L’11 Marzo, alle ore 18:50 si è alzato in volo dallo spazioporto di Wenchang il Lunga Marcia 7A, la variante a tre stadi del Lunga Marcia 7. Il volo ha seguito un profilo nominale ed ha portato in orbita il misterioso satellite XJY-6-02. Tale satellite è probabilmente la copia di quello andato perso nel lancio fallito, sempre sullo stesso vettore, nel marzo 2020.
Con questo lancio la Cina mette a segno un importante successo per il rimpiazzo dei datati Lunga Marcia 3 e per gli imminenti voli della Tianzhou. Quest’ultima, è la capsula deputata al rifornimento della nuova Tiangong, il cui primo modulo (Tianhe-1) verrà lanciato il 29 aprile. Bisognerà aspettare ancora qualche giorno per sapere se il satellite è arrivato nella sua giusta orbita (e non è detto nemmeno che si sappia), ma il vettore ha performato come previsto, come confermato dalla CASC.
Il ritorno dopo l’incidente
Nella sua breve storia di lanci, il Lunga Marcia 7 ha completato con successo le prime due missioni nella configurazione base, per poi fallire il 16 marzo 2020, nel primo volo della variante 7A. In merito a questo incidente, le autorità cinesi non si sono mai espresse. Tuttavia, nel dicembre 2020, subito dopo il lancio inaugurale del Lunga Marcia 8, Liu Tao, ingegnere della CALT, ha chiarito (in parte) la dinamica dell’incidente.

In base a quanto riportato da Liu, alcuni secondi dopo il distacco del primo stadio, il secondo si sarebbe depressurizzato per poi esplodere poco dopo. Sempre nello stesso articolo si citano anche diversi test, eseguiti dopo il lancio, su dei mock-up del secondo stadio in condizione di vibrazione, per studiarne la possibile rottura di una conduttura. Quest’ultimo scenario non è però stato confermato che sia stato l’evento scatenante nemmeno da altre fonti ufficiali. Pertanto la causa del fallimento del primo Lunga Marcia 7A rimane ancora oggi ignota al di fuori della CASC.
Sulla radice di tale evento sono emersi alcuni rumors che indicavano dei problemi ai serbatoi di elio, che nel secondo stadio del LM-7A sarebbero più piccoli, per risparmiare massa. Il nuovo design dei serbatoi si sarebbe però rivelato inadeguato. Un’altra possibile causa sarebbe dovuta ad errori commessi in fase di integrazione del veicolo, in particolare vengono riportati problemi di natura elettrica.
I Lunga marcia 7 nei piani di Pechino
Qualunque sia stata la natura dei problemi del primo Lunga Marcia 7A, con il recente volo, la Cina sembra aver confermato la risoluzione dei problemi. Il risultato è molto importante poiché mette Pechino nella condizione di poter finalmente rimpiazzare gli ormai datati Lunga Marcia 3. La variante 7A è particolarmente importante per i carichi da portare orbita di trasferimento geostazionaria (GTO). Con una capacità di oltre 7000kg in questa orbita, il LM-7A oltre a sostituire i Lunga Marcia 3 sarà un sostanziale miglioramento rispetto al LM-3B, il più potente della serie (con una capacità di 5500kg in GTO).
I Lunga Marcia 7 rientrano in una più grande strategia da parte di Pechino che mira a sostituire tutti i Lunga Marcia precedenti al 5. Questa volontà di ammodernare la flotta di lanciatori cinesi, deriva dal bisogno di adattarsi a nuove tecnologie, in particolare con dei nuovi motori a propellenti liquidi per superare la costosa e tossica miscela di idrazina utilizzata sui vecchi Lunga Marcia.
Come detto, in estate il LM-7 sarà un elemento fondamentale per il trasporto della navicella Tianzhou, essendo infatti l’unico vettore nella flotta di Pechino a poter supportare le oltre 13 tonnellate della navicella. Il coinvolgimento del LM-7 nella gestione della nuova Stazione Spaziale Cinese potrebbe arrivare anche al trasporto di esseri umani. Come illustrato in un paper datato al 2013, avrebbe dovuto essere il LM7 a trasportare gli astronauti in orbita. In questo modo avrebbe sostituito il LM2F, attualmente deputato a questo compito. Tuttavia, allo stato attuale non ci sono segni concreti di un utilizzo del lanciatore per questo scopo.

Il misterioso XJY-6-02
Le informazioni sul carico lanciato oggi sono scarse. Lo scopo ufficiale del satellite è technology verification, e molto probabilmente (visto anche il codice) è la replica di quello perso nel marzo 2020. Ciò che è noto del satellite è l’orbita di immissione, una GTO di 270 x 35991 km con un’inclinazione di 19.56°. Sugli scopi e la natura delle missioni dei satelliti XJY non sono mai trapelate informazioni significative. Tuttavia, a dicembre 2020, durante il primo lancio del Lunga Marcia 8, è stato possibile identificare XJY-7 come un satellite con tecnologia radar SAR. L’identificazione segue da un render apparso sulla un canale tv di stato cinese, la CCTV.
Recentemente un noto insider del mondo aerospaziale cinese ha speculato che XJY-6-02 possa essere un satellite con tecnologia di “lenti a membrane ottiche” di cui esiste un certo interesse accademico in Cina. Curiosamente, tale tecnologia è già studiata nell’ambito del programma DARPA, noto come MOIRE. Su un noto forum si aggiungono altre conferme, non verificabili, sul fatto che il satellite in questione sia effettivamente dedicato all’osservazione terrestre nell’ottico.
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