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La startup americana Gravitics costruirà un modulo per la Axiom Space Station

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Luglio 10, 2024
in Esplorazione spaziale, News, Space economy
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La società americana Gravitics ha annunciato il 9 luglio un importante accordo da 125 milioni di dollari con Axiom Space per la costruzione di un modulo per la loro futura stazione spaziale. Gravitics è una startup con sede a Washington, che sta progettando dei moduli per una futura stazione spaziale. I modelli che stanno progettando variano da 3 metri di diametro fino a 8 metri il più grande, un elemento chiamato StarMax. Una volta in orbita, promettono sarà il modulo con il più grande volume abitabile mai costruito e lanciato.

Non è stato comunicato che tipo di modulo costruiranno per la Axiom Space Station, ma solo che si tratterà di un upgrade futuro. Attualmente a Torino, negli stabilimenti di Thales Alenia Space, è in fase di costruzione il primo modulo di Axiom, chiamato Hab One, che sarà lanciato nel 2026. Thales Alenia Space costruirà anche un secondo modulo, come annunciato a luglio del 2021.

Axiom ha dichiarato, inoltre, di avere collaudato con successo i motori a metano e ossigeno liquidi, che serviranno a manovrare i moduli nello spazio. La stazione di Axiom sarà assemblata mentre i moduli rimarranno agganciati alla ISS. Una volta che saranno in orbita i primi quattro moduli, la stazione si separerà e diventerà indipendente.

Un render della Axiom Space Station ancora attraccata alla ISS. Credits: © Axiom Space
Un render della Axiom Space Station ancora attraccata alla ISS. Credits: © Axiom Space

La storia di Gravitics

Nei prossimi anni, la Terra sarà circondata da diverse stazioni spaziali private, che permetteranno l’accesso all’orbita bassa a un numero sempre maggiore di persone. I maggiori beneficiari saranno quelle nazioni che fino ad adesso non sono salite a bordo della ISS. Gravitics si propone proprio come azienda per la realizzazione dei moduli di questi futuri avamposti nello spazio. L’intenzione non è quindi quella di gestire una vera e propria stazione spaziale indipendente, ma presentarsi come fornitori esterni di moduli.

A novembre 2022 Gravitics ha chiuso un primo importante round di finanziamento da 20 milioni di dollari, che le ha consentito di iniziare lo sviluppo di StarMax. Questo sarà il modello di punta proposto dall’azienda, grazie al volume interno di 400 metri cubi. Per fare un confronto, l’intera ISS ha uno spazio abitabile di circa 1000 metri cubi. A causa delle dimensioni, l’unico vettore che potrebbe trasportare in orbita StarMax è Starship, che possiede un diametro di 9 metri.

We are ready for next-gen launch vehicles. Are you?

Starship’s performance in space today is only the beginning. Congratulations to SpaceX, NASA, and every person working on the Starship program. pic.twitter.com/KyFDVxqiiq

— Gravitics (@GraviticsInc) March 14, 2024

Gravitics ha condotto un primo test di pressurizzazione su una struttura di prova a marzo 2023. Il prototipo ha mantenuto con successo una pressione di 17.6 PSI, che sarà la pressione operativa massima prevista ed è il medesimo valore di picco mantenuto dalla ISS. Si sono poi spinti fino a 26.4 PSI, mantenendoli per 12 minuti, dimostrando la resistenza strutturale e superando i parametri per la certificazione al volo umano. Queste prevedono che un elemento resista a carichi superiori a quelli nominali di 1.5 volte.

Ad aprile di quest’anno, Gravitics si è aggiudicata un altro contratto da 1.7 milioni di dollari da SpaceWERX, una divisione della Space Force che gestisce lo sviluppo di nuove tecnologie. Questo contratto prevede che Gravitics sviluppi piattaforme orbitali che saranno utilizzate poi dalla Space Force.

Il mese scorso, infine, la startup americana ha siglato uno Space Act Agreement per sviluppare sistemi di qualificazione per strutture e mezzi spaziali di grandi dimensioni.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: axiomgraviticsorbita bassastarmaxStazione spazialeThales Alenia Space

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