Il 2022 è stato a tutti gli effetti l’anno della ripresa dell’esplorazione lunare. Dal 2013 gli Stati Uniti non portavano un satellite in orbita intorno alla Luna, mentre sono state 4 le missioni lanciate nel 2022. A guidarle, nell’anno appena trascorso è finalmente partita la missione Artemis 1, che ha dimostrato l’affidabilità di SLS e della capsula Orion.
Ora, per il 2023 ci aspettano circa una decina di missioni, o almeno queste sono quelle previste. In questo approfondimento le vedremo tutte nel dettaglio, analizzando le date attualmente stimate per il lancio, e che probabilità hanno di partire entro l’inizio del 2024.
Il 2022
Prima di passare all’anno in corso, vediamo brevemente qualche dato e analisi su quello appena trascorso. I lanci di vettori orbitali verso la Luna sono stati quattro, uno per ogni missione principale. Considerando anche i satelliti a bordo di SLS durante Artemis 1, sono state un totale di 10 le missioni verso la superficie o l’orbita lunare, mentre sono stati altri 7 i satelliti che hanno eseguito solo un flyby della Luna. Li abbiamo riassunti in questa infografica.
Considerare le missioni lunari del 2022 è particolarmente importante perchè quest’anno, oltre ad esserne programmate altre 6, molte delle precedenti saranno completate, effettueranno allunaggi o concluderanno la loro missione. In particolare:
- Si concluderanno probabilmente le cinque missioni ancora in corso dei cubesat di Artemis 1.
- A marzo allunerà il lander di ispace della missione Hakuto-R Mission 1, partito a dicembre.
- Diventerà completamente operativa la missione KPLO della Corea del Sud.
- Si concluderà almeno la missione principale dell’orbiter CAPSTONE.
Le missioni previste nel 2023
Quelle di seguito sono le missioni principali previste al lancio nel 2023. Alcune di esse hanno più probabilità di essere lanciate, data la loro fase avanzata di progettazione, mentre altre hanno più o meno già indicato un possibile rinvio al 2024. All’inizio di ogni paragrafo è presente la data di lancio prevista, aggiornata al 22 gennaio 2023.
Alcune di queste missioni, inoltre, porteranno con sè diversi altri satelliti in rideshare. Questa tipologia di lanci, in cui diversi satelliti con scopi e orbite diverse condividono lo stesso vettore di lancio, è stata sempre più frequente per i lanci orbitali terrestri, e sembra che anche verso la Luna sarà così. È infatti bene considerare, che la differenza di velocità che bisogna dare a un satellite per raggiungere la Luna non è molto diversa da quella che si dà per raggiungere l’orbita geostazionaria. A bordo di alcune missioni lunari sono quindi presenti già da quest’anno satelliti destinati all’orbita GEO.
Missione | Destinazione | Data prevista | Vettore di lancio | Gestione missione |
Space Mission One | Lacus Mortis | Aprile 2023 | Vulcan | Astrobotic |
Intuitive Machines 1 | Fra il Mare Serenitatis e Mare Crisium | Marzo-aprile 2023 | Falcon 9 | Intuitive Machines |
Intuitive Machines 2 | Vicino al Polo Sud | Fine 2023 | Falcon 9 | Intuitive Machines |
Chandrayaan-3 | Vicino al Polo Sud | Giugno 2023 | GSLV Mk III | ISRO |
Luna-25 | Cratere Boguslavsky | Seconda metà 2023 | Soyuz 2.1b | Roscosmos |
Missione SLIM | Vicino a Marius Hills Hole | 2023 | HII-A | JAXA |
Space Mission One
Partenza prevista: marzo/aprile 2023.
Space Mission One è probabilmente la missione lunare più importante di questo 2023, per diversi motivi. Il primo è che il lander Peregrine dell’azienda Astrobotic, che farà parte della missione, sarà lanciato con il primo vettore Vulcan, durante la sua partenza inaugurale. Questo lancio è previsto per marzo/aprile, ma ancora non ci sono conferme sulla data precisa.
In secondo luogo, questo lander sarà la prima (o la seconda) missione del CLPS (Commercial Lunar Payload Service). Questo programma della NASA finanzia imprese private e i loro lander per portare sulla Luna esperimenti scientifici e dimostratori tecnologici. Ad oggi sono almeno otto le missioni previste prima che venga svolta Artemis 3, cioè prima del 2026.
Space Mission One porta verso la Luna non solo Peregrine, ma anche dei payload secondari. A bordo del lander ci saranno 16 esperimenti diversi della NASA, ma anche payload commerciali. Il lander allunerà nel Lacus Mortis, una pianura lavica situata nel Nord-Est dell’emisfero superiore della Luna, sulla faccia a noi visibile del satellite. Il lander sarà in grado di portare sulla Luna circa 265 kg di payload, leggermente variabili in funzione della zona di allunaggio.
Intuitive Machines – 1
Partenza prevista: marzo 2023.
La missione Intuitive Machines – 1, o IM-1, è formalmente la seconda del programma CLPS, organizzata dall’azienda Intuitive Machines. Partirà a marzo 2023 con un Falcon 9, ma anche questa data è ancora molto incerta. La missione potrebbe diventare informalmente la prima del programma della NASA in caso di ritardi nel lancio del Vulcan, dato che esso si trova alla prima missione.
IM-1 sarà svolta dal lander NOVA-C dell’azienda americana, che porterà verso la Luna esperimenti scientifici per la NASA e, ancora una volta, anche payload commerciali. A bordo ci saranno anche un piccolo rover e due cubesat, che si separeranno dal lander prima dell’allunaggio, ovviamente. Al contrario di Peregrine, NOVA-C porterà meno della metà del carico, cioè circa 100 kg. È però previsto che voli più frequentemente, dato che già nel 2023 è in programma una seconda missione.
Intuitive Machines – 2
Partenza prevista: fine 2023.
La seconda missione, IM-2, è previsto che venga lanciata entro la fine del 2023. Questa data dipenderà ovviamente anche dall’esito della prima missione. In caso di fallimento, il tutto si sposterà molto avanti. IM-2 porterà sulla Luna un altro lander NOVA-C, questa volta con un payload principale: una trivella chiamata PRIME-1 (Polar Resources Ice Mining Experiment-1). Questa sarà in grado di eseguire dei veri e propri carotaggi del ghiaccio lunare, analizzandolo in loco. Qui maggiori informazioni su questo esperimento.
A bordo del NOVA-C, che farà anch’esso parte del programma CLPS, ci sarà anche un secondo piccolo lander, che si separerà prima dell’allunaggio, scendendo sulla superficie in modo autonomo. Inoltre, ci sarà anche un satellite della NASA, che entrerà in orbita lunare, chiamato Lunar Trailblazer. Questo smallsat, dalla massa di 200 kg, sarà interamente dedicato allo studio e al mappamento dell’acqua sulla superficie.
Oltre a questi esperimenti, la missione IM-2 è particolarmente importante per i suoi payload secondari. Ci sarà un satellite dell’azienda York Space, che verrà rilasciato in orbita attorno alla Luna e testerà funzioni di telecomunicazioni fra la Luna e la Terra. Oltre a questo ci sarà un payload secondario diretto verso l’orbita geostazionaria, chiamato GEO Pathfinder. Questa parte della missione sarà gestita da un dispender di Spaceflight Inc della gamma Sherpa, con a bordo il primo dimostratore tecnologico di Orbit Fab. Qui maggiori informazioni su questa missione secondaria.
Chandrayaan-3
Partenza prevista: giugno 2023.
Chandrayaan-3 sarà una nuova missione lunare dell’Agenzia Spaziale Indiana (ISRO), seguito diretto e quasi missione-fotocopia della precedente, la Chandrayaan-2. Nel 2019 la seconda missione del programma lunare indiano fallì l’allunaggio, perdendo i contatti con il lander e il rover pochi secondi prima di toccare il suolo.
Questa terza missione, al contrario della precedente, non sarà dotata di un orbiter, ma solamente di un lander e di un rover. Entrambi sono stati aggiornati, aggiungendo sistemi software e hardware più ridondanti. Sono state potenziate anche le gambe del lander. A parte queste aggiunte, la missione sarà però simile alla Chandrayaan-2. Il lancio sarà effettuato da un Launch Vehicle Mark-3 (LVM 3), il più potente vettore a disposizione dell’India. La data prevista è giugno, ma potrebbe slittare di qualche mese; comunque, ci si aspetta sarà nel 2023.
Questa missione è particolarmente importante per il programma indiano, proprio per confermare di aver risolto i problemi del 2019. In più, una collaborazione con il Giappone per la missione LUPEX prevede il trasporto di un rover giapponese usando proprio il lander indiano. Qui maggiori informazioni su questa missione.
Luna-25
Partenza prevista: seconda metà del 2023.
Luna-25 sarà la prima missione russa verso la superficie lunare fin dalla fine della prima corsa allo spazio negli anni ’70, che si è conclusa con la missione Luna-24 nel 1976. La missione 25 è composta da un lander con una capacità di circa 30 kg verso la superficie. Si tratta di una missione importante, in quanto la prima di un nuovo intero programma di esplorazione lunare, teoricamente da sviluppare in collaborazione con la Cina.
L’intenzione di questa nuova fase di esplorazione russa è quella di lanciare dei lander in grado di esplorare e studiare la superficie, per gettare le basi necessarie alla costruzione di una base permanente. Questo è il progetto attualmente in sviluppo in collaborazione con la Cina, chiamato International Lunar Research Station.
Attualmente, si parla di missioni robotiche fino a Luna-30, prevista verso l’inizio del prossimo decennio (2030-2031). Luna-25 allunerà al Polo Sud lunare, con l’obbiettivo di studiare e analizzare la presenza di ghiaccio d’acqua.
Ovviamente tutte queste considerazioni sono da aggiornare e vincolare sia alla situazione geopolitica internazionale, sia alla situazione di sviluppo del lander. L’ultimo aggiornamento ufficiale pervenuto dalla Russia su questa missione risale a dicembre 2022 e annunciava il completamento dei test sul DISD-LR, un radar per misurare e controllare l’allunaggio, installato sul lander dopo la rimozione di alcune componenti europee, previste come collaborazione internazionale alla missione. Questo radar era un elemento critico, e nonostante Luna-25 sia ancora lontana dall’essere pronta, l’installazione di questa componente rende un lancio nel 2023 più probabile.
Missione SLIM
Partenza prevista: seconda metà del 2023.
Questa missione è sviluppata dall’Agenzia spaziale giapponese JAXA e composta da un sonda che rimarrà in orbita lunare per circa tre settimane, prima di eseguire un allunaggio. Si tratta quindi di un piccolo lander di 500 kg totali (compresi i propellenti), un dimostratore tecnologico per dimostrare le capacità del Giappone di scendere sulla superficie lunare.
Questa missione partirà in rideshare assieme a un telescopio spaziale, il XRISM (X-ray Imaging and Spectroscopy Mission). Questo telescopio è dedicato allo studio delle galassie tramite raggi X e sarà lanciato con un vettore HII-A giapponese verso l’orbita terrestre bassa. XRISM è ovviamente il carico principale, quindi eventuali ritardi dovuti alla preparazione del telescopio coinvolgeranno anche SLIM.
Assieme al lander giapponese sarà presente un rover. Essi alluneranno vicino al Marius Hills Hole, l’entrata di una lava tube (una “grotta” di origine lavica) scoperta precedentemente da un’altra missione orbitale giapponese, la sonda Kaguya. Il lander si chiama Lunar Excursion Vehicle 2 (LEV-2). La missione SLIM doveva originariamente partire con il vettore Epsilon giapponese, ma ritardi e fallimenti nel suo sviluppo hanno portato allo spostamento sul più affidabile HII-A. Questo vettore effettuerà il lancio di XRISM e SLIM come una delle sue ultime missioni, sostituito dal H3 il cui lancio inaugurale è previsto per la prima metà del 2023.
Qui alcune informazioni aggiuntive sulla missione SLIM.
Le altre missioni previste
Oltre a queste missioni principali, sono previste attualmente almeno altre tre missioni. Si tratta di piccoli satelliti o esperimenti la cui data e il mezzo di lancio rimangono ancora molto incerti. Una di queste è un satellite della Turchia, un dimostratore tecnologico previsto formalmente per il 2023.
Un altro è un satellite australiano, che in origine doveva partire a bordo di Artemis 1 ma che non è stato sviluppato in tempo. Anche di questo cubesat non si hanno molte informazioni attualmente. Sarà sviluppato da un consorzio di aziende e realtà australiane, anch’esso con una partenza formale nel 2023.
Quelle che abbiamo visto nei paragrafi precedenti sono le principali missioni previste attualmente per il lancio verso la Luna nel 2023. Quello che si nota è che si tratta di missioni per la maggior parte private, e quasi tutte sono l’inizio di programmi più ampi o test di tecnologie per missioni più ambiziose. Quello che possiamo immaginare, quindi, è quanto quest’anno sia, per la Luna, un’anno di transizione e di test senza grosse missioni internazionali, ma non per questo meno importante per il futuro della Space Economy.
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