Alla fine, Ingenuity ce l’ha fatta. Ieri sera, 27 febbraio, è arrivata la conferma ufficiale che l’elicottero marziano ha effettuato con successo il suo volo numero 20. A dare la notizia il Jet Propulsion Laboratory (JPL), il centro di ricerca e sviluppo della NASA che ha progettato e costruito il prototipo. In poco più di dieci mesi, Ingenuity ha portato a termine 20 voli, con un tempo in volo totale di oltre 35 minuti e una distanza totale di oltre 4 kilometri. Questi numeri dimostrano quanto Ingenuity abbia superato anche le più rosee aspettative dei suoi progettisti.
Le due fasi di missione
Il piano operativo prevedeva una campagna di test di 5 voli nell’arco di soli 30 giorni marziani (circa 30 giorni terrestri). L’esordio al volo di Ingenuity ha avuto luogo lo scorso 19 aprile, data che ha anche segnato il primo volo controllato di un oggetto su un corpo celeste differente dalla Terra. Nelle tre settimane successive, Ingenuity ha poi volato altre quattro volte: il 22-25-30 Aprile ed il 7 Maggio.
Nei primi cinque voli, Ingenuity ha accumulato oltre 6 minuti di volo e 500 metri cumulativi di spostamento. La NASA ha quindi dichiarato conclusa la fase di Technology Demonstration, dando il via alla successiva fase di Operation Demonstration. In questa nuova fase, il ruolo di Ingenuity è passato da semplice dimostratore tecnologico ad elemento attivo della missione esplorativa del rover Perseverance. In più occasioni ha sorvolato siti di potenziale interesse scientifico, facendo risparmiare tempo prezioso ai team di Terra impegnati a pianificare il percorso del rover.
Su Marte nulla è facile
Sono dunque 15 i voli effettuati da Ingenuity nella seconda fase. Ma le sortite nella rarefatta atmosfera marziana non sono state prive d’inconvenienti. Già nel volo numero 6, l’elicottero ha dovuto affrontare la prima anomalia in volo. Il sistema di navigazione ha avuto problemi a processare le immagini che permettono ad Ingenuity di mantenere direzione e assetto. Fortunatamente, l’atterraggio è avvenuto correttamente, ma il rischio di perdere il veicolo è stato concreto. Non solo, Ingenuity ha anche dovuto adattarsi a operare in un ambiente che si allontanava sempre più da ciò per cui era stato progettato.
In questi nove mesi, Ingenuity ha ampiamente dimostrato che il volo controllato di un drone nell’atmosfera marziana è possibile. Il successo di questa missione dimostrativa è tale che la NASA sta seriamente pensando di includere droni più pesanti e meglio equipaggiati nelle prossime missioni sul Pianeta Rosso.

A bordo di Ingenuity è anche presente un piccolo pezzo di stoffa facente parte del prototipo che il 3 Dicembre 1903 spiccò il volo sotto il controllo dei Fratelli Wright. Se solo sapessero quanta strada ha fatto il loro “Flyer” in questi 118 anni.
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