Questa notte Rocket Lab ha lanciato un Electron molto speciale. La missione numero 16 dell’azienda nata in Nuova Zelanda si chiamava Return to Sender, e aveva diversi obbiettivi speciali. Innanzitutto a bordo erano presenti 30 satelliti che sono stati tutti correttamente inseriti nell’orbita designata. Lo scopo principale è quindi stato raggiunto. Il secondo obbiettivo era invece quello di recuperare il primo stadio del piccolo vettore e anche questo sembra essere riuscito correttamente. Nel seguente video un replay della partenza dell’Electron numero 16.
Successful lift-off of ‘Return To Sender’! pic.twitter.com/oDmTEZrCt4
— Rocket Lab (@RocketLab) November 20, 2020
Il primo rientro dell’Electron di Rocket Lab
Il recupero del primo stadio dell’Electron non avviene come quello del più famoso Falcon 9 di SpaceX. Una volta che si è separato dal secondo stadio, il vettore inizia una discesa controllata. In questa fase è importante che abbia la giusta direzione verso terra, per ridurre al minimo la resistenza aerodinamica. Questo è stato fatto grazie all’uso di alcuni Reaction Control System (RCS). Una volta che la velocità è stata ridotta a mach 2 viene aperto un primo paracadute, seguito da un secondo paracadute a pochi kilometri dalla superficie del mare.
Rocket Lab ha comunicato che lo splashdown in mare è avvenuto correttamente. Anche il recupero sembra avvenuto alla perfezione, ma solo nelle prossime ore sapremmo di più sullo stato di salute del primo stadio. Rocket Lab questa notte è quindi diventata la seconda azienda privata a recuperare il primo stadio del suo razzo e la prima a farlo con un vettore di piccole dimensioni. Ora un nave procederà a raggiungere il primo stadio, che dispone di galleggianti per resistere in mare, e portarlo a Terra.
Uno gnomo nello spazio, una missione di beneficenza
A bordo di questo vettore era anche presente uno gnomo stampato in 3d. Per la precisione si trattativa di Chompski, un personaggio del videogioco Half Life 2. Lo sviluppatore e imprenditore di quel gioco, Gabe Newell, aveva partecipato a questa iniziativa promettendo di donare un euro al reparto di Terapia Intensiva Pediatrica dello Starship Children’s Hospital di Auckland per ogni persona che avesse guardato il lancio online.
Attualmente sembra che più di 100 mila dollari siano stati donati ma Rocket Lab, Gabe Newell e l’ospedale Starship hanno annunciato che per 24 ore ogni visualizzazione contribuirà a donare un ulteriore euro. Se quindi volete rivedere il lancio numero 16 di Rocket Lab è una bella occasione per farlo oggi. Si può rivedere direttamente da qui.
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