Il Wall Street Journal è riuscito ad ottenere e leggere un documento interno di SpaceX, dove sono indicati alcuni risultati finanziari dell’azienda di Elon Musk. Questi ultimi sono particolarmente importanti e interessanti, in quanto SpaceX non comunica i valori di fatturati, costi e (eventuali) utili. L’ultimo risultato economico pubblico, risale a 6 anni fa, e fu pubblicato sempre dallo stesso giornale. SpaceX può fare questo in quanto rimane di proprietà privata, non quotata in borsa, e può scegliere di tenere i bilanci “segreti”.
Secondo quanto riportato in questo documento, il primo trimestre del 2023 è stato ottenuto un utile di 55 milioni di dollari, su un fatturato di 1.5 miliardi di dollari. Si tratta, sempre in base a quanto scoperto dal Wall Steet Journal, del primo periodo di utile, dopo due anni di perdite.
I risultati precedenti, indicavano che nel 2022 l’azienda aveva comunicato costi per 5.2 miliardi di dollari, contro i 3.3 miliardi del 2021. Nel 2022 le entrate sono invece state di 4.6 miliardi di dollari, il doppio rispetto ai 2.3 miliardi del 2021. L’equivalente perdita è stata di 559 milioni di dollari nel 2022 e 968 milioni nel 2021. Musk, a giugno di quest’anno, ha affermato di aspettarsi ricavi pari a 8 miliardi di dollari per il 2023.
SpaceX in questo momento, con un valore stimato di circa 150 miliardi di dollari, è fra le aziende non quotate in borsa dal maggior valore al mondo. Nel 2022 ha raccolto circa 2 miliardi di dollari da finanziatori privati, confermando un trend di investimento che continua, dopo oltre 20 anni dalla fondazione della società. Sempre secondo il Wall Street Journal, sono stati spesi 5.4 miliardi di dollari nel 2021 e 2022 per l’acquisizione di attrezzature e in ricerca e sviluppo, più del doppio del fatturato di quell’anno (la quota di solo R&D è di 1.3 miliardi di dollari per il 2022 e di 1.15 miliardi per il 2021).
Riassumendo (la parentesi indica un numero negativo):
2022:
Fatturato: 4.6
Costi: 5.2
Utile: (559)
2021:
Fatturato: 2.3
Costi: 3.3
Utile: (968)
I programmi ad un punto di svolta
I risultati emersi da questo documento non sono così sorprendenti come potrebbe sembrare. Il 2021 e il 2022 sono stati gli anni cardine per i due progetti Starlink e Starship, entrambi fondamentali per il futuro dell’azienda. Negli ultimi mesi Starlink ha iniziato a generare entrate sempre più regolari, e con oltre 1.5 milioni di abbonati (ultimo aggiornamento ad inizio 2023) potrebbe aver generato un flusso di cassa positivo già alla fine del 2022 e genererà profitto nel 2023, in base a quanto dichiarato dalla Presidente di SpaceX a febbraio di quest’anno.
L’aumento dei prezzi per le missioni SpaceX e la loro sempre maggiore frequenza potrebbe inoltre diventare presto un business finalmente positivo per SpaceX, che nel 2023 punta a raggiungere i 100 lanci in un anno. Si tratterebbe della consacrazione definitiva di un quasi monopolio nel settore dei lanci spaziali commerciali con vettori medio pesanti a livello globale, e di un pieno monopolio in USA.

L’enigma principale, sia a livello economico che ingegneristico, rimane a questo punto Starship. Il vettore pesante in costruzione a Starbase sarà fondamentale per l’azienda. Esso dovrà sostituire in toto il Falcon 9 e il Falcon Heavy, e sarà l’unico in grado di portare in orbita i satelliti Starlink di seconda generazione. Attualmente Starship è in attesa del suo secondo volo di test, che potrebbe avvenire a settembre. I ritardi però iniziano ad essere pesanti, e anche la NASA sta valutando variazioni al programma Artemis, sulla base dei primi risultati di questo programma.
Dai documenti del Wall Street Journal emerge quindi una situazione non così rosea come potrebbe sembrare, ma in miglioramento anno su anno. L’azienda non è però ancora abbastanza solida, e allo stesso tempo il progetto è troppo grande, per far si che un fallimento o un pesante ridimensionamento del programma Starship non possa ribaltare la situazione.
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