Prima o poi sarebbe dovuto accadere che qualche azienda sviluppasse la tecnologia per portare della pubblicità in orbita attorno alla Terra, ma non sarà come potreste immaginarla, con scritte luminose che compaiono nel cielo notturno. Sarà un sistema molto più semplice e sicuramente meno invasivo. L’idea è venuta alla startup canadese Geometric Energy Corporation (GEC), che ha già fatto parlare di sé per la missione Doge-1. Quest’ultima, il cui nome si ispira alla famosa criptovaluta dogecoin, prevede il lancio di un piccolo cubesat dal peso di 40 kg verso la Luna.
La particolarità non è tanto nel satellite ma nel metodo di pagamento. GEC ha acquistato un passaggio sul Falcon 9 di SpaceX utilizzando proprio i Dogecoin, una criptovaluta a cui Musk si è molto affezionato per via della sua natura scherzosa. Ora GEC si è posta l’obbiettivo di portare la pubblicità nello spazio, continuando a sfruttare le criptovalute per i pagamenti.
Da un piccolo cubesat derivano grandi responsabilità
L’idea di GEC è di base molto semplice, ma potrebbe rivelarsi molto efficace. L’azienda ha infatti intenzione di sviluppare un piccolo cubesat dove su un lato sarà presente uno schermo. Oltre a questo, il satellite avrà un braccio simile ad un bastone per il selfie, alla cui estremità sarà posizionata una telecamera. In questo modo sarà possibile riprendere lo schermo con la Terra a fare da sfondo. Le immagini inoltre saranno trasmesse sia su YouTube che su Twitch.
Samuel Reid, cofondatore e CEO di GEC ha raccontato a Business Insider il funzionamento del satellite, senza però entrare nei dettagli. Reid infatti spiega che il satellite avrà uno schermo pixellato, ma le altre caratteristiche tecniche di tale schermo rimangono ancora ignote. Per creare le proprie immagini, loghi o scritte, ogni utente può scegliere 5 diversi parametri: posizione x ed y nello schermo, la luminosità, il colore e la sua durata. Ognuno di questi parametri può essere modificato acquistandolo separatamente. I pagamenti avverranno tramite criptovaluta. Inizialmente GEC accetterà solamente Ethereum come valuta, per poi introdurre anche l’utilizzo di Dogecoin.
L’azienda quindi dovrà sviluppare anche una piattaforma apposita su cui i diversi utenti potranno fare acquisti e realizzare le proprie immagini in pixel art. Ovviamente questo sistema potrà essere utilizzato anche da diverse aziende, che potranno vantarsi di avere il proprio logo nello spazio. Uno dei problemi sarà però quello di effettuare dei controlli sulle immagini che verranno caricate, per evitare di pubblicare messaggi che potrebbero risultare offensivi. L’obbiettivo di Reid è quello di sviluppare una piattaforma che possa essere utilizzata non solo per la pubblicità ma anche per creare opere d’arte nello spazio. Attualmente il lancio del satellite è previsto per l’inizio del 2022 a bordo di un lancio rideshare di un Falcon 9 di SpaceX. GEC ha infatti stipulato un accordo con SpaceX, per il lancio di diverse missioni, tutte pagate in criptovalute.
Niente scritte nel cielo
Le prime pubblicità che vedremo in orbita quindi saranno molto differenti da quello che ci si potrebbe aspettare. Non ci saranno quindi centinaia di satelliti che formeranno scritte luminose che attraversano il cielo, con quelle che vediamo trainare dagli aerei. Ciò potrebbe essere realmente fattibile ? In teoria sì e c’è chi ha immaginato come farlo con gli Starlink, come l’immagine che potete trovare qui.
Sarebbero necessari però moltissimi satelliti, in grado di mantenere una posiziona molto precisa e distanziati adeguatamente tra di loro. Oltre a questo, il corpo del satellite dovrebbe essere molto riflettente, quindi la scritta potrebbe essere vista solamente all’alba o al tramonto. Tutto ciò richiederebbe costi esorbitanti oltre a rendere le operazioni per modificare il messaggio estremamente complesse. Senza parlare dei costi ambientali e di inquinamento satellitare, insensati per uno scopo pubblicitario.
Il piccolo satellite di GEC invece avrà costi molto ridotti e sarà impossibile da vedere da terra, anche utilizzando potenti telescopi. Trattandosi di un cubesat infatti, le sue dimensioni saranno paragonabili a quelle di una scatole da scarpe. Probabilmente il satellite verrà rilasciato in orbita terrestre bassa, quindi non dovrebbe rimanere nello spazio a lungo. Questo perché anche a quelle altezze l’atmosfera è comunque presente ed in grado di far perdere energia al satelliti, facendolo rientrare. Impattando contro la parte più densa dell’atmosfera poi, questo si distruggerà completamente.
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