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La Cina continua la costruzione di armi anti satellite

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Settembre 2, 2020
in Agenzie Spaziali, Cina, News
Cina Strategic Support Force

Soldati della Strategic Support Force in parata.

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Un nuovo rapporto del Pentagono degli Stati Uniti pubblicato ieri, 1 settembre 2020, ha analizzato la situazione militare cinese. Nel rapporto si leggono le attività nelle quali l’Esercito di Liberazione Popolare Cinese (nome ufficiale dell’esercito della Cina) è attivo e sta investendo. Fra queste risulta in particolare che Pechino non abbia nessuna intenzione di fermare la produzione e lo sviluppo di nuove armi anti satellite (ASAT).

Nonostante la Cina abbia pubblicamente una posizione di condanna verso la militarizzazione dello spazio, dopo il 2007 l’armamentario di distruzione satellitare è costantemente aumentato. Nel 2007 ci fu l’ultima manifestazione pratica del fatto che questi sistemi esistessero, quando venne abbattuto un satellite metereologico attraverso l’uso di un missile balistico. Questo ha intercettato l’orbita polare del satellite FY1C distruggendolo. Da allora la Cina ha condotto molti altri test, di armi di vario tipo, anche se nessuno di questi ha prodotto risultati “tacciabili” come quello del 2007.

Debrie FY1C
Detriti del satellite FY1C cinese. Credits: Astrospace.it

In Cina è responsabile di tutte le attività militari spaziali il Space Systems Departement della Strategic Space Force. Secondo il report del Pentagono, questo dipartimento gestisce 8 basi dedicate alla “guerra spaziale” per il monitoraggio, il lancio, la ricerca e lo sviluppo di armi anti satellite, oltre che satelliti dedicati e sistemi informatici. Ci sono poi tre basi, una in Namibia, Pakistan e Argentina, dedicate al monitoraggio di tutti i lanci militari e gli oggetti in orbita.

L’aspetto principale su cui si concentra il report (nella sua parte dedicata allo spazio), è come la Cina concentri molte delle sue energie nel settore militare spaziale. Esistono infatti corsi universitari, intere facoltà, dedicate allo studio di strumenti informatici ed elettronici per il controllo dei satelliti oltre che delle armi ani satellite fisiche. Il mercato spaziale civile è inoltre collegato e amalgamato con quello militare, anche grazie alla pesante ingerenza dello stato.

Questo report del pentagono è scritto ogni anno. La versione del 2020, stilata per il 2019, conferma che la Cina ha continuato il suo sviluppo sia di missili balistici, si di sistemi laser a Terra, sia di satelliti in grado di attraccare altri oggetti in orbita. Oltre a questo sono stati aggiornati molti sistemi di tracciamento a Terra dei satelliti non cinesi e dei detriti spaziali. Di questi il pentagono conferma che almeno uno dei sistemi di missili balistici anti satellite è attivo e in grado di colpire in orbita terrestre basse e probabilmente stanno sviluppando un sistema in grado di arrivare ai satelliti in orbita geostazionaria.

Il rapporto completo del pentagono è disponibile a questo link. 

Tags: ASATCina

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