Un team di ricerca internazionale ha studiato le variazioni stagionali di Marte per individuare i luoghi più favorevoli alla sopravvivenza degli futuri astronauti marziani. Grazie a queste analisi, sono state individuate delle regioni in cui è possibile trovare dei depositi di acqua ghiacciata. Fonte d’inestimabile valore per una futura permanenza sul pianeta rosso.
Le aree d’interesse sono state identificate elaborando i dati raccolti dalla sonda Mars Odyssey della NASA, in orbita attorno a Marte dal 2001. Si chiamano Hellas Planitia e Utopia Rupes e sono situate rispettivamente nell’emisfero sud e nord. In queste regioni è visibile una variazione significativa del livello di idrogeno durante l’anno solare di Marte. Questo suggerisce la presenza di una notevole quantità di acqua a circa un metro di profondità o poco più.
Le variazioni dell’idrogeno nel sottosuolo marziano
Lo spettrometro a neutroni di cui è dotato Mars Odyssey ha rilevato la presenza di idrogeno alle latitudini medie ed equatoriali di Marte. Il ritrovamento di questo elemento al di sotto della superficie è fondamentale per le missioni marziani umane. Esso infatti potrebbe derivare da depositi di acqua ghiacciata. In questa forma, l’idrogeno rappresenta una risorsa preziosa, ma se invece dovesse presentarsi sotto forma di grani e minerali sarebbe inaccessibile all’uomo.
Ma perché l’attenzione dei ricercatori è stata attirata da Hellas Planitia e Utopia Rupes? In queste regioni, l’abbassamento della temperatura avviene in contemporanea all’incremento di idrogeno nel sottosuolo. Questo comportamento suggerisce la formazione di depositi di ghiaccio sulla superficie in autunno e inverno, che in primavera ed estate sublimano nell’atmosfera.
Le variazioni climatiche descritte sono un indizio fondamentale per comprendere la natura dell’idrogeno nel sottosuolo. Altre regioni di Marte sono ricche di idrogeno, come ad esempio Tharsis Montes e Medusae Fossae Formation. Sebbene anche queste aree siano interessanti siti di studio per le missioni future, dal punto di vista climatico non viene visualizzata alcuna variazione nei livelli di idrogeno. Per questo motivo, probabilmente, la forma in cui si trova questo elemento non può essere sfruttata come risorsa da parte dell’uomo.
Sopravvivenza sul Pianeta Rosso
La sopravvivenza su Marte, così come su altri pianeti, è regolata da diversi fattori. Innanzitutto, è fondamentale che le risorse essenziali alla vita siano disponibili direttamente nel luogo in cui la missione sarà svolta. Infatti, la distanza che separa Terra e Marte, di circa 55 milioni di chilometri, impedisce un rifornimento regolare di queste provviste. Per questo motivo l’acqua, uno degli ingredienti fondamentali della vita, deve essere presente nel suolo marziano, allo stato liquido o solido.
Ai poli del Pianeta Rosso è stata identificata una abbondante scorta di acqua ghiacciata. Ma, nonostante l’incredibile fonte di oro blu, queste regioni del pianeta non rappresentano il luogo ideale per l’insediamento dell’uomo. Le temperature infatti sono molto basse (raggiungono i -133 °C d’inverno) e la luce del Sole è limitata. L’ambiente è perciò ostile all’esplorazione umana.
Le latitudini medie e la zona equatoriale, invece, possiedono una combinazione di temperatura e luce ideale per l’uomo. Ma solo la presenza di grandi riserve d’acqua ghiacciata può renderle un ambiente adatto alla vita. Questa ricerca rappresenta un importante passo avanti nella progettazione delle future missioni marziane, in cui anche l’uomo sarà coinvolto in prima persona.
La strada dell’uomo verso Marte
Germán Martínez, ricercatore presso il Lunar and Planetary Institute, si riferisce così al futuro della sua ricerca
“Quello che intendiamo fare per Hellas Planitia e Utopia Rupes è studiare la loro mineralogia con altri strumenti nella speranza di identificare tipi di roccia alterati dall’acqua. Queste aree sarebbero candidate ideali per missioni robotiche, incluse quelle che prevedono il ritorno dei campioni, poiché anche lì sarebbero disponibili gli ingredienti per il carburante dei razzi.”
La strada che separa l’uomo da Marte è ancora piena d’intoppi. La ricerca ha bisogno di molto tempo e dedizione. Ma ogni dato raccolto e ogni conclusione raggiunta, va ad aggiungere qualche metro ai 55 milioni di kilometri che separano i nostri piedi dalla polvere rossa marziana.
Qui lo studio completo.
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