La Francia ha firmato gli Accordi Artemis, diventando così il ventesimo Paese e il quinto Stato dell’Unione Europea ad aver aderito ai principi che guideranno la prossima esplorazione lunare. La firma della Francia però, è stata più attesa del previsto, e ora che è arrivata anche molto significativa.
Philippe Baptiste, presidente del CNES (l’agenzia spaziale francese) ha firmato il documento durante un evento ospitato dall’ambasciatore di Francia negli Stati Uniti, Philippe Étienne. La firma è avvenuta prima della celebrazione del 60° anniversario del CNES. A porre la firma per gli USA, Bill Nelson, amministratore della NASA.
Gli Accordi Artemis sono una serie di 10 principi che non rappresentano una base legislativa internazionale, ma sono stati creati dalla NASA e dagli USA per attuare più nel dettaglio alcune regolamentazioni del Trattato sullo Spazio Extratmosferico. Gli Accordi Artemis quindi non sono vincolanti, non c’è bisogno di rispettarli per andare sulla Luna, ma sono necessari per poter partecipare al programma Artemis e a tutte le nuove missioni lunari che lo circondano. Ogni Paese firmatario di questi Accordi infatti, li sottoscrive unilateralmente con la NASA. Sono cioè un documento che ogni Paese firma con la NASA e non una collaborazione nella quale ogni aderente si inserisce.
L’Italia è stata fra i primi 8 Stati a firmare questi accordi a ottobre del 2020. Da allora sono già stati molti gli incontri e i piani condivisi fra USA e il nostro Paese per la futura esplorazione lunare. La firma della Francia arriva dopo due anni dalla creazione degli Accordi Artemis e i motivi sono probabilmente molteplici.
L’importanza della Francia Spaziale
La Francia è attualmente il primo contributore all’Agenzia Spaziale Europea, seguita da Germania e Italia. Oltre a questo, l’unico spazioporto orbitale attualmente in servizio per l’Europa è gestito dall’Agenzia Spaziale Francese e in Francia sono costruiti anche i vettori Ariane. L’importanza del Paese nelle questioni spaziali non è quindi poca. Per questo motivo una firma degli Accordi Artemis avrebbe reso innanzitutto l’intera collaborazione più forte e più ampia.
È però plausibile che la Francia abbia aspettato così tanto per la firma di questi accordi per pesare nel dettaglio tutti i pro e contro. Partecipare agli Accordi Artemis vuol dire in un certo modo formalizzare la collaborazione con la NASA al Programma Artemis, il che di conseguenza pone dei limiti a future collaborazioni con l’Asia.
“Il fatto che la Francia aderisca agli Accordi di Artemis segna un nuovo passo avanti per la nostra partnership nello spazio con gli Stati Uniti, che è già di primaria importanza per entrambe le nazioni, in particolare nei programmi di esplorazione di Marte e di osservazione della Terra”, ha affermato Philippe Baptiste. “Per la nostra comunità scientifica e industria, questo nuovo quadro ci consentirà di affrontare nuove sfide e continuare a essere una delle principali potenze spaziali mondiali”.
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