SpaceX ha annunciato che il prossimo volo di Starship potrebbe avvenire già domenica 13 ottobre, ma l’azienda non ha ancora ricevuto i permessi da parte della Federal Aviation Administration (FAA). In questi giorni sono stati diramati diversi avvisi, come NOTAM e NOTMAR, che indicano una finestra di lancio dal 12 al 19 ottobre.
A inizio settembre, però, la FAA aveva dichiarato che non sarebbe stata in grado di fornire i permessi di lancio in così poco tempo. Inoltre, aveva ribadito che avrebbe rilasciato i permessi non prima della fine di novembre.
Nei prossimi giorni è probabile che qualcosa cambi, anche grazie a interventi esterni, come pressioni da parte della politica o dalla stessa NASA. Lo sviluppo di Starship, infatti, potrebbe impattare anche quello del programma Artemis, dato che una versione del nuovo vettore di SpaceX sarà utilizzata proprio come lander lunare.
Nel comunicato per il quinto lancio, l’azienda ha ribadito che l’obiettivo principale è la cattura al volo del Super Heavy tramite i bracci di Mechazilla. L’ipotesi che SpaceX abbia ottenuto dei permessi anticipati rinunciando alla cattura al volo del primo stadio è stata quindi smentita. La FAA infatti ha più volte affermato che SpaceX potrebbe far volare Starship anche subito se procedesse a dei test con lo stesso identico profilo di volo del quarto lancio.
Afferrare al volo un booster di 70 metri
Il 6 giugno, durante il quarto volo di Starship, SpaceX è riuscita a far rientrare il Booster 11 in un punto preciso nel Golfo del Messico. Il successo di questo test ha spinto l’azienda a tentare, già con il prossimo lancio la prima cattura al volo tramite i bracci di Mechazilla.
Da giugno, quindi, gli operai hanno iniziato a lavorare per migliorare tutti i sistemi della torre, al fine di rendere possibile questa prima cattura. Hanno aggiunto bumper per evitare di danneggiare il Super Heavy e sistemi che permettono ai bracci di muoversi più velocemente.
Per questa prima prova, sarà il direttore di volo a decidere se si potrà procedere con il rientro a terra del Booster 12, tramite un comando manuale. Tale comando dovrà essere inviato prima che i motori Raptor del Super Heavy si accendano per il boostback burn, la manovra utilizzata per riportare il prototipo al sito di lancio.
Durante il volo del Super Heavy, diversi computer effettueranno controlli per valutare lo stato sia del Booster 12 che della torre. In caso rilevino qualche anomalia, il prototipo effettuerà un rientro controllato nel Golfo del Messico, come avvenuto con il lancio precedente.
La Ship 30 invece, eseguirà un volo pressochè uguale a quello della precedente. L’aggiornamento tecnologico principale è stato la sostituzione dello scudo termico, che ora presenta due strati isolanti e sopra di questi una nuova versione delle piastrelle termiche, più sottili.
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