• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Polaris Dawn è partita. Segnerà l’inizio di una nuova era spaziale?

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Settembre 10, 2024
in Esplorazione spaziale, News, SpaceX
Il momento della separazione tra la capsula Dragon Resilience della missione Polaris Dawn e il secondo stadio del Falcon 9, il 10 settembre 2024.

Il momento della separazione tra la capsula Dragon Resilience della missione Polaris Dawn e il secondo stadio del Falcon 9, il 10 settembre 2024.

Condividi su FacebookTweet

È finalmente iniziata la missione spaziale con astronauti più ambiziosa degli ultimi decenni: Polaris Dawn. La partenza è avvenuta il 10 settembre alle 11:23 italiane, dallo storico pad 39A del Kennedy Space Center, in Florida.

La missione è stata annunciata per la prima volta a febbraio 2022 e sarebbe dovuta partire entro la fine di quell’anno. I numerosi problemi, soprattutto legati allo sviluppo delle nuove tute, hanno portato a un ritardo di due anni. Più recentemente, problemi meteo hanno portato a ulteriori rinvii, fino al 10 settembre.

Questa missione fa parte di un programma più strutturato, chiamato Polaris, che attualmente si compone di tre missioni. Le prime due saranno condotte con la capsula Dragon, mentre la terza potrebbe rappresentare il primo volo di un equipaggio a bordo di una Starship.

L’attività Extraveicolare di Polaris Dawn sarà svolta il 12 settembre. Il viaggio della capsula Dragon si potrà invece seguire direttamente da questo sito, costantemente aggiornato da SpaceX. Di seguito, la live del lancio di Polaris Dawn.

Il comandante della missione è Jared Isaacman, finanziatore del programma Polaris, nonché di Inspiration4, la spedizione condotta a settembre sempre da SpaceX. Scott Poteet, suo collega nella società di pagamenti Shift4 e tenente colonnello in pensione dell’aeronautica militare americana, è il pilota della Dragon Resilience.

Sono invece due dipendenti di SpaceX, che ricoprono il ruolo di specialisti di missione: Sarah Gillis e Anna Menon, la quale è anche ufficiale medico.

Una serie di sfortunati eventi

Polaris Dawn sarebbe dovuta partire già a luglio, ma, a causa di diversi problemi, in gran parte non legati direttamente alla missione, il lancio è stato rimandato molte volte. La prima data comunicata per l’inizio della missione è stata quella del 12 luglio, spostata poi al 31 luglio per effettuare gli ultimi controlli.

Per il 12 luglio, SpaceX aveva programmato un altro lancio per portare in orbita i suoi satelliti Starlink. Prima del rilascio dei satelliti, il secondo stadio del Falcon 9 ha avuto una perdita di ossigeno che ha portato al fallimento della missione. Ciò ha comportato un’indagine da parte della Federal Aviation Administration (FAA) e una sospensione dei lanci.

SpaceX ha così dovuto riprogrammare le sue missioni, decidendo di dare la precedenza alla missione Crew-9, che in quel momento era prevista per il 18 agosto. Polaris Dawn sarebbe così dovuta partire dopo che quell’equipaggio avesse raggiunto con successo la ISS. La complessa questione legata alla gestione della Starliner ha portato la NASA a decidere di far partire la Dragon di Crew-9 con soli due astronauti a bordo e di rinviare il lancio a settembre.

Fissando la partenza di Crew-9 per il 24 settembre, SpaceX aveva quindi il tempo di dedicarsi a Polaris Dawn. Un nuovo incidente però ha nuovamente messo a rischio il lancio.

Il 28 agosto, durante una missione Starlink, il primo stadio del Falcon 9 ha fallito l’atterraggio sulla chiatta, portando quindi la FAA ad aprire una nuova indagine. Questa ha costretto SpaceX a una nuova interruzione dei voli del Falcon 9, con possibili problemi sulla programmazione delle missioni. Fortunatamente, la FAA ha rilasciato in tempi brevi i permessi di lancio e così Polaris Dawn è finalmente potuta partire.

Il viaggio della Dragon Resilience

I quattro astronauti hanno iniziato i preparativi al lancio circa 3 ore e mezza prima della partenza, indossando le nuove tute sviluppate da SpaceX. Con Polaris Dawn queste tute raggiungeranno lo spazio per la prima volta, permettendo così all’azienda di collaudarle sul campo, sebbene abbiano già effettuato numerosi test, anche in camere a vuoto. Il conto alla rovescia è poi proseguito come per le missioni con equipaggio svolte fino a oggi.

Falcon 9 will launch Dragon to an elliptical orbit of 190 x 1,200 km, where it will orbit the Earth ~eight times before raising itself to an apogee of 1,400 km. This will be the highest humans have traveled in Earth’s orbit since the completion of the Apollo program over 50 years… pic.twitter.com/ZyNbm9qpnQ

— SpaceX (@SpaceX) September 10, 2024

La novità è la traiettoria seguita dal Falcon 9 per immettere la capsula Dragon su una particolare orbita ellittica. Resilience si è separata dal secondo stadio a circa 215 km di altezza e da qui segue un’orbita con perigeo di 190 km e apogeo di 1200 km. Dopo circa 8 orbite attorno alla Terra, utilizzando i suoi motori Draco, innalzerà l’apogeo fino a 1400 km, l’altezza massima che SpaceX ha pianificato di raggiungere con Polaris Dawn. Questa verrà mantenuta per circa 6 orbite.

Questa particolare orbita ellittica evita che gli astronauti rimangano per troppo tempo esposti alle radiazioni. Proprio questo assorbimento di radiazioni sarà l’oggetto di studio di molte ricerche che gli astronauti porteranno avanti durante la loro permanenza nello spazio.

Raggiunta la quota massima, Resilience utilizzerà i suoi motori per modificare nuovamente l’orbita, a un’altezza massima di 700 km, mentre il perigeo sarà mantenuto sempre a 190 km. Sarà a questo punto che i quattro astronauti potranno iniziare i preparativi per effettuare la loro attività extraveicolare, la prima condotta da privati. L’intera operazione durerà all’incirca due ore, considerando anche i tempi per depressurizzare e, successivamente, ripressurizzare la capsula. Tutti e quattro gli astronauti saranno così esposti all’ambiente spaziale, ma solamente due, Isaacman e Gilles, usciranno all’esterno.

Il viaggio di Resilience si concluderà con un ammaraggio al largo della Florida ma, dal prossimo anno, i rientri avverranno di fronte alle coste della California. Ciò eviterà a SpaceX i numerosi problemi legati al meteo.

Usato garantito

Il primo stadio che ha portato nello spazio la Dragon Resilience di Polaris Dawn è il B1083, che ha volato per la quarta volta. La prima missione è stata Crew-8, a marzo di quest’anno, seguita poi da due lanci Starlink ad aprile e maggio.

Per Resilience, invece, Polaris Dawn rappresenta il terzo viaggio in orbita terrestre. Il suo primo lancio risale a novembre 2020, per la prima missione di lunga durata verso la ISS. A settembre dell’anno successivo ha poi trascorso altri tre giorni circa nello spazio, con la missione Inspiration4.

In preparazione a Polaris Dawn, SpaceX ha dovuto effettuare importanti modifiche alla Resilience. La principale riguarda il sistema che permette la depressurizzazione dell’intera cabina che, al termine dell’EVA, deve poi essere nuovamente pressurizzata.

Al posto del meccanismo di attracco alla ISS, hanno aggiunto una struttura, chiamata Skywalker, che permetterà agli astronauti di uscire all’esterno della Dragon. Inoltre, questo permetterà loro di effettuare alcuni test con le nuove tute.

Nella sezione posteriore della capsula, quella dotata di pannelli solari e radiatori, SpaceX ha anche aggiunto i sistemi di comunicazione laser per connettersi agli Starlink. È la prima volta che l’azienda monta questi dispositivi su un mezzo che non siano i satelliti della mega costellazione. SpaceX ha inoltre iniziato a vendere proprio questi apparati ad altre aziende che intendono dotare i propri mezzi di una connessione veloce.

Se ti piace quello che stai leggendo, puoi entrare nella community di Astrospace ORBIT. Qui avrai accesso ad approfondimenti, rubriche, report e analisi, oltre che ad offerte sul nostro Shop, alla registrazione delle nostre live e soprattutto, a tutti i nuovi progetti a cui stiamo lavorando per i prossimi mesi. Oltre a questo, supporterai il lavoro di divulgazione e giornalismo spaziale della redazione di Astrospace.it.



© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: DragonEVAPolaris DawnResilienceSpaceX

Potrebbe interessarti anche questo:

Render artistico della Starship HLS. Credits: SpaceX

Nuovi aggiornamenti da SpaceX sulla Starship HLS, il lander lunare di Artemis III

Ottobre 30, 2025
mini laser starlink

Muon Space connetterà i suoi satelliti a Starlink tramite terminali laser di SpaceX

Ottobre 22, 2025
SpaceX falcon 9 starlink

31 lanci con un solo Falcon 9, 10 mila Starlink nello spazio e tanti altri record per SpaceX

Ottobre 20, 2025

Perché Starship è importante? – Lo spazio secondo me, di Paolo Ferri

Ottobre 15, 2025

In orbita altri 24 satelliti Kuiper con il Falcon 9. Amazon conclude così il contratto con SpaceX

Ottobre 14, 2025

Concluso con successo l’ultimo volo della Starship Block 2

Ottobre 14, 2025
Attualmente in riproduzione

I più letti

  • L’equipaggio della missione Shenzhou 20 durante i test a terra. Chen Zhongrui (a sinistra), Chen Dong e Wang Jie. Credits: CNSA

    Shenzhou-20: aggiornamento sul rientro della missione, dopo il possibile impatto con un detrito spaziale

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Il James Webb potrebbe aver osservato la prima popolazione di stelle dopo il Big Bang

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Nuove evidenze che l’oceano sotterraneo della luna Encelado potrebbe ospitare la vita

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Finalmente si torna a parlare di Luna. I progressi di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Notice
Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

Il New Glenn di Blue Origin sulla rampa di lancio a Cape Canaveral. Credits: Blue Origin

Dove, quando e perché vedere il secondo lancio del New Glenn di Blue Origin

Novembre 13, 2025
La "Harvest Moon" del 29 settembre 2023, l'ultima Superluna dell'anno 2023, fotografata con il telescopio Takahashi TSA 102 aperto a f/8 presso l'Osservatorio Astronomico "G. Beltrame", gestito dal Gruppo Astrofili Vicentini. Credits: Mariasole Maglione

In arrivo la Superluna più grande e luminosa del 2025. Ecco quando, come e perché osservarla

Novembre 4, 2025
A sinistra, la cometa C/2025 R2 (SWAN). A destra, la cometa C/2025 A6 (Lemmon). Credits: Team Ciel Austral; Ryan101 via Reddit

Ci sono due comete vicine al perigeo. Ecco come e quando osservarle

Ottobre 20, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162