Il 12 dicembre 2024 la NASA ha annunciato che il rover Perseverance, nel corso della sua quinta campagna scientifica, è di recente giunto in cima al bordo del cratere Jezero, una posizione che il team di missione ha soprannominato Lookout Hill.
Il risultato arriva dopo una scalata di 500 metri verticali durata 3 mesi e mezzo, durante la quale il rover a sei ruote ha risalito il bordo del cratere con pendenze del 20%, attraversando tra i terreni più difficili finora incontrati e fermandosi lungo il percorso per alcune osservazioni scientifiche.
Ora Perseverance si sta dirigendo verso la sua prima tappa scientifica, per esplorare una regione di Marte diversa da qualsiasi altro luogo abbia mai esplorato prima.
Nuove scoperte attendono Perseverance
Nel primo anno della sua quinta campagna, soprannominata, Northern Rim, il team di missione prevede che il rover visiterà fino a quattro siti di interesse geologico, preleverà diversi campioni e percorrerà circa 6.4 km.
“La campagna Northern Rim ci porta ricchezze scientifiche completamente nuove mentre Perseverance si addentra in una geologia fondamentalmente nuova” ha affermato Ken Farley, project scientist di Perseverance al Caltech.
Questa regione, infatti, segna una vera e propria transizione dalle rocce che riempivano parzialmente il cratere Jezero quando si formò a causa di un impatto massiccio circa 3.9 miliardi di anni fa, alle rocce provenienti dalle profondità di Marte, lanciate verso l’alto per formare il bordo del cratere subito dopo l’impatto. Rocce, queste ultime, che di fatto rappresentano pezzi della crosta marziana primitiva, e sono tra le rocce più antiche trovate ovunque nel Sistema Solare.
Prima tappa: Witch Hazel Hill. E poi si continua il viaggio
Con Lookout Hill ormai nello specchietto retrovisore, Perseverance si sta ora dirigendo verso uno sperone roccioso di importanza scientifica a circa 450 metri di profondità, dall’altro lato del bordo del cratere, che il team scientifico ha chiamato Witch Hazel Hill.
Si tratta di un affioramento stratificato largo circa 100 metri, dove ogni strato è come una pagina nel libro della storia di Marte. “Mentre scendiamo lungo la collina, torneremo indietro nel tempo, indagando gli antichi ambienti di Marte registrati nel bordo del cratere” ha spiegato Candice Bedford, scienziata del team Perseverance della Purdue University di West Layfette, Indiana. Di seguito, una animazione che mostra la posizione di Perseverance. Credits: NASA/JPL-Caltech/ESA/University of Arizona
Successivamente, dopo una ripida discesa, il rover si allontanerà dal bordo del cratere verso Lac de Charmes, una posizione circa 3 km a sud. Si trova in una regione pianeggiante e per questo, secondo gli scienziati, è meno probabile che sia stato influenzato in modo significativo dalla formazione del cratere Jezero.
Dopo aver lasciato Lac de Charmes, il rover attraverserà circa 1.6 km per tornare al bordo. Qui esaminerà un altro affioramento roccioso, composto da grandi blocchi. Si pensa che questi blocchi potrebbero rappresentare un antico substrato rotto durante l’impatto di Isidis, un evento che ha alterato il pianeta e che probabilmente ha scavato in profondità nella crosta marziana creando un bacino di impatto largo circa 1200 km, 3.9 miliardi di anni fa.