Il James Webb Space Telescope sarà il più grande telescopio spaziale mai costruito dall’uomo. La sua partenza è prevista per la seconda metà del 2021 e proprio in questi mesi si stavano eseguendo gli ultimi test prima di spedirlo alla base di lancio. Purtroppo ora tutte le attività sono state sospese a causa dell’emergenza Coronavirus. Prima dell’entrata in vigore delle restrizioni un ultimo test è stato però effettuato, ed è uno dei più importanti. Sono stati aperti i 18 specchi che formano quello principale, simulando l’operazione che verrà poi fatta in orbita.
Sul James Webb Telescope i test eseguiti prima del lancio sono particolarmente importanti, oltre che complessi. Il motivo è che questo osservatore spaziale sarà posizionato in un punto ben specifico del sistema solare chiamato punto lagrangiano L2. In questo punto del sistema solare, lontano 1.5 milioni di Km dalla Terra, il disturbo gravitazionale e di radiazioni del Sole è minimo. Qui il James Webb effettuerà le misurazioni più chiare e precise ma di contro è un punto in cui non si possono effettuare riparazioni. I test a Terra sono allora importantissimi. L’ultimo fatto ad inizio Marzo consisteva del dispiegamento dei vari specchi che costituiscono il telescopio.

Lo specchio principale di 6.5 metri è un’insieme di 18 specchi più piccoli che sono ripiegati al momento del lancio. Così facendo si riducono le dimensioni del telescopio che altrimenti non sarebbe entrato nel razzo che lo porta nello spazio. Questo sarà un Ariane 5 dell’azienda Europea Ariane Space ed è parte del contributo europeo alla missione del James Webb Space Telescope. Tutti i test che si stanno eseguendo sul telescopio sono fatti nella camera bianca al Northrop Grumman Space Systems di Redondo Beach, in California. Quando saranno terminati verrà trasportato alla base europea di Kourou in Guiana Francese.
La grande difficoltà di questi ultimi test è dovuta anche al fatto che da qualche mese il James Webb Telescope è completamente assemblato. Muovere delle parti del telescopio in questa configurazione è molto più complesso. Inoltre l’intero sistema è montato su un dispositivo di simulazione di microgravità. In questo modo tutte le manovre meccaniche (come questo ultimo test) e le altre misurazioni sono effettuate in un ambiente il più simile possibile a quello dello spazio.
“L’apertura di entrambe le ali del telescopio mentre gran parte dell’osservatorio è completamente assemblato, è un’altra pietra miliare che dimostra che Webb si dispiegherà correttamente nello spazio. Questo è un grande risultato e un’immagine stimolante per l’intero team”. Queste le parole di Lee Feinberg, responsabile degli elementi per il James Webb presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland.
Ora tutti i test sono stati sospesi e anche il team di ingegneri in California è ridotto allo stretto indispensabile per salvaguardare la salute del telescopio. La situazione viene monitorata e aggiornata settimanalmente in modo da riprendere i lavori il prima possibile ed evitare così altri costosi ritardi.