Dovremmo aspettare ancora prima di vedere il primo volo orbitale della Starship, ma SpaceX sta lavorando per preparare tutto, strutture di terra comprese. I mezzi per questo nuovo lancio, il Booster 4 e la Ship20, si trovano entrambi al sito di test, pronti per le verifiche strutturali. I lavori continuano anche sulla torre e sulle diverse infrastrutture che supporteranno le diverse missioni spaziali. L’azienda di Musk ha infatti iniziato alcuni test sui serbatoi che serviranno per rifornire i due enormi razzi poco prima del lancio.
Il mese scorso gli operai che avevano quasi ultimato di controllare le mattonelle dello scudo termico della Ship20. Ora finalmente hanno avuto inizio i primi test su questa nuova Starship. Settembre è stato un mese abbastanza tranquillo rispetto a quanto ci ha abituati SpaceX, ma si tratta di una calma apparente.
Mattonelle che saltano
Dopo un’attenta ispezione a ogni singola piastrella, gli operai hanno potuto ultimare lo scudo termico installando anche le ultime mattonelle nelle zone più delicate. Concluse queste operazioni, SpaceX ha così potuto iniziare i test sulla Ship20. Come accaduto con i primi prototipi, la prima prova è consiste nel riempire i serbatoi con gas a temperatura ambiente. Ciò ha permesso di verificare per la prima volta il comportamento dello scudo termico completo.
Il corpo della Starship infatti, essendo interamente di acciaio inossidabile, è soggetto a diversi cambiamenti, soprattutto a causa della temperatura. Il metallo infatti si espande e si contrae e ciò potrebbe creare problemi alle piastrelle, che si avvicinano e allontanano di conseguenza. Se la distanza tra le mattonelle si riduce troppo, queste potrebbero urtarsi e rompersi, creando delle falle nello scudo termico. Durante questa prima prova, effettuata il 28 settembre, qualcosa non è andato come gli ingegneri si aspettavano.
Ship 20 lost some tiles during testing.
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— Michael Baylor (@MichaelBaylor_) September 27, 2021
Pressurizzando i serbatoi SpaceX verifica anche il corretto funzionamento di tutti i sistemi per la gestione della pressione, come le valvole di sfogo. Durante l’apertura di una di queste valvole dell’header tank situato nella punta della Starship, parte del gas ha fatto saltare via alcune mattonelle. Queste non sono fissate con speciali colle come accade per altri velivoli spaziali, ma agganciate meccanicamente. Il gas quindi ha avuto modo d’infilarsi negli spazi tra piastrelle e lastre di acciaio, aumentando la pressione in questa zona. A un certo punto quindi, gli attacchi non hanno più retto, facendo così volare via alcune piastrelle. Il danno comunque non è stato ingente e le mattonelle perse e danneggiate sembrano essere soltanto una decina.
La prima prova a temperature criogeniche eseguita successivamente invece non ha dato nessun problema, come confermato anche da Musk. I thrust simulator sono stati rimossi e ora SpaceX si prepara a montare i Raptor ed eseguire gli static fire test.
I bracci di Mechazilla
La torre a supporto dei lanci orbitali, chiamata Mechazilla, è ancora lontana dall’essere ultimata. A settembre gli operai hanno installato un primo braccio chiamato Quick Disconnect Arm (QDA). Questo avrà il compito di agganciarsi alla base della Starship, rifornirla di propellenti e collegamenti elettrici e da ulteriore supporto all’intero razzo. Il 23 settembre la struttura principale del QDA è stata completata. Gli operai hanno sollevato un’estensione di tale braccio, quello che si collegherà alla Starship, unendolo con la parte già assemblata alla torre.
SpaceX ha completato questa operazione con il Booster 4 posizionato sul pad di lancio. Questo infatti ha raggiunto il sito di test l’8 settembre, poiché anch’esso avrebbe dovuto iniziare la sua campagna di test. Lo stesso Musk ha confermato che dopo aver raggiunto il pad avrebbero eseguito un primo static fire test. L’attuale obbiettivo è invece quello di ultimare quello che Musk definisce lo Stage Zero, ovvero le infrastrutture a terra. Presto quindi installeranno i due grossi bracci che serviranno per spostare il Super Heavy e catturarlo al volo.
Avere il Booster 4 sul pad di lancio avrebbe complicato molto tali lavori, per questa ragione è stato momentaneamente spostato. Slitta quindi anche lo static fire test del Super Heavy, che avrà luogo solamente quando saranno ultimati i lavori sulla torre. Poi inizierà l’installazione di una nuova struttura su Mechazilla, che servirà a muovere i bracci. Tale struttura è stata soprannominata crab, in quanto ricorda un granchio. Una volta fissato correttamente alla torre, il crab potrà scorrere su e giù per la torre. I bracci verranno poi collegati all’estremità e potranno così agganciarsi al Super Heavy.
Near launch site entrance:
12:59 pm 9/12/21 pic.twitter.com/rRoJHAs9Iy
— Starship Gazer (@StarshipGazer) September 12, 2021
SpaceX presto sarà pronta a effettuare un nuova lancio, ma ciò che potrebbe rinviare tali operazioni sono i permessi che ancora devono essere emessi. La FAA infatti ha rilasciato una prima bozza dell’impatto ambientale dei lanci di Starship e dell’intera Starbase. L’agenzia raccoglierà i commenti pubblici fino all’1 novembre. Quindi prima di questa data non vedremo sicuramente nessun lancio.
I progressi di Starship è una rubrica di aggiornamento sul progetto Starship di SpaceX, progettata e scritta da Andrea D’Urso e viene pubblicata il giorno cinque di ogni mese.
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