Lockheed Martin Corporation ha annunciato questa notte, subito prima del SuperBowl, di aver ufficialmente concluso le operazioni di acquisizione di Aerojet Rocketdyne, ritirandosi dall’operazione. L’intenzione di acquisizione era stata annunciata a dicembre del 2020, e sarebbe stata una delle maggiori fusioni del settore space mai effettuate, con un valore di 4.4 miliardi di dollari. Questa rinuncia da parte di Lockheed Martin è dovuta a una causa intentata dalla FTC (Federal Trade Commission) aperta a gennaio di quest’anno. Per l’ente federale questa fusione non avrebbe rispettato i criteri di antitrust necessari.
Aerojet Rocketdyne è attualmente l’unico produttore indipendente di motori a razzo degli Stati Uniti. Significa che l’unica azienda che produce motori e sistemi di propulsione spaziali senza disporre di un razzo (o missile) su cui montarli. Sono di Aerojet gli RS-25 dell’SLS ad esempio, ma anche di molti altri modelli, piccoli e grandi. Ne sono un esempio i piccoli motori del sistema di aborto della capsula del New Shepard di Blue Origin. Aerojet sviluppa anche il MMRTG montato su Curiosity e Perseverance (come prime contractor per il dipartimento dell’energia).
La causa intentata dalla FTC si basava sul fatto che una fusione delle due aziende non avrebbe garantito la necessaria indipendenza al settore della difesa americana. Ci sono infatti diverse aziende che sviluppano mezzi e tecnologie per il governo degli Stati Uniti con i motori di Aerojet. Se essa diventasse di proprietà di Lockheed Martin, l’azienda avrebbe il potere di aumentare i prezzi per la concorrenza in modo da offrire lei stessa dei prodotti a prezzo più basso per vincere i relativi contratti governativi.
Una causa inevitabile?
Questa è una visione sicuramente possibile di un rischio reale, ma non di certo l’unica. In passato è più volte successo che semplicemente aziende tagliate fuori da determinate linee di produzione iniziassero a produrre internamente per poter partecipare a contratti governativi in modo competitivo. A questo si aggiunge il fatto che comunque Lockheed è il principale cliente di Aerojet. Rappresenta circa il 33% delle sue vendite. Un altro 10% è rappresentato da ULA, che è comunque una Joint Venture fra Boeing (50%) e Lockheed Martin (50%).
Con la decisione di ritirarsi dall’acquisizione Lockheed Martin ha così confermato di non voler intraprendere una causa contro la FTC. James Taiclet, presidente e CEO di Lockheed Martin ha così commentato la rinuncia nel comunicato stampa rilasciato questa notte:
La nostra prevista acquisizione di Aerojet Rocketdyne avrebbe avvantaggiato l’intero settore attraverso una maggiore efficienza, velocità e significative riduzioni dei costi per il governo degli Stati Uniti. Tuttavia, abbiamo stabilito che, alla luce delle azioni della FTC, terminare la transazione è nel migliore interesse dei nostri stakeholder. Sosteniamo la nostra lunga eredità di fornitore commerciale e partner di fiducia e continueremo a supportare Aerojet Rocketdyne e altri fornitori essenziali per la base industriale della Difesa, continuando a superare le sfide della pandemia.
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