L’ultimo lancio del vettore italiano Vega-C, la missione VV22, è avvenuto il 20 dicembre 2022 e purtroppo è fallito per un problema al secondo stadio. A bordo del vettore erano presenti i satelliti francesi Pléiades Neo 5 e 6 di Airbus Defence and Space, che sono andati persi. Subito dopo il lancio è stata istituita una commissione indipendente da Arianespace, che gestisce i servizi di lancio di Vega-C e dall’ESA.
I risultati sono stati resi pubblici venerdì 3 marzo. La conclusione è stata che il fallimento del lancio è stato provocato da un problema al secondo stadio Zefiro 40, mentre il primo stadio, il P120C ha performato come previsto. Questa è comunque una buona conferma, dato che il P120C sarà usato come booster laterale dell’Ariane 6.
Josef Aschbacher, direttore generale dell’ESA, ha iniziato la conferenza stampa ricordando come questo fallimento sia il terzo per un vettore della classe Vega, in soli 8 voli. Si tratta di una percentuale di fallimento maggiore del 30%, un valore esageratamente alto considerando il passato di grande successo dei primi voli di Vega. Aschbacher ha ricordato come questa situazione si aggiunga a diversi scenari internazionali, come l’abbandono dei vettori russi e il crescente mercato della Space Economy, per ripensare l’accesso europeo allo spazio.
Il problema del secondo stadio
Dai dati di telemetria analizzati, è stata osservata una diminuzione della pressione nella camera di combustione del secondo stadio, e il problema identificato in un graduale deterioramento nell’ugello del motore.
Nel dettaglio, la causa è stata una sovraerosione termo-meccanica in un pezzo dell’ugello chiamato (carbon-carbon (C-C) throat insert) che Avio ha procurato da una azienda in Ucraina. Ranzo, CEO di Avio, ha affermato, rispondendo ad una domanda, che la decisione di usare questo elemento risale al 2015-2017, durante la parte di sviluppo di Vega-C.
Secondo le analisi, questo problema era originato da un difetto di omogeneità del materiale. Secondo i risultati della commissione di analisi, il problema ha dimostrato che i criteri utilizzati per confermare l’idoneità al volo di questo pezzo non erano sufficienti, ed esso non potrà più essere utilizzato su Vega-C. Durante la conferenza stampa, Pierre-Yves Tissier CTO di ArianeSpace, ha confermato che i criteri di accettazione per quel materiale non avrebbero potuto rilevare l’anomalia nel materiale.
Avio implementerà nei nuovi motori una nuova versione di questo elemento, prodotta da ArianeGroup e già utilizzata nei motori Zefiro 23 e Zefiro 9. Questa modifica infatti, riguarderà solamente il Vega-C e non il Vega. Arianespace ha infatti già spostato un carico di Vega-C previsto per quest’anno su uno dei due Vega rimasti, che partirà entro la fine dell’estate. A bordo del Vega ci sarà un carico principale e due satelliti secondari, che saranno comunicati nelle prossime settimane.
Le raccomandazioni della commissione
La commissione indipendente ha inoltre fornito alcune indicazioni e imposizioni a Avio su come si dovrà procedere. In primo luogo andrà ricertificato nuovamente questo componente, e successivamente l’intero motore Zefiro 40. Viene inoltre istituita una Task Force guidata dall’ESA e da ArianeSpace per l’attuazione di tutte queste modifiche e specifiche.
Il ritorno al lancio di Vega-C è previsto per la fine del 2023 con a bordo il satellite Sentinel 1-C.
Josef Aschbacher, Direttore generale dell’ESA, ha dichiarato: “L’ESA metterà a disposizione le proprie competenze ingegneristiche e di project management per supportare Avio nell’implementazione delle azioni necessarie a riconquistare la fiducia nel sistema di lancio. Ripristinare l’accesso indipendente dell’Europa allo spazio è la priorità dell’ESA, e sono quindi lieto che possiamo procedere con le campagne di lancio di Vega mentre prepariamo Vega-C a tornare in volo in sicurezza.”
Il comunicato stampa di ESA si può leggere qui.
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