La NASA ha selezionato SpaceX e il Falcon Heavy per il lancio della missione Dragonfly, la storica missione spaziale che porterà un drone su Titano, la luna più grande di Saturno. Dragonfly fa parte del programma New Frontiers della NASA, che ha l’obbiettivo di esplorare i corpi celesti del Sistema Solare con potenziale interesse scientifico e astrobiologico. Dragonfly cercherà indizi sui principali costituenti della vita, analizzando i materiali di superficie e determinandone la composizione in diversi ambienti geologici di Titano.
Il contratto firmato con SpaceX ha un valore complessivo di circa 256.6 milioni di dollari, che include i servizi di lancio e i costi correlati alla gestione e integrazione della missione prima del lancio. La finestra di lancio è prevista tra il 5 e il 25 luglio 2028. Il Falcon Heavy partirà dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center della NASA in Florida.
Dragonfly sarà il primo velivolo a rotori autonomo a esplorare un altro corpo roccioso nel Sistema Solare. Al contrario di quanto fatto con Ingenuity su Marte infatti, il drone su Titano sarà indipendente mentre il piccolo elicottero su Marte funzionava grazie a Perseverance. Dragonfly è progettato per muoversi tra diversi siti di interesse scientifico in modo semi autonomo.
Dragonfly: di nuovo su Titano
Questo drone/lander studierà l’ambiente di Titano solo per la seconda volta nella storia dell’Umanità. In precedenza infatti, sulla superficie di questa luna è arrivato un piccolo lander, chiamato Huygens, nel 2005.
Titato è particolarmente interessante dato che è caratterizzato da una densa atmosfera di azoto e metano e da vaste distese di laghi e fiumi di idrocarburi. L’obiettivo principale di Dragonfly è quello di esaminare la chimica prebiotica su Titano, dove materiali ricchi di carbonio e acqua liquida potrebbero essersi mescolati per lunghi periodi, creando condizioni favorevoli allo sviluppo della vita.
Dragonfly è gestito dalla NASA, ma è frutto di una collaborazione internazionale. Il progetto è gestito dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL). La NASA coordina il lancio attraverso il suo Launch Services Program, mentre il programma New Frontiers, sotto cui rientra Dragonfly, è gestito dal Marshall Space Flight Center.
Dragonfly sarà la quarta missione del programma New Frontiers, dopo la sonda New Horizons, la missione Juno su Giove e la missione OSIRIS-REx. Attualmente questa missione è una delle più ambiziose mai pensate e gestite nel programma New Frontiers, e negli scorsi anni sono già stati molti i rinvii. L’assegnazione del contratto di lancio a SpaceX è una conferma importante alla solidità del progetto.