Dopo cinque giorni nello spazio, è terminata la missione Polaris Dawn. La capsula Dragon Resilience, con a bordo i quattro membri dell’equipaggio, è ammarata vicino all’isola di Dry Tortugas, a sud della Florida, alle 09:36 italiane. L’arrivo in mare è avvenuto come previsto, e la capsula è stata issata pochi minuti dopo sulla nave recupero di SpaceX.
L’arrivo della missione Polaris Dawn in mare era uno dei motivi di preoccupazione maggiore tanto che ha portato al rinvio del lancio per circa 10 giorni, da fine agosto fino al 10 settembre, giorno della partenza. Il motivo erano le condizioni meteo all’arrivo, che non potevano essere rischiose.
Questo perché la Dragon non poteva rimanere in orbita oltre i cinque giorni previsti, ma tornare a Terra con precisione dopo il termine della missione. Anche per questo motivo SpaceX aveva già anticipatamente previsto almeno due zone possibili di ammaraggio, nel Golfo del Messico al largo del Texas oppure nell’Atlantico al largo della Florida. Il luogo prescelto è stato una via di mezzo fra queste due opzioni.
La missione Polaris Dawn
La missione Polaris Dawn è stata una delle più ambiziose nel volo umano spaziale del 2024. Non si è trattata di una semplice missione turistica immaginata e finanziata da un miliardario desideroso di vedere lo spazio. Polaris Dawn è stata prevalentemente una missione di SpaceX, che ha colto l’occasione per testare nuove tecnologie e nuove operazioni, e sono state veramente tante.
I record sono stati principalmente tre:
- La quota più alta mai raggiunta da un equipaggio umano dal 1972, cioè dopo le missioni Apollo, e la quota più alta mai raggiunta da un equipaggio in orbita terrestre.
- La prima attività extraveicolare mai effettuata da un equipaggio privato con mezzi (tuta e capsula) sviluppati commercialmente.
- La più alta attività extraveicolare eseguita dai tempi delle missioni Apollo, eseguita a 730 km di apogeo.
Oltre a questi record durante la missione Polaris Dawn sono stati svolti diversi esperimenti scientifici, in particolare in ambito medico, oltre a quelli delle nuove tute di SpaceX. Sono stati svolti diversi esperimenti scientifici in orbita, e i primi collegamenti video con la rete Starlink direttamente dallo spazio.
Si tratta di risultati importanti soprattutto per SpaceX che utilizzerà questi risultati per sviluppare nuovi servizi (come fornire i collegamenti Starlink direttamente a player nello spazio), oppure nuovo hardware, in particolare le tute spaziali. Solo nelle prossime settimane potremo vedere le principali ricadute di questa missione.
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