Per la seconda volta, SpaceX ha eseguito una acquisizione aziendale, dopo aver comprato Swarm per 524 milioni di dollari nel 2021. Questa volta si tratta di Pioneer Aerospace, una società nata nel 1938 e specializzata nella realizzazione di paracadute, che vanta una lunga serie di successi e collaborazioni con la NASA.
Pioneer Aerospace ha infatti realizzato i paracadute per le capsule dei programmi Mercury e Gemini, oltre a quelli utilizzati per il recupero dei booster dello Space Shuttle. Più di recente, l’azienda è stata impegnata nella costruzione dei paracadute per la sonda OSIRIS-REx e dei due parafreni utilizzati dalle Dragon per iniziare la fase di rallentamento in atmosfera.
Nel 2022 Pioneer era già stata acquisita dalla Aviation Safety Resources che, ai sensi del Chapter 11 dello United States Code degli Stati Uniti, ha presentato un’istanza di protezione dal fallimento. Tale istanza è stata presentata il 1 novembre, mentre l’acquisizione da parte di SpaceX è stata confermata il 22 novembre, per la cifra di 2.2 milioni di dollari. L’azienda di Musk è così entrata in possesso anche dei brevetti inerenti i parafreni utilizzati per le sue capsule Dragon.
L’acquisizione per mantenere le forniture
I parafreni delle Dragon sono elementi importanti per le capsule e permettono un rientro sicuro per gli astronauti. Questi vengono dispiegati a circa 5.4 km di altezza, quando la capsula sta viaggiando a circa 560 km orari. I parafreni servono per iniziare a rallentare e stabilizzare la Dragon, per poi rilasciare e dispiegare i quattro paracadute principali, questi realizzati invece da Airborne Systems.
Con l’acquisizione di Pioneer Aerospace, SpaceX si è garantita il mantenimento delle forniture di parafreni, evitando una dispersione dei brevetti e una perdita potenziale del fornitore dovuta alla bancarotta. Il tutto per una cifra tutto sommato modesta.
Lo sviluppo e i test di queste componenti aveva già comportato diversi ritardi a SpaceX, prima di iniziare a lanciare le Dragon regolarmente. Problemi legati al sistema di paracadute sono stati riscontrati anche nella capsula Starliner di Boeing, uno dei motivi per cui non hanno ancora trasportato astronauti nello spazio.
Per SpaceX si è trattata quindi di un’acquisizione strategica, che le evita di dover iniziare la collaborazione con un’altra azienda per la realizzazione dei parafreni. Inoltre, SpaceX avrà il controllo totale anche di queste componenti, una delle poche che non realizzavano “in casa”.