NASA ha firmato un primo accordo con Northrop Grumman per avviare la produzione di altri 12 Solid Rocket Booster. Questi sono i razzi ausiliari dello Space Launch System della NASA, il razzo che porterà sulla Luna le missioni Artemis. I primi due booster, quelli che verranno utilizzati dalla missione Artemis 1 prevista per fine 2021, sono già arrivati al Kennedy Space Center qualche settimana fa. Northrop Grumman sta inoltre già completato la costruzione dei successivi due booster, utilizzati per Artemis 2. Quelli per Artemis 3, la missione che porterà il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna sono invece in fase di costruzione.
Con questo contratto la NASA ha assegnato 49.5 milioni di dollari all’azienda americana per iniziare a firmare i primi accordi con aziende subappaltatrici. Questa cifra sarà solo una piccola parte dell’accordo completo per questi 12 booster, il contratto definitivo sarà firmato entro la fine di quest’anno.
Con questa mossa la NASA conferma indirettamente la volontà dell’agenzia di lanciare almeno 9 SLS; uno all’anno fino al 2030. Questi saranno nella loro versione base, o al più nella 1B, dato che già dall’SLS in versione Block 2 la NASA punta ad utilizzare dei booster diversi, a propellente liquido. In questo modo sappiamo anche i 9 SLS fino al 2020 saranno nella loro versione base. Questi sono i piani attuali della NASA per lo meno.
Oltre a questo contratto, qualche mese fa la NASA ha acquistato altri 18 RS-25, i motori che alimentano lo stadio centrale dell’SLS. Con questi nuovi motori, aggiunti a quelli già prodotti e posseduti da Aerojet Rocketdyne, saranno possibili altri 6 SLS dopo la missione Artemis 3.
La differenza con i Solid Rocket Booster dello Space Shuttle.
Questi booster utilizzati per l’SLS sono derivati direttamente da quelli che utilizzava lo Space Shuttle. Derivati direttamente vuol dire che sono essenzialmente gli stessi con poche piccole modifiche. I booster dello Shuttle disponevano di un sistema di paracadute in modo da ammarare dolcemente nell’oceano una volta staccatasi dallo Shuttle. In questo modo potevano essere recuperati e alcune loro parti riutilizzate nei voli successivi. Questo sistema è stato eliminato in questi nuovi SRB (Solid Rocket Booster) per renderli più leggeri, a scapito ovviamente della parziale riutizzabilità.
La caratteristica principale di questi booster è l’essere divisi in blocchi. Quelli dello Shuttle ne avevano 4, questi nuovi ne hanno 5. Qui sta la differenza più grande. Grazie a questo nuovo segmento i due booster avranno a disposizione più carburante, il che si converte in una spinta totale maggiore di circa il 15% rispetto ai precedenti. Questi due nuovi booster, rimarranno accesi per 2 minuti e 6 secondi e durante questo periodo forniranno il 75% della spinta dell’SLS. E’ stato inoltre dichiarato che sui booster di tutte le missioni Artemis verrà disegnato il logo Worm della NASA, quello rosso usato negli anni ’80 e ’90.
I due nuovi Booster rappresentano i razzi ausiliari a propellente solido più potenti al mondo ma definirli “nuovi” non è proprio corretto. Nell’immagine poco sopra sono rappresentati i primi due booster arrivati al Kennedy Space Center qualche settimana fa. A fianco, sulla destra di ogni segmento, è scritta la missione dello Space Shuttle durante la quale quel specifico pezzo è già stato utilizzato. Sull’SRB 1-A possiamo allora trovare solo 4 pezzi nuovi, sull’SRB 1-B solo 3.
L’uso di componenti riutilizzate sarà molto probabilmente limitato ai primi tre voli dell’SLS, come avverrà con i motori RS-25.
Fonte: NASA.