Il 16 dicembre l’orbiter coreano Danuri (KPLO) è ufficialmente entrato in orbita lunare dopo un viaggio di oltre 4 mesi. Ad annunciarlo è stato il ministero delle scienze e delle ICT tramite un comunicato. La Corea del Sud è il quarto paese asiatico ad arrivare in orbita lunare dopo Cina, India e Giappone. La missione di KPLO non è ancora iniziata, ma questo successo è molto importante per i piani della repubblica coreana, che mira a diventare una potenza spaziale nei prossimi decenni.
L’obiter coreano ha eseguito una manovra correttiva che ha diminuito la velocità del mezzo da 8000 a 7500 km/h e permesso l’entrata in un’orbita ellittica lunare. Attualmente KPLO si trova in un’orbita di 12.3 ore, con un perigeo di 109 km e un apogeo di 8920 km. Nel corso della giornata odierna (21 dicembre) è prevista un’ulteriore accensione dei motori per decelerare il satellite. Nel momento di scrittura di questo articolo non c’è ancora stata alcuna conferma ufficiale. Questo perché tipicamente il team di ingegneri di KPLO impiega alcuni giorni per confermare il corretto svolgimento delle manovre propulsive.
Il lungo viaggio di KPLO
In totale Danuri dovrà effettuare cinque accensioni per entrare nell’orbita “scientifica”, la cui data di arrivo è prevista al 28 dicembre. Questa orbita sarà quella definitiva, da cui KPLO inizierà prima una fase di commissione degli strumenti e poi la missione di raccolta dati che dovrebbe durare almeno un anno. Il team della KARI (l’Agenzia Spaziale Coreana) ha comunque già programmato una possibile estensione di un altro anno qualora non vi fossero problemi con la missione principale.
La traiettoria seguita dal satellite coreano è chiamata “Ballistic Lunar Transfer”(BLT) e permette di risparmiare propellente a scapito di un tragitto più lungo. Per fare un confronto, Danuri ha impiegato circa 4.5 mesi di transito contro i 3 giorni di Apollo 11 o 5 giorni di Artemis-1. La BLT consiste nel passaggio del satellite in un dei punti lagrangiani del sistema terra-sole (L1 nel caso di KPLO). Questo metodo permette di sfruttare la zona di stabilità gravitazionale di questi punti e quindi andare verso la Luna con un risparmio di propellente stimato di circa il 25%.
Storicamente poco usata per le missioni verso il nostro satellite, la BLT sta diventando molto popolare per i cubesat, piccoli satelliti ma anche lander. Oltre a KPLO, la BLI è stata utilizzata dal cubesat della NASA, Capstone e pochi giorni fa dal lander dell’azienda giapponese Ispace, il quale passerà nei pressi del punto L2.
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