui siamo parte. Dal mistero dell’energia oscura alla sorveglianza degli asteroidi potenzialmente pericolosi, passando per lo studio della formazione delle galassie, l’osservatorio avrà un impatto su quasi tutti i campi della ricerca astronomica.

Oltre alle scoperte scientifiche, il progetto è un simbolo della collaborazione internazionale e dell’importanza della condivisione delle conoscenze. I dati prodotti non saranno confinati a pochi laboratori d’élite, ma messi a disposizione di una comunità scientifica globale, promuovendo un modello di ricerca inclusivo e partecipativo.

Capitol Building

Vuoi tenerti aggiornato su tutte le ultime notizie
sullo spazio e la sua esplorazione?

Agli iscritti a ORBIT ogni settimana inviamo due newsletter: il venerdì la Astro Newsletter, che tratta le notizie di esplorazione scientifica dello spazio, astronomia e astrofisica, e il sabato la Space Newsletter, che tratta di space economy, lunar economy ed esplorazione umana dello spazio.



© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: astronomiaosservatorioRubin ObservatorySurveyTelescopioVera C. Rubin

Potrebbe interessarti anche questo:

L'installazione dei pannelli solari di prova per il telescopio spaziale Nancy Grace della NASA, che ha avuto luogo a marzo. Credits: NASA/Jolearra Tshiteya

La Outer Barrel Assembly del telescopio Roman ha superato con successo i test ambientali

Maggio 8, 2025
La LSST Camera, la fotocamera astronomica digitale più grande al mondo mai costruita, installata presso l'osservatorio Vera C. Rubin. Credits: RubinObs/NOIRLab/SLAC/NSF/DOE/AURA/Y. Utsumi

Proseguono i test sulla qualità delle immagini della LSST Camera del Vera C. Rubin

Maggio 6, 2025
Nel cantiere dell'Extremely Large Telescope sul Cerro Armazones, in Cile, è stata completata la struttura della cupola del telescopio. Credits: ESO/CHEPOX

Completata la struttura della cupola dell’Extremely Large Telescope

Aprile 18, 2025
I cieli bui e limpidi sopra l'Osservatorio Paranal, sede del Very Large Telescope dell'ESO. Credits: ESO/P. Horálek

Un’analisi dell’ESO conferma la minaccia del complesso industriale vicino al Paranal

Marzo 18, 2025
L'Extremely Large Telescope in costruzione sulla sommità del Cerro Armazones in Cile, in una foto di marzo 2025. Credits: ESO

Rinviata a marzo 2029 la “prima luce” dell’ELT, e le prime osservazioni scientifiche a dicembre 2030

Marzo 17, 2025
La LSST Camera installata sul Simonyi Survey Telescope presso l'osservatorio Vera C. Rubin a marzo 2025. Credits: RubinObs/NOIRLab/SLAC/NSF/DOE/AURA/B. Quint

Installata la LSST Camera presso l’osservatorio Vera C. Rubin

Marzo 13, 2025
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

I più letti

  • Ship 35 starship

    La FAA rilascia a SpaceX i permessi per il nono volo di Starship, ma con riserva

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX ha un primo prototipo di Starship per eseguire i trasferimenti di propellente

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone Starlink come alternativa al GPS

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Iniziata una pausa delle comunicazioni con le sonde Voyager. Durerà fino a febbraio 2026

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Mar 15
Marzo 15 @ 6:00 pm - Giugno 2 @ 8:00 pm

Mostra INAF Macchine del tempo

Mag 20
Maggio 20 @ 10:00 am - Maggio 22 @ 4:00 pm

Space Meetings Veneto 2025

Vedi Calendario

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162