Lo strumento EMIT (Eart Surface Mineral Dust Source Investigation) della NASA è uno spettrometro per immagini installato sulla Stazione Spaziale Internazionale, arrivato in orbita insieme ad altri esperimenti e rifornimenti con la missione CRS-25 del 14 luglio. Il compito principale di EMIT è mappare la composizione chimica delle polveri e le particelle pesanti presenti nell’atmosfera, per migliorare la nostra comprensione dei loro effetti sul clima.
EMIT però, ha dimostrato avere una capacità altrettanto cruciale: rilevare la presenza di metano nell’atmosfera. Questo è uno dei maggiori gas serra presenti sulla terra, responsabile di circa il 30% dell’aumento globale delle temperature fino ad oggi, e 80 volte più influente dell’anidride carbonica.
Il metano assorbe la luce infrarossa in uno schema unico, cioè nella sua impronta spettrale, che lo spettrometro per immagini di EMIT può rilevare con elevata precisione e accuratezza. Le osservazioni sono agevolate dall’ampia copertura del pianeta offerta dall’orbita della stazione spaziale, oltre che dalla capacità di EMIT di scansionare vaste aree della superficie del pianeta, grandi decine di chilometri, con un dettaglio tale da poter distinguere zone piccole come un campo da calcio
Nei pochi mesi in cui è stato finora attivo, dopo l’installazione sull’ISS grazie al braccio robotico Canadarm, sono stati identificati più di 50 “super-emettitori” di metano in Asia centrale, Medio Oriente e Stati Uniti sudoccidentali. I super-emettitori possono essere delle infrastrutture tipicamente appartenenti al settore dei combustibili fossili, rifiuti o agricoltura, che emettono un elevato tasso di metano nell’atmosfera.
“Contenere le emissioni di metano è la chiave per limitare il riscaldamento globale”, ha affermato l’amministratore della NASA Bill Nelson, aggiungendo che EMIT aiuterà a individuare i “super-emettitori” di metano in modo tale che questi possano essere fermati alla fonte. Per fare ciò, la comunità scientifica può avvalersi di numerosi satelliti e strumenti della NASA per il monitoraggio dell’atmosfera terrestre, alla quale ora si aggiunge anche EMIT.
I primi risultati
Durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati, i membri del team EMIT hanno fornito alcuni esempi sulla sensibilità dello strumento. Alcuni dei pennacchi di metano rilevati dallo strumento sono tra i più grandi mai visti, come affermato da Andrew Thorpe, un ricercatore del Jet Propulsion Laboratory che guida gli studi sul metano.
Esempi dei super-emettitori di metano includevano un gruppo di 12 pennacchi provenienti da infrastrutture petrolifere e di gas in Turkmenistan, a est della città portuale di Hazar, sul Mar Caspio, alcuni dei quali si estendono per più di 32 chilometri. Gli scienziati stimano che questi emettano collettivamente più di 50 tonnellate di metano all’ora nell’aria, una quantità simile allo scoppio del giacimento di gas dell’Aliso Canyon del 2015 vicino Los Angeles, uno dei più grandi rilasci accidentali nell’atmosfera di metano nella storia degli Stati Uniti.
Altri due grandi emettitori individuati sono: un giacimento petrolifero a sud-est di Carlsbad, in New Mexico, con un pennacchio lungo circa 3,3 chilometri, e un complesso per lo smaltimento di rifiuti a sud di Teheran, in Iran, con un pennacchio lungo almeno 4,8 chilometri. Insieme emettono quasi 29 tonnellate di metano all’ora. Nessuno di questi siti era precedentemente noto agli scienziati.
Il futuro delle osservazioni di gas serra dallo spazio
EMIT ha individuato tutti questi super-emettitori durante la sola fase di verifica dello strumento. Quindi dovrebbe dare un contributo ancora maggiore man mano che diventi completamente operativo, con gli scienziati che acquisiranno maggiore familiarità con le capacità dello strumento. Inoltre, EMIT è il primo di una nuova classe di spettrometri per immagini.
Nuovi strumenti sono in sviluppo presso il JPL, come il Carbon Plume Mapper (CPM), progettato per rilevare metano e anidride carbonica nell’atmosfera. Il JPL sta collaborando con un’organizzazione no profit, la Carbon Mapper, insieme ad altri partner, per lanciare due satelliti dotati di CPM alla fine del 2023. I dati provenienti da EMIT sono quindi fondamentali per lo sviluppo di questi nuovi strumenti.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.