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In orbita 49 Starlink e l’italiano ION di D-Orbit

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Gennaio 31, 2023
in News, Space economy, SpaceX
starlink-2.6
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SpaceX ha portato in orbita 49 Starlink e un ION di D-Orbit. Con questo lancio diventano già a tre i satelliti ION dell’azienda italiana portati in orbita dall’inizio dell’anno. Inoltre, SpaceX ha eguagliato il record stabilito a dicembre 2022, completando nuovamente sette missioni in un solo mese. L’azienda di Musk dimostra, nel giro di poco tempo, il cambio di passo per poter raggiungere l’obbiettivo dei 100 lanci entro la fine dell’anno. Con l’ultima missione, partita alle 17:15 del 31 gennaio.

ION è uno space tug, ovvero un “rimorchiatore” spaziale che porta al suo interno altri piccoli satelliti, per poterli poi rilasciare su specifiche orbite.

Altri due rimorchiatori avevano preso parte alla missione Transporter-6, la sesta missione del programma Rideshare di SpaceX. Con quest’ultimo lancio sale a 9 il numero di ION arrivati nello spazio, il primo è partito a bordo di un Vega a settembre 2020. Sono 73 i satelliti trasportati durante le precedenti missioni da D-Orbit, a cui si aggiungono anche 26 diversi carichi ospitati dagli ION. Quest’ultima missione dell’azienda italiana prende il nome di SCV009 Eclectic Elena.

Sono invece 3820 gli Starlink totali portati nello spazio da maggio 2019, mentre SpaceX festeggia anche il lancio numero 200 per il Falcon 9.

Liftoff! pic.twitter.com/tXFGd8yOgS

— SpaceX (@SpaceX) January 31, 2023

SpaceX al lavoro su nuovi gusci

Il 2022 è stato caratterizzato dal lancio di Starlink, quasi tutti con la medesima inclinazione del piano orbitale, ovvero 53,2°. Questi fanno parte del guscio (shell) numero 4, che prevede 1584 satelliti operativi. Si tratta del secondo più numeroso, insieme al primo guscio completato a maggio 2021. Per ultimare il guscio 4 mancano ancora un paio di missioni, ma nel frattempo l’azienda ha deciso di dedicarsi al lancio anche di Starlink con altre inclinazioni.

Quest’ultima missione è classificata come Starlink-2.6, il che significa che il piano orbitale dei satelliti è inclinato di 70,0°. Ciò permetterà a SpaceX di fornire maggiore coperture alle latitudini più elevate, come Canada, Alaska e penisola scandinava. Dopo la prima missione del guscio numero 2 portata a termine nel 2023, questo è il secondo lancio con caratteristiche uguali.

L’azienda di Musk ha anche iniziato a trasportare nello spazio i satelliti che faranno parte della seconda generazione (Gen2) della costellazione. Attualmente, i permessi rilasciati dalla Federal Communications Commission, prevedono l’immissione in orbita di 7500 Starlink, su un totale di 29.988. La Gen2 sarà caratterizzata anche dall’utilizzo degli Starlink di nuova generazione, ma non sappiamo quando arriveranno in orbita i primi satelliti di questo tipo. Ciò è dovuto al fatto che, per trasportarne un grande numero, SpaceX necessita l’utilizzo di Starship.

In questo 2023 è probabile che l’azienda di Musk completi la prima generazione della costellazione, che conterà 4408 satelliti in orbita. Sebbene SpaceX ne abbia lanciati 3710 della Gen1 attualmente quelli operativi sono solo 3137, in quanto diversi sono deorbitati mentre gli Starlink lanciati recentemente devono ancora innalzare la propria orbita. Solamente nel 2022 SpaceX ha lanciato 1722 Starlink, quindi è possibile che in questo nuovo anno l’azienda riesca a incrementare il ritmo e ultimare la Gen1.

Falcon 9’s first stage has landed on the Of Course I Still Love You droneship pic.twitter.com/W6QaH6ZdC1

— SpaceX (@SpaceX) January 31, 2023

La base di Vandenberg sempre più attiva

Dal 2022 SpaceX ha iniziato a utilizzare in maniera più intensiva anche il complesso di lancio della base militare di Vandenberg, in California, e ciò continuerà anche nel 2023. Per effettuare ulteriori controlli sul carico e sul Falcon 9, SpaceX non è riuscita a battere il record per il minor lasso di tempo tra due lanci avvenuti da Vandenberg. Nel 2022 SpaceX ha completato 13 missioni dalla California e due di queste sono partite a distanza di 11 giorni e 16 ore. Invece tra Starlink-2.6 e il lancio precedente, Starlink-2.4, sono trascorsi 12 giorni.

Nel corso del 2023 è possibile che SpaceX riesca a ridurre ulteriormente il tempo di utilizzo di questo complesso di lancio, sfruttando per il recupero sia la Landing Zone che la chiatta Of Course I Still Love You.

È proprio la OCISLY l’imbarcazione su cui è atterrato il Falcon 9 utilizzato per trasportare sia gli Starlink che ION. Il suo numero di serie è B1071 e questa è stata la sua settima missione. Il precedente lancio era avvenuto circa 45 giorni prima, grazie al quale il satellite SWOT ha raggiunto l’orbita con successo.

Avendo volato solamente 7 volte, il B1071 supporterà ancora diverse missione, in quanto SpaceX ha dimostrato che un singolo Falcon 9 è in grado di completare con successo 15 lanci.

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Tags: D-OrbitFalcon 9IONSpaceXstarlink

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