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OSIRIS-Rex esegue l’ultima manovra di test. Sempre più vicini all’asteroide Bennu

Simone Locatelli di Simone Locatelli
Agosto 13, 2020
in Agenzie Spaziali, Esplorazione spaziale, NASA, News, Sistema solare
Osiris-Rex a soli 44 metri dalla superficie dell'asteroide Bennu. Credit: NASA/Goddard/University of Arizona

Osiris-Rex a soli 44 metri dalla superficie dell'asteroide Bennu. Credit: NASA/Goddard/University of Arizona

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Martedì 11 agosto la sonda della NASA OSIRIS-Rex ha effettuato la seconda manovra Touch And Go (TAG).  Durante questa manovra si è avvicinata alla superficie dell’asteroide Bennu fino a raggiungere un’altitudine di circa 40 metri sopra Nightinale, sito scelto per effettuare in futuro il campionamento. OSIRIS-REx è partita l’8 settembre 2016 da Cape Carneval ed ha raggiunto l’asteroide Bennu nel 2018.

Lo scorso 14 aprile, la sonda ha effettuato una manovra simile a quella eseguita martedì, riuscendo a raggiungere i 65 metri di quota. Osiris è in grado di navigare autonomamente fino alla superficie dell’asteroide grazie ad un metodo per la navigazione autonoma chiamato Natural Feature Tracking (NFT). Questo utilizza una serie di immagini scattate in tempo reale dalla sonda stessa.

La scelta di utilizzare la navigazione autonoma è dovuta alla distanza della sonda dalla Terra (288 milioni Km). I segnali provenienti da Osiris impiegano infatti circa 16 minuti a raggiungere la superficie terrestre. Il team della missione OSIRIS-REx ha ottenuto le immagini ravvicinate di Bennu solo quando la manovra è stata completata, scenario simile a quello del prossimo 20 ottobre, durante il quale è previsto il campionamento di 60 grammi di materiale dalla superficie dell’asteroide Bennu.

Il 24 settembre 2023 la sonda della missione OSIRIS-REx rientrerà sulla Terra, portando a bordo il campione prelevato tre anni prima, permettendo così di effettuare approfondite analisi in laboratorio. Una missione simile a quelle delle missioni giapponesi Hayabusa.

Perché si vuole prelevare un campione di asteroide?

Studiando gli asteroidi è possibile avanzare ipotesi più precise in merito al processo di formazione del nostro sistema solare. Inoltre saranno a disposizione nuove prove, utili a confermare o a confutare la (non ancora dimostrata) teoria della Panspermia, secondo la quale la Vita sul nostro pianeta ha avuto origine per via di materia organica presente in un asteroide che 4 miliardi di anni fa ha impattato il pianeta Terra.

Si capisce quindi l’importanza della missione, i dati raccolti da Osiris potranno confermare o smentire le ipotesi appena citate. Per di più, l’asteroide Bennu, sarà protagonista nella seconda metà del prossimo secolo di una serie di passaggi ravvicinati con il nostro pianeta.

Osiris Rex
Schema della manovra Matchpoint. La traiettoria più ampia, in blu, è l’orbita di parcheggio su cui si trovava la sonda.

Matchpoint, una manovra di test

Orisis, prima di iniziare la manovra, percorreva una traiettoria orbitale attorno a Bennu (safe-home Orbit), mantenendo la distanza di sicurezza di circa 1 km dalla superficie. 4 ore dopo aver lasciato l’orbita “sicura” , la sonda ha raggiunto i 125 metri di altitudine, iniziando la manovra “Checkpoint” già testata il 14 aprile 2020.  Durante questa fase, Osiris ha verificato la sua posizione ed ha effettuato correzioni relative a velocità e traiettoria.

Passati soli 11 minuti dagli ultimi controlli, la sonda ha raggiunto l’altitudine desiderata di 40 metri regalandoci una della immagini più dettagliate del sito scelto per effettuare il campionamento. Osiris infine ha nuovamente raggiunto la safe-home orbit.

Osiris-Rex
Le prime fot scattate dalla sonda Osiris-Rex a 44 metri sopra Bennu. In primo piano il braccio di raccolta dei campioni. Credits: Credit: NASA/Goddard/University of Arizona

Durante la manovra è stato disteso il braccio robotico (TAGASAM) che sarà utilizzato durante fase di campionamento. Sono inoltre state scattate immagini in alta definizione utili sia per il sistema NFT, sia per gli scienziati a Terra. Grazie a queste nuove informazioni sarà infatti possibile migliorare la navigazione autonoma in vista dell’evento previsto per ottobre, il più importante dell’intera missione.

L’ultima manovra decisiva

Il 20 ottobre la sonda si avvicinerà ancora di più all’asteroide, permettendo al braccio robotico di toccarne la superficie. Durante questa delicata operazione viene sparata un carica di nitrogeno pressurizzato con l’intendo di disturbare l’area di Nightinale. Questo permetterà al braccio robotico di prelevare 60 grammi di materiale (polverulento) incontaminato.

Dante Lauretta, primo ricercatore per la missione OSIRIS-REx, professore dell’università dellArizona, Tucson, ha commentato la manovra eseguita due giorni fa:

            Durante questa manovra sono stati utilizzati molti sistemi importanti: comunicazioni, propulsori e, cosa più importante, il sistema di guida NFT. Ora che abbiamo raggiunto questo traguardo, siamo fiduciosi nel finalizzare le procedure per l’evento TAG. Questa manovra ha confermato che il team e tutti i sistemi della sonda sono pronti a raccogliere un campione a ottobre.

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Tags: asteroidiBennuNasaOsiris-Rex

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