L’8 dicembre il miliardario giapponese Yusaku Maezawa è partito con una capsula Soyuz per una vacanza molto particolare: un soggiorno sulla Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta del primo viaggio turistico privato sulla ISS dopo 12 anni e una missione necessaria al miliardario giapponese per fare esperienza. L’obbiettivo di Maezawa e infatti arrivare attorno alla Luna con la Starship e il progetto DearMoon.
Prima del lancio, Maezawa ha chiesto ai suoi follower di suggerirgli alcune attività da svolgere in microgravità. Ne è nata una lista di “100 cose da fare” e tra queste, alla posizione numero 33 vi è anche: fare una consegna alla ISS. Per svolgere questo compito, il giapponese ha assunto il ruolo di fattorino di Uber Eats consegnando cibo all’equipaggio della ISS. L’azienda americana ha quindi sfruttato il viaggio di Maezawa per salire a bordo della Soyuz e raggiungere lo spazio. Una notevole mossa di marketing, anche in vista del numero sempre crescente di missioni private verso l’orbita bassa terrestre.
Uber Eats のデリバリーは、進化し続けています。
今、配達していない場所へ、次々と。@yousuck2020 さん、配達ありがとうございます?#宇宙へデリバリー #UberEats pic.twitter.com/Sh0PsXXwMX— Uber Eats Japan(ウーバーイーツ) (@UberEats_JP) December 14, 2021
Una consegna molto particolare
La consegna è stata effettuata l’11 dicembre e all’interno del pacco vi erano diverse pietanze della tradizione giapponese. Tra queste: sgombro bollito nel miso, ciotola di manzo cucinata in salsa dolce, pollo bollito con germogli di bambù e maiale brasato. A differenza di quanto promette Uber Eats, la consegna non è potuta avvenire in tempi brevi e i pasti non sono arrivati caldi come per un normale delivery sulla Terra. Il viaggio di Maezawa è infatti durato 8 ore e 34 minuti. La Soyuz è inoltre sprovvista di sistemi per mantenere i cibi caldi, quindi sono arrivati in scatola. Nonostante tutto la capsula russa è attualmente quella in grado di arrivare alla ISS nel minor tempo.
Uber, con questa mossa di marketing, è quindi riuscita a far arrivare il suo logo nello spazio. Operazione commerciale corredata con tanto di offerta promozionale. Dal 13 al 19 dicembre infatti, i primi 24,800 clienti che utilizzeranno il codice SPACEFOOD avranno uno sconto sull’ordine. Il numero di beneficiari della promozione dovrebbe rappresentare i kilometri percorsi da Maezawa durante il suo tragitto fino alla ISS.
Tutta la missione del magnate giapponese rappresenta l’inizio del pesante sfruttamento commerciale della Stazione Spaziale che vedremo da qui ai prossimi anni. Uber è solo una delle tante aziende non legate allo spazio ma che ha iniziato a sfruttare le opportunità e la visibilità offerta dai viaggi nello spazio turistici, e sempre più aziende inizieranno a seguire questo esempio.
La commercializzazione della Stazione Spaziale Internazionale
Già nel 2021 abbia assistito all’ingresso in questo particolare settore dell’industria dell’intrattenimento. Netflix ha realizzato un documentario sulla missione Inspiration4, mentre Julija Peresild è diventata la prima attrice a girare alcune scene di un film direttamente in orbita. Negli Stati Uniti inoltre è possibile trovare su Amazon Prime Video il documentario sul viaggio di William Shatner, il capitano Kirk di Star Trek, a bordo del New Shepard.
Il numero di turisti che vedremo raggiungere la ISS continuerà ad aumentare nel corso dei prossimi anni. Il 21 febbraio 2022 infatti è prevista la partenza della missione Ax-1 di Axiom, con quattro astronauti che arriveranno sulla Stazione a bordo di una Dragon. La NASA ha selezionato Axiom anche per la seconda missione privata, prevista tra l’autunno del prossimo anno e la primavera del 2023. È possibile che vedremo partecipazioni commerciali come quelle di Uber anche durante questi particolari viaggi in numero sempre crescente. Appena la ISS verrà ampliata con i moduli commerciali di Axiom Space tutto questo mercato diventerà ancora più importante.
In passato le collaborazioni tra agenzie e aziende aveva lo scopo di lanciare un messaggio che una pura manovra pubblicitaria. Esempi di questo tipo sono il Playmobil con le fattezze di Luca Parmitano o la Barbie raffigurante Samantha Cristoforetti. Entrambi avevano l’obbiettivo non solo di commercializzare un prodotto in edizione limitata, ma anche ispirare i bambini a intraprendere una carriera scientifica. Manovre pubblicitarie sono già state effettuate in passato, ma con accordi fra Agenzie e astronauti per eventi limitati. Ora invece, la visibilità di un determinato marchio inizia a diventare l’unico obbiettivo per chi raggiunge lo spazio.
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